Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. 7×01 – The New DealTEMPO DI LETTURA 4 min

/
0
(0)
Marvel-s-Agents-Of-Shield-7x01Prima un piccolo passo indietro nel tempo, poi tutto si ricollega al precedente finale di stagione e a quel risveglio (se così lo si vuole intendere) tanto atteso.
Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. torna in scena trasportando il proprio pubblico nella New York del 1931, contesto narrativo di questa ultima première dello show della ABC, arrivato alla sua settima ed ultima stagione. Un primo episodio che funziona sotto diversi aspetti e che fa aumentare vigorosamente le speranze per una stagione di ben altro livello rispetto alla precedente, di cui si è avuto ampio modo di parlare durante la scorsa stagione seriale.
Con un tratto narrativo meno incentrato verso la “magia”, MAOS sembrerebbe essere riuscito a far ritorno al contesto che più gli si addice: superpoteri al servizio dell’umanità e pronti a porre fine all’ennesimo villain che si erge come pericolo per la sopravvivenza della Terra. Un nemico già conosciuto e che rappresenta lo strascico della passata stagione (i cronotoni o chronicom), determinato a porre fine, prima ancora che nasca, allo S.H.I.E.L.D.. Ed è attorno a questi elementi che la storia (Marvel e della serie stessa) e la Storia (quella dell’umanità) si fondono in un episodio senza alcuna evidente pecca: il titolo della puntata ed il contesto storico fanno presagire quale figura la serie potrebbe decidere di introdurre. Infatti così è: un ancora governatore Franklin Delano Roosevelt viene identificato dal team di Mack, Daisy e Coulson come il possibile collegamento che i cronotoni hanno intenzione di eliminare per impedire all’organizzazione di prendere mai effettivamente vita. Uno sviluppo della sceneggiatura perfettamente lineare, a colpo d’occhio. Ma è proprio qui, forse anche giustamente, per evitare di rendere monotona la narrazione, che viene scovata la genialata da cui la stagione intraprende il proprio percorso: la persona che Mack, Daisy, Coulson ed un sempre utile Deke si ritrovano a difendere non è il futuro Presidente degli Stati Uniti come qualsiasi thriller degli anni ’80 avrebbe scelto, bensì una figura ben più marginale all’epoca.
Wilfred Malick, padre di Gideon. Il ragionamento dietro questa scelta di obbiettivo da parte dei cronotoni appare lampante è ben esposta anche all’interno dell’episodio, nei minuti conclusivi: “Wilfred Malick. As in father of Gideon Malick? Future head of Hydra in America? If the Chronicoms kill Malick then Hydra is stamped out before it ever takes hold and S.H.I.E.L.D. is never formed. So you’re saying, to save S.H.I.E.L.D…We have to save Hydra.
Non possono esistere degli eroi senza la presenza di un villain di tutto rispetto. Non potrebbe esistere un Bellerofonte senza una Chimera da combattere: ecco quindi che, per evitare la creazione dello S.H.I.E.L.D. ciò che deve essere eliminato è il suo principale nemico. L’Hydra.
Immaginarsi Coulson, Daisy e Mack in difesa del loro nemico giurato (così come quello degli interi USA e non solo) è sicuramente uno dei risvolti che potrebbe rendere questa settima stagione quanto di più appagante sarebbe stato mentalmente concepibile.
Fino a questo punto all’interno della recensione si è deciso di omettere un particolare di fondamentale importanza di questa stagione. Forse IL particolare che ha reso l’attesa per quest’ultimo ciclo narrativo ancora più difficile: il ritorno di Coulson. Elemento fondamentale del prodotto di casa Marvel-ABC ed elemento imprescindibile anche per il team dello SHIELD: nonostante il maggior approfondimento di un personaggio come Yo-Yo (momentaneamente relegata in fase di cura) nelle passate stagioni è indubbio la distanza abissale che crea dal punto di vista empatico anche un solo sguardo, una minima battuta dell’ex Direttore. Si tratta ovviamente di un LMD, ma dopo i pochi secondi di aggiornamento in cui vengono recuperati i circa due anni di ricordi non immagazzinati, quale è la differenza? Essendo consapevole della propria natura, Coulson si muove con maggiore incoscienza di fronte al pericolo, ma è un atteggiamento comunque non così distante dal modo di fare a cui l’ex Direttore aveva abituato il proprio pubblico.
Il vero confronto, momentaneamente lasciato in stand-by, sarà quello proprio tra Coulson e May, anche lei momentaneamente ai box dopo il complicato e sanguinolento scontro con Izel nel finale dello scorso episodio.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • New York, 1931
  • La storia e la Storia si uniscono in un mix dinamico ed accattivante
  • Il nuovo team, con il nuovo Coulson
  • Per salvare lo S.H.I.E.L.D. bisogna salvare l’Hydra
  • Dialoghi e parti action, tutto perfettamente dosato: una più che buona ripartenza per lo show
  • In realtà nulla da segnalare

 

“It’s time to suit up.”

 

New Life 6×13 1.88 milioni – 0.4 rating
The New Deal 7×01 1.82 milioni – 0.4 rating

 

 

Quanto ti è piaciuta la puntata?

0

Nessun voto per ora

Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

Precedente

Homecoming 2×04 – Soap

Prossima

Homecoming 2×05 – Meters