Essa viene espressa tramite un’incondizionata lealtà a chi ha messo in piedi quel culto che promette la salvezza e la felicità a tutti i suoi adepti. Non poteva esimersi del parlare di queste sette (e del potere che hanno sull’animo umano) la stagione di AHS dedicata al culto nelle sue molteplici forme.
Le capacità manipolative di Kai erano evidenti già dall’inizio della stagione ma finora erano state usate più seguendo un discorso politico/sociale che strettamente pseudoreligioso. In quest’ultimo episodio, utilizzando l’immancabile rito di morte e resurrezione, si è certi della assunzione di Kai a vero e proprio santone di questa setta dedita alla distruzione di questo mondo ormai corrotto nei valori. Il tutto però assume un contorno beffardo visto che il “veleno” Kool-Aid risulta solo una miscela di acqua e zucchero senza reali conseguenze sul corpo delle vittime. Espletata questa pratica per confermare la fedeltà dei suoi adepti, l’unico elemento che mancava a rendere Kai quel nuovo messia che vuole essere per la politica e società americana è la discendenza. E’ quindi scontato l’utilizzo di Oz a rappresentarlo, anche tenendo conto del suo nome completo, quell’Ozymandias, nome greco di Ramses, il mitico re dei re protagonista di una famosa poesia di Shelley.
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Ci ha messo un po’ ma AHS torna a ripetere determinati errori che hanno reso confuse le precedenti stagioni. Va detto però che il tema di fondo risulta ancora centrato e, nonostante tutto, appassionante. Mancando solo due episodi si spera che si rientri nei ranghi e si concludano le cose nella maniera migliore possibile.
Winter Of Our Discontent 7×08 | 2.06 milioni – 1.0 rating |
Drink The Kool-Aid 7×09 | 1.48 milioni – 0.7 rating |
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Dopo miliardi di ore passate a vedere cartoni giapponesi e altra robaccia pop anni ’80 americana, la folgorazione arriva con la visione di Twin Peaks. Da allora nulla è stato più lo stesso. La serialità è entrata nella sua vita e, complici anche i supereroi con le loro trame infinite, ora vive solo per assecondare le sue droghe. Per compensare prova a fare l’ingegnere ma è evidentemente un'illusione. Sogna un giorno di produrre, o magari scrivere, qualche serie, per qualche disperata tv via cavo o canale streaming. Segue qualsiasi cosa scriva Sorkin o Kelley ma, per non essere troppo snob, non si nega qualche guilty pleasure ogni tanto.