Non contenti di aver spaginato le carte introducendo quindi svariati piani di lettura e anche stili diversi derivanti dalle diverse storie dei personaggi/persone in gioco, gli autori ci informano a metà episodio delle seconda grossa svolta narrativa: i fatti che seguiranno non andranno mai in onda poiché tutti e sette i partecipanti al reality horror verranno uccisi tranne uno. In pratica viene anticipato il finale della seconda stagione che paradossalmente non verrà mai trasmesso. Ci si trova, come spettatori, davanti a qualcosa di imprevedibile sotto vari aspetti. Innanzitutto un uso inedito della già molto abusata metanarrazione e forse facendo un passo avanti quindi rispetto al postmodernismo. Cambiano quindi diverse prospettive e interpretazioni su quale sia il reale tema dalla stagione e chi ne sia il protagonista.
Potrebbe sembrare assurdo ma forse il produttore Sidney assumerà tale ruolo negli episodi successivi, quasi ad identificarsi con Murphy stesso, nel ruolo di Deus ex Machina vittima forse della sua stessa creatura che in sei stagioni ha fatto il bello e il cattivo tempo e di cui vuole in qualche modo ridirezionare le sorti e il successivo. Torna quindi la sua cifra stilistica fatta di eccessivi, di multi-personaggi, di stili diversi, stavolta più coerenti proprio per la natura eterogenea degli attori (della prima stagione) e delle persone reali coinvolte.
Tutto quello che sembrava in precedenza abbozzati, incompiuto, sfocato si capisce adesso essere voluto e necessario per iniziare un discorso nuovo proprio in questi episodio. E veniamo quindi al tema, o a quello che almeno sembra essere tale. Spesso negli scorsi episodi si lamentava la poca empatia provata nei confronti dei personaggi, semplici vittime di ripetuti abusi perpetrati da entità non meglio definiti e neanche tanto originali. Alla luce di quanto rivelato in questo episodio si può dire che si ci pone come spettatori televisivi di uno show di finzione basato su fatti di cronaca nera, tutto lo spettacolo visto non è altro che carne gettata in pasto per sopire il nostro appetito morboso, nutrito di giustizia sommaria, dolore gratuito e situazioni imbarazzanti da far subire a gente “inferiore” rispetto al proprio personale e soggettivo livello morale. D’altro canto, mettere in piedi questa squallida pantomima può rivelarsi molto più pericolosa di quello che sembra. Per tutti.
Ecco quindi la chiave horror che risulta essere giustificata. La strage annunciata è un giudizio implacabile su quanto si è messo in scena, in nome di un successo che spesso porta alla pazzia (si veda per esempio il personaggio di Kathy Bates che si “mischia” con la macellaia).
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Chapter 5 6×05 | 2.82 milioni – 1.5 rating |
Chapter 6 6×06 | 2.48 milioni – 1.3 rating |
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Dopo miliardi di ore passate a vedere cartoni giapponesi e altra robaccia pop anni ’80 americana, la folgorazione arriva con la visione di Twin Peaks. Da allora nulla è stato più lo stesso. La serialità è entrata nella sua vita e, complici anche i supereroi con le loro trame infinite, ora vive solo per assecondare le sue droghe. Per compensare prova a fare l’ingegnere ma è evidentemente un'illusione. Sogna un giorno di produrre, o magari scrivere, qualche serie, per qualche disperata tv via cavo o canale streaming. Segue qualsiasi cosa scriva Sorkin o Kelley ma, per non essere troppo snob, non si nega qualche guilty pleasure ogni tanto.