Altered Carbon 1×07 – Nora InuTEMPO DI LETTURA 3 min

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Rei:But the truth is, big brother, I did it all for you.

Con una mossa del tutto a sorpresa, la serie si concede una pausa e propone ai suoi spettatori una puntata quasi interamente di flashback. A causa di ciò, nel ruolo di Takeshi Kovacs non c’è il solito Joel Kinnaman, ma Will Yun Lee, per la felicità di chi non apprezza la scarsa espressività e mimica facciale di Kinnaman. Non c’è Kristin Ortega, per la gioia di chi invece considera il personaggio portatore di antipatia naturale e forse è meglio così, visto come non ha saputo ben utilizzare il suo nuovo braccio bionico nel violento scontro alla fine dello scorso episodio. Non c’è neanche Edgar Allan Poe e questo dispiace sempre, perché l’intelligenza artificiale/hotel porta un valore aggiunto ad ogni scena in cui compare, al di là del gusto citazionistico.
Rimangono comunque invariati la cura, l’amore e la gioia dedicati al worldbuilding da parte degli addetti allo show, sempre altissimi, tanto da prevaricare, a volte, il tratteggio dei personaggi: il mondo in cui si muovono gli Envoys/Spedi è una festa per gli occhi: citazione particolare per il covo dei suddetti, intorno ad un magico albero che quasi richiama un fantasy con gli elfi. Aiuta certamente avere affidato la regia ad Andy Goddard, veterano di prodotti Marvel per Netfilx come Daredevil, Luke Cage, The Punisher e Iron Fist. A fare ulteriore luce sul mondo in cui si muove la narrazione, però, bastano anche piccoli tocchi, come ad esempio il momento in cui Takeshi riprende il suo “corpo originale” e lo trova coperto di cicatrici e tatuaggi, lasciando intuire come qualcun altro l’abbia usato in sua assenza.
Il viaggio fra i ricordi, oltre a permettere a Takeshi di guarire, curato dalla sorella, consente certamente di chiarire ruolo e importanza di un personaggio emblematico come Quellcrist Falconer, di cui vengono approfonditi storia, scopi e principi. Non meno importanti sono le informazioni sulle traversie di Rei e del fratello, dal momento in cui furono separati a quello del ricongiungimento: si capisce la pericolosità della ragazza, la quale non disdegna per nulla la possibilità di vivere, potenzialmente per sempre, confortata da molti miliardi e grande potere. Status praticamente divino, secondo lei. In questo, è perfettamente d’accordo con la Camille di Bones Miss Prescott, anche se quest’ultima non ha la Yakuza alle spalle. Per lo stesso motivo, Reileen è in disaccordo con Quell, secondo la quale la vita umana deve avere un termine, poiché altrimenti si giungerebbe solo ad un eterno e oppressivo dominio dei più ricchi sui più poveri. Non certo una filosofia ottimista, ma al momento non ci sono elementi validi per smentirla definitivamente.
La puntata è la più lunga di tutta la serie, ben 66 minuti, cioè 20 in più della precedente. Il passo rallenta, ma permette di capire, prima del finale, quali siano esattamente i complicati rapporti che legano tre dei personaggi principali, a livello sia di principi, sia di sentimenti. Non vengono fornite ulteriori spiegazioni solo sull’Uomo Patchwork, il quale rimane sullo sfondo, babau dell’infanzia, reale o immaginario che sia, con la sua canzoncina inquietante. Onde evitare che il pubblico si annoi, comunque, la parte finale è letteralmente pirotecnica, con la battaglia contro i marines spaziali C-Tac, in cui il gruppo di Takeshi viene sterminato e con l’esplosione della navicella su cui Quell e Rei stavano scappando.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Worldbuilding curatissimo
  • Approfondimento del personaggio di Quell
  • Rei emerge come villain
  • Battaglia finale
  • Non c’è Poe
  • Non si capisce nemmeno chi o cosa sia l’Uomo Patchwork

 

Rimane la perplessità se sia stata o no la scelta più saggia aspettare fino alla settima puntata (su dieci) prima di introdurre elementi e spiegazioni così importanti. Forse, essendo prodotto Netflix con cui si può fare binge-watching, la cosa ha meno importanza, rispetto ad una serie per cui bisogna aspettare una settimana fra un episodio e l’altro. Di sicuro, la passeggiata sul viale dei ricordi lascia lo spettatore desideroso di vedere come procede la trama, per quanto grato e soddisfatto delle importanti informazioni ricevute.

 

Man With My Face 1×06 ND milioni – ND rating
Nora Inu 1×07 ND milioni – ND rating

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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