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“Unfinished Business” ha come tema centrale quello del cambiamento e, come dice il titolo, non è ancora finito ma anzi è appena cominciato. Fuori dal locale gestito da Tommy, una ragazza muore: si scoprono tracce di Vertigo nel suo sangue e Oliver, parallelamente alla polizia, decide di andare a fare visita al deus ex machina di questa droga: il Conte. L’uomo, rinchiuso in un manicomio, è decisamente impazzito e non è d’aiuto alle indagini, che virano verso il “Verdant” e i suoi proprietari. Papà Lance si scaglia contro il fidanzato della figlia Laurel, convinto che la sua redenzione sia una farsa: scoperto un ammanco di diecimila dollari nel conto del locale, il poliziotto tramite un mandato perquisisce il posto convinto di trovare gli stupefacenti ma resta a bocca asciutta.
Merlyn ha pagato un commissario per evitare controlli è vero, ma lo ha fatto per proteggere Oliver e il suo quartier generale: i due ragazzi hanno qui un confronto, che evidenzia come il rapporto tra loro sia sul filo del rasoio. Tommy si sente giudicato, nonostante l’aiuto dato all’amico ed è scosso dal dubbio che Ollie non creda al suo cambiamento in uomo migliore; questa incertezza porta il ragazzo a licenziarsi e dietro a questo gesto ci vedo qualcosa in più. Merlyn è stanco di essere gregario all’ombra di Oliver, si rivolge al padre per un nuovo impiego e per me significa solo una cosa: forse seguirà le sue orme di arciere oscuro e diventerà lui il vero antagonista di Green Arrow.
Questa svolta è molto appetibile e ridarebbe nuova linfa ad un personaggio un po’ sottotono: il cambiamento, in questo caso, sarebbe declinato al suo lato più buio. Ma se vi prude il naso perchè avete la sensazione che sia una storia già vista e rivista non vi sbagliate. Per rimanere nel mondo supereroistico citerò giusto due esempi chiarificatori: Peter Parker con il suo migliore amico Harry Osborn e Clark Kent con Lex Luthor. Ora non credo di dovervi informare sugli antefatti di queste celebri coppie e lascio a voi l’ultimo commento se effettivamente ci dovessimo ritrovare in questa situazione. Personalmente spererei in qualcosa di nuovo e non di già visto…La puntata prosegue, scopriamo che il medico del Conte all’interno della struttura ha inscenato una fuga del suo paziente per depistare tutti dal fatto che, il responsabile del ritorno della Vertigo in città, sia lui. Sequenza “scazzottata” con intervento di The Hood e Diggle e il delinquente chiude la partita.
Salutiamo Il Conte e l’interpretazione perfettamente allucinata di Seth Gabel: il nostro arciere non lo uccide, prova misericordia per la pazzia senza fondo in cui l’uomo è ormai crollato. Purtroppo per la seconda volta Gabel non è stato sfruttato pienamente e la sua interpretazione odierna è quasi più un cameo che altro. Anche qui però si parla di cambiamento: non molto tempo prima Oliver lo avrebbe ucciso comunque ma oltre che dal senso di giustizia, ora è mosso da un senso di pietà umana, che rende ancora più onore alla sua missione. Un’altra vecchia conoscenza torna, stavolta nella mente di Diggle: Deadshot è vivo e Felicity scova la sua posizione. Inizialmente John mente a Oliver e gli nasconde questa informazione ma poi una volta rivelata, capisce che il legame di fiducia sul quale si basa il loro rapporto, porta il ragazzo a comprendere le sue ragioni, ad essere a sua volta “spalla” e che lotteranno insieme, ancora una volta.
La coppia Diggle – Queen funziona molto: pregi e difetti si mescolano in questi uomini capaci ancora di cambiare, in nome di qualcosa di più alto della semplice vendetta.
L’episodio non è privo di flashback nei quali Shado insegna ad Ollie, la pazienza, la ricerca della forza nella semplicità dei gesti ed è molto bella la scena in cui il ragazzo riesce a tendere, per la prima volta con precisione, quello che diventerà il suo segno distintivo. Privi d’interesse le solite interazioni padre – figlia della famiglia Lance. Boring.
PRO:
- Tommy e
un suo possibile passaggio al lato oscuro - Legame sempre più profondo tra Oliver e Diggle
- Shado e i suoi insegnamenti alla “Karate Kid”
- Ne abbiamo parlato poco ma con il ritorno del Conte è tornato anche Seth Gabel
CONTRO:
- Narrazione non al meglio
- Dialoghi mal gestiti tra Laurel e suo padre
- Trama orizzontale un po’ ferma
Episodio non troppo fluido nella narrazione che lascia però spazio al confronto tra i personaggi e a sviluppi interessanti per il futuro: sufficienza più, “Arrow” può fare molto meglio.
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.