“I’ve been through enough of these to know we always come out on top.”
Anche quest’anno Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. arriva alla sua conclusione stagionale e anche quest’anno arriva il momento di tirare le somme. Partendo dall’evidente calo qualitativo registrato in questo sesto arco narrativo, sia dal punto di vista della trama – oltre che dal grande numero di sequenze imbarazzanti disseminate qua e là nel corso della stagione – sia dal punto di vista prettamente tecnico, quindi riguardante la pura e semplice messa in scena, possiamo comunque permetterci di valutare positivamente questo season finale nonostante la conclusione un po’ a tarallucci e vino con annesso viaggio nel tempo che tanto piace alla Marvel.
Arrivati alla resa dei conti finale, lo show mostra un certo coraggio nel mettere in dubbio le convinzioni dei suoi stessi protagonisti, creando nello spettatore una crescente sensazione di smarrimento che lo costringe a navigare nell’incertezza temendo costantemente per la vita dei suoi beniamini. Nel fare ciò – in particolare durante i vari mid-season and season finale – Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. ha sempre mostrato una particolare predisposizione. E nonostante la serie sia riuscita a canalizzare l’attenzione dello spettatore come le altre volte, in questo caso è venuto a mancare qualcosa: l’effettiva morte di qualcuno del team. Probabilmente gli autori avranno voluto evitare la dipartita di uno dei membri del team prima della stagione finale così da dare a tutti un’uscita di scena degna dei quasi sette anni di onorata carriera che lo show si porta dietro. Una mossa sicuramente intelligente in vista della conclusione, ma comunque deprivante dal punto di vista dell’impatto emotivo.
Tutto avviene troppo velocemente e risulta così impossibile maturare un’emozione autentica e spontanea per quanto sta accadendo ai protagonisti. May per ben due volte sembra essere arrivata al capolinea, e invece riesce a scamparla in entrambi i casi annullando il potenziale emotivo di entrambe le sequenze; Yo-Yo viene “posseduta” da uno Shrike ma si salva con il più classico dei reset in seguito alla morte del villain di turno; Fitz e Simmons stanno per farsi saltare in aria per impedire ai cacciatori di impossessarsi della tecnologia alla base del Framework ma improvvisamente arriva Enoch sotto mentite spoglie e li porta in salvo. Insomma, Whedon e Tancharoen avrebbero dovuto azzardare qualcosina di più, soprattutto in vista della stagione conclusiva, e invece hanno deciso di puntare sulla grandiosità visiva piuttosto che sul desiderio di emozionare. Il risultato è un finale di stagione a tratti ridondante e abbastanza piatto in fase conclusiva, che riesce a salvarsi soltanto grazie ai ritmi narrativi frenetici che precedono l’epilogo e alla promessa di una settima stagione ambientata in un’altra epoca.
Chiuso quindi il segmento narrativo relativo a Izel, i monoliti ed eserciti di zombie, obiettivamente non uno dei migliori visti finora, la serie ci proietta più volte in direzione del ben più interessante spunto narrativo riguardante i Chronicom e il loro piano di trasformare la Terra nella loro nuova colonia Chronyca-3. Il tutto condito da un po’ di time travelling, che non guasta mai, e ci porta già ad interrogarci su quali saranno gli sviluppi delle vicende riguardanti questo Team Coulson 2.0. Le immagini conclusive dello skyline di New York, ancora scarno e con un Empire State Building in costruzione, ci fanno inoltre ben sperare circa un episodio – o perché no, un’intera stagione – crossover MAOS/Agent Carter, certamente uno dei modi migliori per concludere la serie e lasciare così un bel ricordo ai fan di lunga data.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Sign 6×12 | 1.88 milioni – 0.4 rating |
New Life 6×13 | 1.88 milioni – 0.4 rating |
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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.