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1993 2×07 – 2×08 – Episodio 7 – Episodio 8TEMPO DI LETTURA 4 min

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L’Italia è malata e qualcuno dovrebbe guarirla. La domanda è: come? Qual è il modo giusto? Credere nella giustizia? E’ lei dottor Di Pietro la persona che può guarire l’Italia? Oppure le guerre si vincono solo giocando sporco? Ma la risposta forse è un’altra ancora: sono troppo pochi quelli che vogliono cambiare le cose, e sono sempre destinati a perdere contro quelli che sono disposti a tutto per una briciola di potere.

Recensire le ultime puntate di una stagione di una qualsiasi serie tv equivale, volente o nolente, a dare un giudizio complessivo della stessa, senza soffermarsi molto sulle puntate in sé, ma allargando il concetto alla stagione intera.
Avevamo concluso il 1992 con qualche punto interrogativo: cosa avrebbe realmente spinto Silvio Berlusconi a scendere in politica? Come sarebbero proseguite le indagini del pool coordinato da Antonio Di Pietro? Quale futuro aspettava il personaggio interpretato da Miriam Leone? A fine 1993 abbiamo, finalmente, qualche risposta. Tangentopoli è effettivamente esplosa, dimostrando come in politica non ci siano buoni o cattivi, poiché chiunque, prima o poi, si è trovato a dover prendere delle “mazzette”. Ed è proprio il mondo politico che ci consegna un personaggio cambiato radicalmente, più di ogni altro, nel corso di questi due anni. Stiamo parlando di Pietro Bosco, arrivato nella capitale come un docile agnellino alle prime armi, e ora vera e propria mina vagante all’interno della Lega Nord. Dopo aver passato un’intera stagione tra i buoni salotti romani, come spalla del “Professor” Miglio, intuisce astutamente il cambio di direzione del vento, decidendo di seguire il Segretario Bossi, tradendo di fatto la fiducia di uno dei suoi pochi amici.
Ed è sempre la politica a regalarci un’altra importante svolta all’interno della trama: Veronica Castello, stufa dei palcoscenici televisivi, decide infatti di scendere in campo con Forza Italia, precedendo di fatto molti futuri colleghi che la “imiteranno”. Sul personaggio interpretato da Miriam Leone si potrebbe scrivere per ore, per cercare di capirne l’utilità all’interno di 1993. A poco, infatti, sono servite le otto puntate dedicate alla sua carriera da soubrette, alle sue confessioni, alla sua tanto poco credibile “storia d’amore” con il giornalista di gossip Davide Corsi. Probabilmente qualcuno ribatterà che sì, sono stati tutti passaggi necessari per il suo ingresso in politica, ma il potenziale dell’attrice è apparso fin troppo poco sfruttato, relegata su un divano a raccontare le sue avventure di sesso con i personaggi più famosi dell’epoca.
Accantonato il palcoscenico romano di 1993, si può spostare l’analisi su Milano. Tra tutti, il personaggio che fa più discutere è quello di Leonardo Notte. Anch’egli ha avuto una metamorfosi in questa stagione. Ha sconfitto i fantasmi del passato, ha affrontato il carcere, è riuscito a vendicarsi su D’Alema e compagni, ha di fatto lanciato Berlusconi verso un successo annunciato. A lui la serie di Sky Atlantic dedica il colpo di scena finale, lasciandolo agonizzante all’ingresso dell’Hotel Jolly, dopo aver preso una pallottola da Arianna. E probabilmente l’unica nota stonata della sua storyline è proprio la sua storia d’amore con l’ex dell’uomo che ha ucciso. Cosa ha aggiunto questa storia d’amore al suo personaggio e all’intera serie? Probabilmente è stata vista come un pretesto per arrivare al cliff-hanger, ma Arianna e Leo non hanno mai convinto fino in fondo come coppia.
1993 si pone come una serie corale, una specie di Orange Is The New Black in salsa italiana, in cui non vi è un vero e proprio protagonista, ma ci sono diversi personaggi importanti, a cui è concesso più o meno lo stesso minutaggio nel corso delle singole puntate. Come in tutte le serie corali, ci sono inevitabilmente storie che appassionano di più rispetto ad altre. Le vicende di Giulia Castello, o la tanto annunciata fuga di Pastore hanno annoiato, togliendo magari minuti a vicende più interessanti come quelle politiche o giudiziarie. Chiosa finale, infine, per i fratelli Mainaghi. Zeno, dopo aver passato un’intera stagione tra l’overdose e la clinica di riabilitazione, si allea con Brancato per far fuori la sorella, rea di volersi consegnare alla Polizia e confessare tutto il marcio che vi era nel mondo farmaceutico. L’intera vicenda dei fratelli, alla lunga, è sembrata frivola. Il tradimento di Zeno era “telefonato”, la (presunta) morte del personaggio interpretato da Tea Falco un po’ meno.
1993 scrive un grande punto sulle vicende di alcuni personaggi, che si chiudono definitivamente (Pastore, Bibi), mentre per altri il futuro è ancora incerto, tutto da scoprire. Magari nel 1994.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il personaggio di Bosco
  • Cliff-hanger finale con Notte in fin di vita
  • La svolta politica di Veronica Castello
  • Un grandissimo Paolo Pierobon
  • “Il Freddo” D’Alema
  • Tutte le storyline sembrano potersi unire nel 1994
  • Flashback storici
  • La lettera finale di Pastore
  • Contesto storico ancora troppo poco sfruttato
  • Lentezza inesorabile
  • La vicenda dei fratelli Mainaghi 
  • Giulia Castello

Probabilmente 1993, così come è stato per 1992, paga le attese troppo alte. Le premesse per realizzare una serie indimenticabile ci sono tutte, ma troppo spesso “l’idea di Stefano Accorsi” va a sbattere contro se stessa. Nel 1994, che non appare poi così lontano, le storyline principali potrebbero riunirsi a Roma. Bosco, la Castello, Berlusconi e, chissà, Leonardo Notte. Inutile dirlo, le attese restano altissime.

Episodio 6 2×06 ND milioni – ND rating
Episodio 7 2×07 ND milioni – ND rating
Episodio 8 2×08 ND milioni – ND rating

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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