Oliver: “You were looking for a family and you’ve chosen the Ninth Circle?”
Emiko: “Better than living as a Queen.”
(Vallo a dire a Freddie Mercury e Brian May!)
Dopo la parentesi futuristica del precedente episodio, si torna prepotentemente nel presente, anzi nel passato ricollegato ad esso. E se, nella scorsa recensione era stata elogiata tale scelta, sottolineando come, per un momento, sembrasse che i problemi soliti della storyline “normale” fossero improvvisamente svaniti, con il ritorno al presente ecco che si rientra nuovamente nei soliti errori.
L’episodio in questione si concentra particolarmente sul character di Emiko di cui vengono, di volta in volta, fatti vedere vari flashback che rivelano molte informazioni sul suo passato e sul difficile rapporto tra lei, Queen senior e Queen junior (il solito Oliver). Questa storyline, sebbene costruita con geometrica presentazione e climax narrativo fino al cliffhanger finale (che potrebbe fare luce su molti misteri relativi alla morte del patriarca Queen), non riesce tuttavia ad emozionare come dovrebbe. Lo scontro fratricida tra i due Queen (Oliver ed Emiko) si risolve, di fatto, con un pareggio che sembra molto forzato e poco realistico, così come poco realistica appare l’evoluzione del rapporto fra i due, fino all’altro ieri perfetti sconosciuti e ora già quasi affezionati l’uno all’altro.
Quello che sfugge, in realtà, sono le reali intenzioni di Emiko e il rapporto di potere tra lei e il padre/padrone Dante, per cui a volte appare che i ruoli fra i due siano rovesciati per poi tornare alla normalità nella scena successiva. Una schizofrenia che vorrebbe creare (nelle intenzioni degli autori) dei plot twist al fine di stupire lo spettatore, ne viene invece fuori un discorso articolato e schizofrenico che ha il solo risultato di confondere le idee.
Tanto per cominciare, appare alquanto innaturale il rapporto che si crea tra Dante e la piccola Emiko, cioè tra uno spietato killer legato ad un misterioso ordine massonico chiamato il “Nono Cerchio” (ahahah capito? Dante-Nono Cerchio... kill us please!) e una ragazzina che, per puro caso, si trova a fargli da fattorino. A parte il fatto che scaricare sempre le responsabilità dei crimini del mondo a misteriose sette massoniche appare molto comodo e scontato (narrativamente parlando), il fatto che il rapporto tra i due nasca quasi per caso e si sviluppi in maniera altrettanto innaturale (lei sembra avere un rapporto di superiorità nei suoi confronti, come a dire che l’allieva è migliore del maestro) fa sembrare il tutto molto artificiale, più o meno come il fatto che lo stesso Dante rimanga sempre uguale nel tempo (un minimo di make-up in più non sarebbe guastato).
In tutto questo, l’unica storyline che funziona veramente è quella riguardante Black Siren e i suoi numerosi conflitti interiori. Infatti, anche per quanto riguarda la storyline principale si può notare come il mistero sulle origini di Emiko funzioni molto meglio quando è in dubbio la sua innocenza a causa dei dubbi della stessa Laurel. Il fatto che Oliver all’inizio non le creda per via del suo passato, mette in atto un meccanismo di empatia nei confronti dell’ex-vigilantes-ora-procuratrice poiché lo spettatore sa bene che ha tutte le ragioni per dubitare della sorella di Oliver.
Il fatto che nonostante i suoi sforzi Laurel venga comunque additata come “possibile villain” da coloro che dovrebbero sostenerla nella sua lotta interiore ha il merito di contribuire alla costruzione di un personaggio veramente drammatico e umano per il quale alla fine non si può che fare il tifo (qualunque evoluzione possa avere il personaggio da qui in poi).
Ottimi inoltre tutti i riferimenti al “progetto Archer”, di cui lo spettatore sa già in parte i risultati proprio per merito del precedente episodio. È interessante, infatti, vedere come tutto quello che accadrà in futuro avviene in progress sotto gli occhi dello spettatore, una metodologia narrativa che sembra rifarsi in parte al Tenente Colombo, non a caso pietra miliare della scrittura televisiva grazie alla sua anti-suspense.
Si può dire quindi che, per una volta, lo spoiler sia servito a qualcosa. Sperando che la recitazione, al limite del cagnesco, del duo Felicity-Alena non rovini quella che è una delle storyline più interessanti di questa settima stagione.
Questi sono quindi gli unici due elementi che consentono all’episodio di non cadere nella noia e nella banalità più assoluta. Per il resto, purtroppo, si sente già la nostalgia (se si può definire tale) del 2040.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Star City 2040 7×16 | 1.00 milioni – 0.3 rating |
Inheritance 7×17 | 1.01 milioni – 0.3 rating |
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!