Anna 1×05 – I Gatti Sono SuperioriTEMPO DI LETTURA 4 min

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recensione Anna 1x05Ad un passo dal finale di stagione Anna rilascia un episodio in cui si avverte da una parte la necessità di chiudere sbrigativamente alcune sotto-trame, dall’altra continuare quel percorso di formazione per i due co-protagonisti dello show (Anna e Astor).
Ne esce fuori un episodio altalenante dal punto di vista del ritmo e si avverte molto la sensazione di stare guardando più un film unico diviso in più episodi che non una vera e propria mini-serie.
Rimane comunque una puntata interessante che conferma la grande qualità di scrittura di Ammaniti e soci.

UN ROAD-MOVIE ANOMALO


L’episodio si apre sulle note di Woman di Shawn Phillips mentre viene mostrata la preparazione alla cerimonia notturna da parte di Anna, Angelica e Katia. Una sequenza significativa che prepara emotivamente lo spettatore a quello che avverrà in seguito e che simboleggia metaforicamente la fine del loro percorso di formazione.
Peccato che, da questo momento in poi, l’episodio diventi fin troppo frenetico, rivelando l’intenzione di concludere il più presto possibile questa sotto-trama iniziata in “Ridono Le Iene”.
La risoluzione finale avviene davvero in pochi minuti, non rendendo giustizia a quella che era stata la storyline più interessante di tutta la storia, per giunta lasciando a metà il personaggio di Katia e facendo correre Anna dritta verso la prossima sotto-trama senza stacco alcuno.
Da questo punto in poi il ritmo della puntata subisce un brusco rallentamento per concentrarsi sul background di Pietro, ennesima parentesi verticale per un anomalo road-movie che inizia e termina nel giro di un episodio.

METAFORE ANIMALESCHE


Anna: “A che pensi?”
Pietro: “Ai cani! […] Ne avevo due. I cani vivono 14 anni come noi. […] In 14 anni fanno tutto. Nascono, vivono, muoiono. Alla fine, non conta quanto dura una vita, ma come la vivi. Se vissuta intera, una vita corta vale quanto una lunga. Non pensi?”

L’episodio dunque si concentra sul background di Pietro, interpretato da un ottimo Giovanni Mavilla che, seppur giovane ed esordiente, riesce a rendere bene la personalità del proprio personaggio. A questo si aggiunge anche un’altra grande interpretazione che è quella dell’attore Nicola Nocella nei panni di Saverio. Attraverso questa vicenda viene spiegato il retroscena della “busta di plastica” (appena accennata in “Il Bosco Ci Protegge”) e si afferma, una volta per tutte, la vera morale che sta dietro a tutta la storia.
Anna è una serie che ha come tematiche principali l’elaborazione del lutto e l’importanza di coltivare la speranza per un futuro migliore. Talvolta questa speranza si basa su flebili illusioni (in fondo non diverse dalla Fede religiosa per alcuni) come quella degli “occhiali fatati”, che tuttavia sono la molla per non soccombere all’inedia che un mondo del genere porta con sé.
Tutto questo viene spiegato con splendide metafore prese direttamente dal mondo animale (la sopracitata, ma anche la storia del Pitone, del Cane e del Gatto) che per le storie di Ammaniti rappresentano un vero e proprio must e il vero punto di forza per quanto riguarda la sceneggiatura e i dialoghi di questo show.

LA FIERA DEI FREAKS DI AMMANITI


A questo si aggiunge il meraviglioso paesaggio delle pendici dell’Etna, qui riprese con una fotografia incredibile e accompagnate da una colonna sonora pazzesca firmata dal compositore Rauelsson.
Dal punto di vista tecnico non si può certamente dire nulla ad Ammaniti, il quale ricostruisce con riprese aeree, e tramite una CGI perfetta, una Sicilia veramente originale nella sua veste apocalittica.
Per quanto riguarda però il ritmo generale dell’episodio ci sarebbe da ridire. La tendenza a concentrarsi ossessivamente su personaggi fin troppo freaks (la gang di Nucci ma anche il nuovo amico di Astor) risulta abbastanza fine a sé stessa. Soprattutto se questi esauriscono la loro funzione in poco tempo, dando così più importanza alla linea verticale che non a quella orizzontale.
La puntata rivela così la sua natura di mero episodio di raccordo, fatto apposta solo per concludere determinate sotto-trame e creare ulteriore hype per il gran finale.
Ma è un grosso rischio perché ora le aspettative diventano altissime e si spera che non rimangano disattese.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Giulia Dragotto e Giovanni Mavilla
  • Nicola Nocella e il suo Saverio
  • Paesaggio dell’Etna e uso della CGI
  • Fotografia e soundtrack
  • Dialoghi e metafore animalesche
  • Ritmo dell’episodio altalenante
  • Chiusura frettolosa della sotto-trama di Angelica
  • Di chi sono le gambe che compaiono ad un certo punto di fronte al camper?

 

Si potrebbe dire che è la prima battuta d’arresto in un prodotto che finora si era dimostrato pressoché perfetto. Rimane comunque un buon episodio di raccordo prima del gran finale. E il paesaggio maestoso ed inquietante dell’Etna merita sicuramente una visione.

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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