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The Twilight Zone 2×09 – Try, TryTEMPO DI LETTURA 4 min

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Claudia: “Today was almost a very bad day.”
Marc: “A day is what you make it! Right?”

Il topos narrativo del loop temporale, in cui un protagonista si trova a vivere lo stesso giorno più e più volte, è una formula che da Ricomincio da capo in poi ha sempre avuto un grande successo al cinema e nelle serie tv. Ma se fino a questo momento il punto di vista era sempre stato quello della “vittima” del loop temporale, quindi del Bill Murray della situazione, “Try, Try” porta invece avanti il punto di vista della Andie MacDowell di turno in una rielaborazione femminista della vicenda a cura del solito Alex Rubens (già autore di alcuni interessanti episodi di The Twilight Zone come “The Comedian”, “Blurryman” e “A Human Face“).
Claudia (Kylie Bunbury) è una ricercatrice che sta scrivendo un saggio sul tema delle maschere e per approfondire questi suoi studi si reca in visita al Museum Of Global & Local Communities. Poco prima di arrivare però ha una brutta esperienza con un furgone che, per poco, non la investe. Per fortuna lì vicino c’è Marc-scritto-con-la-C (Topher Grace) che prontamente la salva da questo frangente.
L’avvenente sconosciuto da questo momento le starà sempre più attaccato durante la visita al museo, rivelandosi spiritoso e brillante nei momenti giusti, un perfetto gentleman insomma. Forse un po’ troppo perfetto, al punto da conoscere fin troppe cose riguardo Claudia, quasi la conoscesse da sempre, mentre a lei risulta di non averlo mai visto.
La verità non tarda a venire fuori: Marc è da tempo chiuso in un loop temporale in cui rivive ogni volta la stessa giornata, e si è convinto che solo riuscendo a far sì che Claudia si innamori di lui, potrà finalmente uscire da esso e i due potranno amarsi per sempre. Per questo ha passato gli ultimi mesi (forse anni) a studiare tutte le mosse giuste per arrivare a questo momento. In pratica un perfetto stalker con tanto tempo a disposizione.
In pochi minuti dunque “Try, Try” riesce a ribaltare completamente una formula narrativa, che basa tutta la sua retorica sull’ottimismo e sul miglioramento personale dell’individuo, per trasformarla in un incubo senza fine dai tratti inquietanti, semplicemente cambiando il punto di vista della storia.
La puntata riprende inoltre la tematica del precedente episodio “The Who Of You” ovvero dell’individuo che dovrebbe piuttosto imparare ad uscire da sé stesso e comprendere i bisogni degli altri, prima che i suoi. E, in entrambi i casi, la visione che ne esce fuori è fortemente pessimistica. Se è vero infatti che la puntata esprime un ottimo esempio di girl power con il personaggio di Claudia, che non esita a lottare per sfuggire al meccanismo che la vorrebbe costretta a compiacere i desideri del protagonista maschile, il finale viene lasciato a metà per quanto riguarda Marc. Il quale rinuncia (momentaneamente? Per sempre? L’episodio preferisce non chiarire) al suo intento nei confronti di Claudia ma ciò non lo libera dal loop, e di certo non gli impedisce di trovarsi un’ulteriore futura vittima. Il pessimismo cosmico del duo Peele-Rubens non sembra rilasciare molta speranza, soprattutto per quanto riguarda i personaggi maschili, come se ci fosse sfiducia riguardo un reale cambiamento delle persone.
Si tratta di un bell’esperimento di ribaltamento di prospettiva, qualcosa che finora non si era mai visto e per questo risulta molto apprezzabile. Interessante inoltre la simbologia scelta, a cominciare dal museo (simbolo per eccellenza dell’eterno passato) e dal tema della maschera, così come delle molteplici citazioni presenti più o meno indirette (per esempio il “professor K” chiaro omaggio a Kafka).
Un piccolo episodio, magari minore rispetto ad altri, ma comunque interessante, decisamente non banale, e ben costruito nel suo meccanismo di plot twist studiati al dettaglio. Con l’unica pecca del terribile intercalare di Marc (“right?… “right?”) ripetuto ossessivamente in ogni singola frase del personaggio al punto che la reazione finale di Claudia per farlo definitivamente tacere risulta a dir poco salvifica e insperata anche per lo spettatore.

“You might say that Claudia King has found herself on a kind of blind date. One set up not by friend, family o coworker. This is a match neither made in Heaven nor the Internet, but in the far darker web of The Twilight Zone.”

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Topos del loop temporale da un punto di vista inedito
  • Ambientazione e cast
  • Citazionismo e simbologia
  • Ogni volta che Marc pronuncia la parola “Right” diventa sempre più irritante!

 

Un episodio molto bello right?, con belle metafore e simbologie right? e un ribaltamento di prospettiva interessante, right?, uno degli episodi migliori di The Twilight Zone, right?

 

A Small Town 2×08 ND milioni – ND rating
Try, Try 2×09 ND milioni – ND rating

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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