Anatomy Of A Scandal 1×01 – Episode 1TEMPO DI LETTURA 4 min

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Anatomy Of A Scandal 1x01 recensioneQuesta volta Netflix si presenta con più di un biglietto da visita di rilievo: Sienna Miller, Michelle Dockery e Rupert Friend nel cast, mentre David E. Kelley (Big Little Lies, The Undoing, Nine Perfect Strangers solo per citarne alcuni) e Melissa James Gibson sia in sala produzione che nella stanza degli sceneggiatori.
Sono questi i nomi che compongono la miniserie Anatomy Of A Scandal, da poco sbarcata appunto su Netflix. Un drama di appena sei episodi che in realtà prende in prestito la sua storia da un altro nome interessante, Sarah Vaughan, scrittrice e giornalista inglese che nel 2018 ha pubblicato l’omonimo romanzo da cui è stata tratta la serie.

POTERE, PRIVILEGIO, CONSENSO


Anatomy Of A Scandal è in realtà il terzo romanzo di Sarah Vaughan (pseudonimo di Sarah Hall) ma anche quello che ne ha consolidato la reputazione come scrittrice, con l’opera tradotta in ben 22 lingue e presente per 10 settimane nella classifica dei bestseller del Sunday Times.
Al centro della trama di Anatomy Of A Scandal vi è, neanche a dirlo, un tipico scandalo di quelli già esaminati più volte in una serie tv: un giovane politico finisce nell’occhio del ciclone dapprima per un “semplice” tradimento coniugale, successivamente per l’aggravarsi del caso quando questo si tramuta in accusa di stupro. Nello scrivere il suo romanzo, Sarah Vaughan ha affermato di aver preso spunto dalla sua esperienza personale come reporter politica ed ex studentessa di Oxford per analizzare temi fondamentali come potere, privilegio e consenso. Ed è proprio su questi snodi che Anatomy Of A Scandal versione televisiva punta tutto il potenziale della sua narrativa.
Se infatti in un primo momento la storia si presenta abbastanza basica, sono i risvolti interni ad assumere tutto il peso di ciò che si vuole raccontare. Analizzando lo scandalo di un politico accusato di stupro, infatti, si aprono molteplici porte che vogliono affrontare temi e situazioni complesse quali, come si diceva, il potere che deriva dal privilegio e che porta spesso ad oltrepassare quella linea così assurdamente considerata fuorviante del consenso. Temi perennemente attuali ma sempre di un’importanza estrema.

RIPROPOSIZIONE DEL CASO


Nonostante la tematica complessa, Anatomy Of A Scandal ripropone una storia di base estremamente semplice. Il pilot, soprattutto, sceglie di partire da una situazione molto basilare, presentando i suoi protagonisti attraverso uno scandalo più comune, ossia quello relativo ad un tradimento piuttosto che uno stupro.
Con Rupert Friend nei panni del giovane ministro James Whitehouse e Sienna Miller in quelli della moglie Sophie, “Episode 1” vuole dare una panoramica di questi due personaggi e della loro relazione, seppur la prima impressione venga circoscritta ad una serie di canonici cliché. A tal proposito, funzionali si rivelano i flashback utilizzati per raccontare il passato della coppia, mostrando allo spettatore un matrimonio apparentemente perfetto e nato nei corridoi del college.
Mantenendosi su questa scelta narrativa, però, il pilot pecca per la mancanza di dinamismo, stanziando su un racconto molto standard che non colpisce per incisività. E uno dei motivi va sicuramente ricercato nella ripetitività del racconto. Come anticipato ad inizio recensione, il produttore di Anatomy Of A Scandal è quel David E. Kelley già conosciuto e apprezzato dal pubblico per prodotti del calibro di Big Little Lies e The Undoing. E basta soffermarsi su queste due serie appena citate per capire a cosa si alludeva parlando di “ripetitività”. Chiunque abbia visto i precedenti drama troverà semplice creare paragoni con l’attuale show: si parte da tradimenti e segreti familiari per arrivare a relazioni tossiche, violenza e anche omicidi. Al contrario di Big Little Lies o The Undoing, però, Anatomy Of A Scandal pecca alla partenza, consegnando un prodotto meno incisivo dei suoi predecessori la cui lentezza di narrazione, unita al racconto basico di un matrimonio perfetto intralciato dal tradimento, offre meno spunti d’interesse.
Al termine del primo episodio gli elementi da tenere in considerazione per apprezzare il prosieguo della storia risultano fondamentalmente due: il primo è l’evento finale, che non arriva di certo inaspettato ma prepara il terreno per l’inizio della vera storia che Anatomy Of A Scandal vuole raccontare; il secondo aspetto che potrebbe regalare una marcia in più allo show, invece, è il personaggio interpretato da Michelle Dockery. Il procuratore Kate Woodcroft viene mostrato marginalmente nel pilot, tuttavia il suo carisma, unito all’utilità del caso che potrebbe avere tra le mani, fa ben sperare per i prossimi episodi.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Alla base temi importanti e sempre attuali
  • Il finale di episodio prepara il terreno per la vera storia
  • Il personaggio di Michelle Dockery, seppur ancora sullo sfondo, intriga e fa ben sperare
  • Un inizio narrativamente lento e fin troppo standardizzato 
  • Personaggi e situazioni cariche di cliché: dai coniugi Whitehouse alla gestione del tradimento

 

Dopo i successi di Big Little Lies e The Undoing, David E. Kelley ci riprova con una storia dai tratti simili ma con parecchia verve in meno. Per ora si continua la visione sulla fiducia, mal che vada si tratta di appena sei episodi.

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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