Ci sono puntate in cui anche se non vuoi ammetterlo non puoi chiedere di meglio. Non è che non vuoi, semplicemente non puoi perchè l’episodio è talmente ricco di pregi ed esente da difetti che per quanto si possa credere che al meglio non ci sia mai fine, ogni tanto si può ammettere che il meglio sia già arrivato, e nel nostro caso che si chiami “State V. Queen”.
Arrivati al settimo episodio di questa seconda stagione, Arrow è ufficialmente una serie diversa rispetto a quella che avevamo conosciuto. Va da sè che la prima stagione serve per sondare il terreno per vedere cosa va e cosa non va, ed è pure ovvio che i personaggi devono compiere un loro percorso prima di sbocciare pienamente ma questo Arrow 2.0 è un prodotto radicalmente diverso se contrapposto a quello dello scorso anno, un prodotto più maturo, che osa dove può e anche dove non può, che sorprende per le scelte stilistiche ma anche per l’interpretazione dei personaggi molto più “nella parte”, a parte Laurel.
“State V. Queen” è il fiore all’occhiello di questa ascesa stilistica visto che nella stessa puntata ripropone il Conte Vertigo, tiene viva la sottotrama riguardante Brother Blood, conclude l’annoso problema riguardante il processo di Moira e, con un colpo di scena degno del più classico dei film Hollywoodiani, riporta dalla morte Malcolm Merlin, e tutti ci diamo un pizzicotto per sapere se siamo svegli o meno. Si perchè a parte la resurrezione della nemesi di Green Arrow, ciò che colpisce è la perfezione con la quale in un solo episodio si è riusciti a far stare tutto questo e soprattutto a farlo convincendo e facendosi guardare appassionatamente. E se pensiamo che questo episodio non è nemmeno il midseason finale, la cosa è sorprendentemente piacevole perchè ora come ora c’è solo un’altra serie in circolazione in grado di gestire coerentemente tante trame in un solo episodio, ed è Person Of Interest. La differenza? Questa è la CW e non la CBS, quindi fatevi due conti e ringraziate la vostra buona stella.
La reintroduzione di Malcolm Merlin ovviamente non capita a caso bensì ha una duplice spiegazione: fugare ogni dubbio riguardante la corruzione delle giurie americane e buttare altro fango sulla piccola di casa Queen, o per meglio dire di casa Merlin. Innegabilmente il filotto soap-operesco cola dallo schermo a litri essendo anche sotto l’egida CW, tuttavia bisogna analizzare la cosa con occhio critico perchè, in fin dei conti, avere una piccola Merlin che gira per casa Queen ha un suo fascino che non è per niente forzato, e quindi è ancora più intrigante visto che proprio ora era finiti i guai per la famiglia Queen.
Arrow osa, crea e disfa senza problemi qualsiasi trama perchè al suo posto ci aspetta una migliore, e se è questo il trend, ben venga, flashback inclusi.
PRO:
- Malcolm è vivo”
- Una nuova figliastra per Malcolm
- Trama studiata nei minimi dettagli
- Tempistiche perfette
- Stucchevole la resurrezione di Malcolm? Può essere, ma funziona alla grande.
- Addio Conte Vertigo/Seth Gabel
Finora non avevamo mai elargito il massimo dei voti ad Arrow perchè sentivamo che poteva migliorare ancora. Bene, oggi non è così e diamo a Cesare Arrow quel che è di Cesare Arrow.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.