A Christmas Carol (2019) 1×02 – Chapter Two: The Human HeartTEMPO DI LETTURA 4 min

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Si era già capito dalle premesse che la miniserie sul classico di Dickens, firmata BBC fosse una rivisitazione in chiave dark di “A Christmas Carol”. Dopo aver visto il secondo capitolo, quest’interpretazione sarebbe a dir poco eufemistica. Il plot tradizionale viene sovraccaricato di cruda realisticità, angosciose verità storiche e attualissime critiche sociali, rivelando una versione apertamente provocatoria della novella ma spogliata di qualsiasi deferenza “paternalistico dickensiana”.
Ciò non significa che manchi l’intento educativo della storia originale, anzi, a ben vedere ci troviamo davanti ad una trasposizione che ripropone gli stessi identici messaggi di Dickens, tradotti però in un linguaggio, verbale e fattuale, molto più vicino alle nuove generazioni di quanto non lo fosse quello del romanzo.
La missione impegnativa di trasmettere al pubblico odierno gli ammonimenti di Dickens sugli anti-valori della società moderna, (consumistica, orientata al guadagno e alla profittabilità dei rapporti con il prossimo) non poteva essere certo compiuta utilizzando gli strumenti anacronistici del linguaggio letterario ottocentesco. E così Steven Knight non ha avuto il timore di concedersi turpiloquio e imprecazione gratuita, stupri e violenze su minori, per raccontare una storia amaramente realistica di abusati che diventano oppressori.

Mr. Scrooge’s Father: “There are no gifts! A gift is just a debt, unwritten but implied […] Learn this lesson.”
Mr. Scrooge: “To warn me against unprofitable affections.”

La versione del Signor Scrooge, rivelata dai ricordi dello Spirito dei Natali Passati, è quella di un uomo crudele e meschino, che non è più solamente avaro (dimenticatevi lo zio Paperone del cartone Disney), ma che arriva a lavarsi le mani della perdita di lavoro di centinaia di persone, a chiudere gli occhi davanti al sangue versato per gli affari nelle miniere, fino anche a corrompere giovani madri in cambio di prestazioni sessuali. Insomma, Ebenezer Scrooge ha passato tutta la vita a fare profitti sempre entro i limiti della legalità ma decisamente oltre i limiti della decenza, e adesso dovrà guardare in faccia il vero volto della sua esistenza.
Ci si trova davanti al ritratto di un uomo decisamente contemporaneo, che richiama le numerose notizie di cronaca dei telegiornali o dei social media, che è cosciente dei propri vizi, delle proprie depravazioni, e le giustifica in nome di tutto il male che la società gli ha fatto, tacciando i buoni di falsità e ipocrisia. Più gli viene dato modo di riflettere sulle crudeltà compiute, più Ebenezer si irrigidisce nella propria corazza di spregiudicatezza e avidità di spirito.

Ghost of Christmas Past: “You only see what your father did to you, not what your sister did for you.”

Eppure, il Signor Scrooge è anche il prodotto di violenze reiterate, di un’infanzia traumatica, di una vita di solitudine. La sua figura non viene mai compatita, ma ritorna sullo schermo un tema particolarmente in voga negli ultimi tempi, sia nel cinema sia nel mondo seriale (ne sono due popolarissimi esempi Joker, nell’ultimo film di Todd Phillips, o Daenerys Targaryen, nell’ultima stagione di Game of Thrones), quello del cattivo diventa tale a causa del mondo e della società che lo circonda.
È una storia di formazione all’incontrario, in cui il cattivo nasce buono e sono i buoni a farlo diventare cattivo. Il protagonista di queste storie disimpara i valori positivi per diventare l’antieroe, il baluardo di ideologie criminali, logiche contorte e giustizialismi spietati.

Mr. Scrooge: “I am a man of reason. A scientist, I like to conduct experiments regarding the human condition. Regarding virtue and vice. Experiments to determine if every aspect of the human soul can be converted into currency and if so, what is the exchange rate.”

Questa versione così stravolta del romanzo di Dickens non può che inorridire i puristi della letteratura o agli appassionati del XIX secolo, anche se la logica che c’è dietro la rivisitazione è chiaramente individuabile. Il verdetto finale viene dunque rimesso alla terza puntata, pericolosamente in bilico tra la novità e lo strafalcione. Ci si chiede se di un prodotto così ce ne fosse effettivamente bisogno, trattandosi di un messaggio, come detto poc’anzi, già proposto in altre occasioni di maggior valore cinematografico e di maggior successo di pubblico.
La rivelazione starà tutta nel pentimento di Ebenezer che arriverà ormai nel prossimo ed ultimo capitolo. Certo è che, dopo essersi spinti in una versione così estrema della peccaminosità del Signor Scrooge – nella quale peraltro lo Spirito dei Natali Passati non è riuscito a far la minima breccia – Knight dovrà proporre qualcosa di molto convincente per offrire allo spettatore una redenzione tale da riportarlo nello spirito del Natale.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Buon fit di Guy Pearce
  • La rivisitazione contemporanea
  • Il passato del piccolo Ebenezer
  • Alibaba e Valentine incommentabili
  • Zero pathos su vicende drammatiche
  • Protagonista assolutamente piatto
  • Pessimo Spirito dei Natali Passati

 

A Christmas Carol (2019) arriva come l’anti-regalo di Natale, una riflessione amara di cui non tendenzialmente non c’era bisogno. Sinora lascia abbastanza indifferenti, si spera che scartando tutta la carta non rimanga solo una grande delusione.

 

Chapter One: The Human Beast 1×01 ND milioni – ND rating
Chapter Two: The Human Heart 1×02 ND milioni – ND rating

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