American Crime Story: The People V. O. J. Simpson 1×07- Conspiracy TheoriesTEMPO DI LETTURA 4 min

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The world is your stage.

Ci avviciniamo sempre di più al momento clou dell’esito del processo in una puntata che parte come uno dei tanti momenti di set-up, con il gioco al massacro reciproco che hanno intrapreso le due parti del processo, per poi spiazzare con la scena finale che è sia un cliffhanger decisivo sia una metafora dell’intera vicenda. Ma andiamo con ordine.
In questo settimo episodio viene posto l’accento sull’arena mediatica e sul gossip che ha influito (e tuttora influisce molto) su questa vicenda che offre molteplici punti di vista che lo sceneggiatore D.V. DeVincentis (autore anche dell’episodio precedente) ha diluito in maniera ottimale per far procedere la narrazione in maniera simmetrica dando la stessa importanza sia all’accusa sia alla difesa. Si potrebbe affermare che è proprio DeVincentis il vero “giudice” della storia, molto più che Lance Ito, perché riesce a dare voce a tutti i protagonisti della storia mostrandoli in tutte le loro sfaccettature. Nessuno di essi, infatti, svolge un ruolo meramente funzionale ma anche i personaggi secondari risultano sempre complessi, sfaccettati, mai banali in un gioco di sguardi, frasi dette e non dette, gestualità nei loro alti e bassi. L’episodio ha, infatti, una struttura quasi duale in cui ogni volta che una delle due parti sembra sul punto di vincere succede qualcosa che fa pendere la bilancia dall’altra parte.
E qui arriviamo al succo dell’episodio che è il più grande “ribaltone” della storia del diritto americano: un particolare superfluo che però riesce, in qualche modo, a mettere i bastoni tra le ruote a Marcia Clark, Christopher Durden e alla loro solida difesa. Chi ha ben presente la storia di O.J. Simpson ha già capito di che cosa si tratta: la famigerata “prova dei guanti” ricostruita in maniera ottima dal regista Anthony Hemingway prendendo spunto dalle testimonianze video dell’epoca, aggiungendo la faccia da schiaffi estremamente compiaciuta di Cuba Gooding Jr che riesce, per la prima volta, a dare spessore al suo personaggio (che nelle ultime puntate era sempre un po’ in sordina) cosa che, invece, non riesce a fare David Schwimmer con il suo Kardashian.
In generale tutto il cast dà il meglio di sé in questo episodio riuscendo a non annoiare mai pur essendo una puntata che, tralasciando ovviamente la scena finale, è priva di effettive svolte significative. Anche la storia secondaria del rapporto tra Marcia e Christopher, che potrebbe sembrare superflua e posticcia, regala momenti di grande intensità emozionale nonché una performance di Marcia Clark (finalmente priva di quel ridicolo parrucchino riccio della scorsa puntata) in versione Horatio Caine che offre una ricostruzione del delitto al bar a partire dagli indizi con tanto di flashback veloci e inframmezzati da ipotesi diligentemente spiegate al pubblico attonito di uditori. Una parentesi molto ironica e ridicola che serve a sconfessare le presunte supposizioni e pipponi mentali congetture dati da prove scarse e irrilevanti vedi appunto CSI.
Una punta d’ironia per l’intera vicenda che sdogana definitivamente tutti i problemi derivati dal CSI effect e dalla mediatizzazione dei processi che da quella vicenda in poi diventeranno dei veri e propri show televisivi (pratica diventata comune anche qui in Italia). Un mondo in cui testimoni, colpevoli, avvocati diventano delle vere e proprie star televisive. La società dello spettacolo ha la sua data di nascita nella vicenda di O.J. Simpson. Non resta che aspettare le prossime puntate per vederne la sua evoluzione.
American Crime Story riesce a fare della storia narrazione riscrivendo così le regole del true crime americano in un grande racconto che riesce ad intrattenere ma anche a far riflettere nello stesso tempo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Ricostruzione scenica e televisiva del processo
  • Dialoghi eccellenti
  • Momenti di tensione e scena finale
  • La faccia da schiaffi di O.J. quando fa vedere che i guanti non gli stanno riuscendo a fregare tutti (vedi foto)
  • Tutto il cast
  • Momento CSI di Marcia
  • David Schwimmer continua a essere non pervenuto

 

Puntata straordinaria nel mantenere la tensione fino all’ultimo istante finale dove i nodi della vicenda cominciano a sciogliersi, nel bene e nel male. Un grande Cuba Gooding Jr che dà spessore al suo personaggio e un grande cast al suo fianco che lo supporta. Un ottimo esempio di true crime che riscrive le regole del genere.

 

 

Marcia, Marcia, Marcia 1×06 3.0 milioni – 1.2 rating
Conspiracy Theories 1×07 2.8 milioni – 1.2 rating

 

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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