Anna continua la sua vicenda all’interno della villa di Angelica, in un episodio che è un misto fra un film Disney (nella sua versione horror-gore) e una pellicola di Terry Gilliam al massimo del suo onirismo visivo.
Una puntata struggente e spettacolare in cui i diversi piani temporali s’intrecciano per fare luce su alcuni determinati personaggi.
Ma non c’è solo questo, ovviamente. L’episodio è tutt’altro che statico e lancia anche un importante cliffhanger finale per la prossima puntata.
KATIA aka LA PICCIRIDDUNA
Protagonista assoluta della puntata è Katia (Roberta Mattei, vista in Zero) alias la Picciridduna, unico adulto sopravvissuto all’epidemia.
Il personaggio era già stato introdotto nella puntata precedente con il viso mascherato dal casco, e di fatto la sua figura rimane, fino all’ultimo, avvolta nel mistero. Anche perché rappresenta il perno su cui si svolge tutta la vicenda. Attraverso i vari flashback, infatti, si scopre che Katia era stata grande amica di Ginevra (Miriam Dalmazio, vista nella saga de I Medici), la sorella di Angelica, ed è un’ermafrodita, condizione che, per qualche misterioso motivo, permette di sopravvivere al virus.
Gli autori centellinano tutte queste informazioni in maniera intelligente, mentre proseguono le vicende relative ad Anna e al fratellino Astor. Questo perché la Picciridduna è, in effetti, un filo sottile che lega il passato di Angelica (e quello che si cela dietro la sua maschera da villain sadica) e il futuro stesso di Anna, il cui destino è sempre più legato a questa figura.
L’INFERNO DI ANNA
La protagonista principale continua, nel frattempo, il suo viaggio (sia interiore che esteriore) nel mondo esterno, cadendo sempre di più in una spirale di sfiga continua di difficoltà sempre più crescenti.
Questo risulta coerente con il percorso intrapreso e si rifà ad un preciso schema narrativo che è quello del famoso “viaggio dell’eroe di Vogler“. L’eroe (in questo caso eroina) deve affrontare delle prove che richiedono per lui un sacrificio, qualcosa di sé a cui rinunciare per acquisire una conoscenza o un potere superiore.
Nel caso di Anna la perdita è sia esteriore (il proprio braccio) che interiore (la delusione di aver fallito nella sua missione). Questo passaggio è necessario per farle comprendere meglio la realtà in cui si trova. E forse anche per guardare con occhi meno supponenti il mondo di Angelica che, per quanto possa sembrare folle, nasce come esigenza di sperare in qualcosa, di credere ad un futuro possibile in un mondo in cui la vita delle persone è irrimediabilmente dimezzata.
IL CINGHIALE INVISIBILE
In tutto questo l’episodio mostra anche la tanto attesa reunion fra Anna e Astor. Un incontro che non va esattamente come sperato da Anna, ma perfettamente coerente e in linea con l’evoluzione del personaggio di Astor.
In questo episodio in realtà si nota come i caratteri dei due fratelli siano, a volte, un po’ altalenanti, quasi andassero a seconda delle esigenze di sceneggiatura.
Si è già parlato, nella scorsa recensione, del fatto che Anna venga rappresentata come un po’ troppo ingenua ed impulsiva (soprattutto rispetto al romanzo). In questo caso appare irrealistica la sua sfiducia nell’esistenza della Picciridduna (dal momento che l’ha vista la sera prima). Così come è fin troppo repentino il cambio di sentimenti di Astor. Il quale, da perfettamente integrato nel “sistema” di Angelica, decide di tradirla per salvare la sorella.
Una sorta di deus ex machina insperato, perfetto per fare andare avanti la trama ma forse un po’ troppo facile come soluzione narrativa. Rimane comunque da vedere se, nelle prossime puntate, questa sua evoluzione caratteriale sarà utile allo scopo e se “il Cinghiale Invisibile” si rivelerà degno del suo nuovo ruolo.
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La vicenda della Picciridduna viene qui esplicata nei suoi toni surreali e gotici. Puntata che rappresenta un’ulteriore discesa agli inferi per Anna ma anche il primo passo verso una possibile risalita.
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!