“Il sonno della ragione genera mostri.” (Francisco Goya)
L’episodio riprende esattamente da dove si era interrotto il precedente. Tornati al presente, c’è un dialogo tra Takeshi e Reileen dove lei spiega al fratello la verità sulla morte di Laurens Bancroft, o almeno ne dà una sua versione. La ragazza emerge decisamente come il vero villain della storia, in contrapposizione a Bancroft, debosciato giovine signore molto simile a quanti, nello storico cartone animato Galaxy Express 999, avevano raggiunto il pianeta dei corpi meccanici e ne avevano acquisito uno, salvo poi accorgersi di quanto fosse noioso vivere per sempre.
Durante la sequenza del dialogo tra i due fratelli, altrettanto interessante rispetto a quanto viene detto, se non di più, è il quadro appeso sulla parete alle loro spalle: è “Saturno divora i suoi figli”, dipinto dallo spagnolo Francisco Goya tra il 1821 e il 1823. Saturno è la divinità italica equiparata dagli antichi romani al greco Crono, il tempo (da cui cronologia, cronometro). Divorava i suoi figli perché temeva di essere spodestato da uno di loro, come poi in effetti avvenne con Giove/Zeus. Questo già lo rende perfetto per i temi trattati dalla serie, ma in più il dipinto fa parte delle cosiddette “pitture nere” di Goya, che l’artista dipinse alla fine della sua vita, sentendosi attanagliato dalla morte e pieno di sfiducia a causa della situazione politico-sociale della Spagna dell’epoca. Anche il valore di critica sociale, quindi, si abbina benissimo al racconto di Altered Carbon.
Quasi a bilanciare la parte più discorsiva e concettuale della narrazione, arriva poi la sequenza di lotta, ben coreografata, in cui Kristin distrugge uno ad uno i cloni di Reileen, dopo essere stata intrappolata nel caveau dove sono custoditi. Stavolta l’agente Ortega sa fare buon uso del suo nuovo braccio bionico, mentre il modo trovato da Dichen Lachman per porgere al pubblico la propria nudità è una via di mezzo fra quello della stessa Ortega e quello della moglie di Bancroft. Kristin si è spesso rivelata portatrice sana di emotività, forse anche per il fatto di essere neo cattolica conservatrice, contraria per principio al prolungamento della vita mediante sleeves/custodie. Non giova poi certo alla sua serenità vedere Takeshi portare in giro il corpo del suo amato Ilyas Ryker. Miriam Bancroft, puttanone definitivo, ostenta invece la più olimpica indifferenza nei confronti del proprio corpo, d’altronde ha già provveduto a clonarlo e fare tutte le mosse necessarie per avere la vita eterna, quindi calcola di poterselo permettere.
Intanto, torna in servizio Poe. Grazie alle sue indagini, viene scoperto il bordello in orbita chiamato Head In The Clouds, di certo un’ottima ambientazione per gli atti finali della serie.
Al momento, nemmeno la showrunner Laeta Kalogridis sa se Altered Carbon verrà rinnovato per una seconda stagione, ma di certo il prodotto pone sfide inedite: da un lato, non presenta problemi di casting, con l’introduzione delle custodie intercambiabili, dall’altro, però, bisogna stare attenti a rendere comprensibile la storia allo spettatore, perché l’effetto confusione creato dal non capire che pila ci sia dentro la custodia che si vede è importante. A volte, per fortuna, si creano situazioni surrealmente piacevoli, come, nella puntata in oggetto, l’introduzione della pila di Ava nel corpo di un uomo. Non è ai livelli del vedere la pila della nonna di Kristin nel corpo del barbuto tatuato Dimi, ma quasi, e offre lo spunto per una riflessione sugli stereotipi di genere.
Curiosità finale: il titolo della puntata si riferisce ad un film diretto da Fritz Lang nel 1952, con la mitica dark lady Barbara Stanwyck e Marilyn Monroe, in cui si parla della riunione di un fratello e di una sorella. Il titolo della versione italiana della puntata è quindi quello della versione italiana del film medesimo, cioè La Confessione Della Signora Doyle.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Nora Inu 1×07 | ND milioni – ND rating |
Clash By Night 1×08 | ND milioni – ND rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).