Arrow 6×06 – Promises KeptTEMPO DI LETTURA 4 min

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“An eye for an eye.”

(gli sceneggiatori di Arrow e il loro black humor)

La puntata ricomincia esattamente da dove si era interrotta con lo scorso esaltante cliffhanger che aveva tenuto in sospeso gli spettatori sulla sorte del dinamico duo Arrow-Deathstroke, diplomatici (mica tanto) in terra straniera a caccia dei famigerati The Jackals (non quelli che fanno i video su Youtube of course) e di Joe.
Bisogna dire che i serial supereroistici questa settimana hanno fatto il pieno di patriottismo rispolverando tutti i cliché tipici del genere war movies tra reduci di guerra e battaglie tra mercenari conditi da tortuosi rapporti padre-figlio.
In questo episodio s’inserisce anche una delle due storylines presenti nell’episodio: quella riguardante Slade Wilson/Deastroke (l’ottimo Manu Bennet, garanzia di alta qualità) e il figlio Joe.
Gli ultimi episodi di Arrow, infatti, presentano ormai una struttura consolidata riassumibile come due linee narrative parallele che, ogni tanto, s’intersecano. Queste sono le vicende riguardanti Oliver Queen e quelle riguardanti il cosiddetto Team-Freccia Verde.
Se nello scorso episodio era stata la seconda ad essere preponderante sulla prima (a livello di qualità) in questo caso è successo esattamente il contrario. Certamente, come si era detto, è positivo il fatto di far emergere anche i personaggi secondari della serie in questione e dare loro più rilevanza (anche perché se la meritano eccome) ma bisogna comunque che il rapporto con la storyline principale sia di parità.
Nella puntata in questione invece sono, ancora una volta, le vicende di Oliver e Slade a giganteggiare, sia come minutaggio sia per l’evidente qualità. Se, infatti, da una parte, c’è un interessante conflitto padre-figlio in cui è difficile scegliere per chi parteggiare e numerose scene d’azione girate veramente bene, dall’altra abbiamo il classico umorismo da nerd che dovrebbe, in teoria, stemperare la tensione (ma che risulta solo più irritante) e dialoghi da soap opera che non riescono nell’intento di suscitare empatia, oltre a una serie di dialoghi completamente senza senso che servono solo a creare buchi di sceneggiatura grandi quanto una casa.
Ecco, allora, che la seconda storyline risulta gestita veramente male ed è un peccato perché potenzialmente poteva offrire molto. In compenso c’è una cementificazione del Team sempre più forte e sicuramente sarà interessante vedere come si evolveranno, da qui in avanti, i rapporti con il rientro di Oliver alla base.
Altra nota negativa, invece, è l’introduzione di un nuovo villain (l’ennesimo) che spariglia ancora di più le carte aggiungendosi a una lunga lista di villains che questa sesta stagione ha buttato giù completamente a caso: Ricardo Diaz (sarà un omaggio a Grand Theft Auto?) un pericoloso trafficante di droga.
In questa storyline viene poi alla luce il problema del tremore alla mano di John, altro elemento di stampo soapoperistico che però riesce a creare quel minimo di empatia con il personaggio che non guasta, quindi è certamente positivo.
La puntata procede con ritmo altalenante: punto debole sono certamente i dialoghi che non riescono a sganciarsi dall’essere troppo prevedibili o mero fan service con citazioni più o meno nascoste. Punto di forza, invece, sono le numerose scene d’azione e i flashback che rendono ancora più sfumato il personaggio di Deathstroke e contribuiscono a creare momenti onirici e di pura suspense emotiva, anche se non mancano scene surreali che forse rischiano di suscitare dell’umorismo becero nello spettatore (nessuno ha detto niente nella palestra quando Slade immaginava di baciare da solo Lian Yu?).
Ottima poi la citazione finale a Star Wars durante lo scontro finale tra Joe e il padre, con tanto di rivelazione finale inaspettata con punto di vista padre-figlio ribaltato.
Se non fosse stato per questa evidente sproporzione tra le due storyline sicuramente la puntata sarebbe stata da Thank, ma dla momento che questa è ben presente il voto finale è un Save con la speranza che da qui in poi si può solo risalire (e con il nuovo mega-crossover del Flarrowverse alle porte potrebbe diventare una certezza).

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Deathstroke
  • Scene di lotta e flashback
  • Team-Freccia Verde più unito
  • Citazione nascosta a Star Wars
  • Dialoghi
  • Ancora un altro villain?
  • Ritmo altalenante

 

Puntata divisa in due tronconi principali i cui risultati sono altalenanti. In generale però il ritmo è ben sostenuto e sicuramente qualcosa di buono può venire fuori da qui in avanti. Basta villains però, per favore!

 

Deathstroke Returns 6×05 1.29 milioni – 0.5 rating
Promises Kept 6×06 1.28 milioni – 0.5 rating

 

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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