Back To Life 1×01 – Episode 1TEMPO DI LETTURA 4 min

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Trasmesso dalla BBC la scorsa primavera, Back to Life è stato proposto anche negli Stati Uniti su Showtime lo scorso novembre. Nello stesso periodo, è stato annunciato il rinnovo per una seconda stagione.
Basandosi su questo presupposto, si potrebbe già tirare giù un giudizio su come sia stata accolta questa serie. Ma sarebbe molto limitativo, quindi meglio partire con l’analisi.
Innanzitutto ci si deve chiedere, come posizionare la serie all’interno dell’affollato panorama contemporaneo?
Ci si trova davanti ad una dramedy, ovviamente declinata in salsa britannica. Come molte produzione provenienti dalla “Perfida Albione”, è piena di quel black humour che fa sempre piacere trovare, strappando qualche sorriso complice allo spettatore.
La trama risulta essere abbastanza semplice: una donna esce dal carcere dopo esservi stata imprigionata per 19 anni, avendo presumibilmente scontato una pena per omicidio sentenziata quando era ancora adolescente. Il suo ritorno alla vita “normale” si presenta molto più problematico di quello che pensava. La protagonista Miranda (o come si fa chiamare lei, Miri) affronta quindi tutti i passi necessari per potersi riappropriare della propria vita. Le situazioni passano da quelle molto struggenti a quelle comiche, fino ad arrivare a strizzare l’occhio all’immaginario pop, tanto di moda in questo periodo. Si veda, per esempio, quando entra nella sua camera rimasta congelata nelle passioni della sua adolescenza (il tamagotchi o i poster delle rockstar ormai quasi tutte morte).
Ancora più complessa risulta le sua rete di rapporti interpersonali, inevitabilmente bloccata al periodo della sua incarcerazione: nessuno è rimasto come lei lo ricordava. Il fidanzato storico, con il quale all’epoca pensava di sposarsi, è ora marito di un’altra donna con la quale ha un figlio. I suoi genitori fingono di essere ancora amorevolmente uniti come coppia, mentre tutta la città sembra esserle rivoltata contro. Tutte situazioni abbastanza prevedibili, si direbbe, ma qui affrontate anche con un piglio molto ironico, se non sarcastico.
In tutto questo, si ha il tempo anche di inserire una sottotrama mystery: un uomo la segue e sembra sapere molto su di lei nonostante non si siano mai visti prima. Probabilmente questo sarà l’altro leitmotiv che guiderà la serie nei prossimi episodi, insieme al già citato ‘ritorno alla vita’.
Passando ad analizzare la parte drama, questa viene sempre affrontata cercando di ribaltare il luogo comune. I pochi sfoghi che Miri si concede durante l’episodio vengono eclissati dalle personalità esuberanti dei comprimari. Per esempio, la sua terapeuta che viene ritratta sempre intenta ad ingozzarsi fino allo sfinimento, mostrando essa stessa problemi psicologici forse ben più gravi della protagonista o, quantomeno, più ingombranti.
Altri personaggi interessanti sono i genitori. Il padre dalla personalità sfuggente ed evitante di ogni situazioni potenzialmente stressante. La madre insoddisfatta della sua vita che si rifugia in una relazione extraconiugale con l’ex di sua figlia, mischiando quindi i piani di lettura e relazionali in maniera originale.
Un po’ più comici sono gli incontri col possibile nuovo datore di lavoro di Miri, sempre iperpositivo e decisamente sopra le righe, che decide di assumerla probabilmente solo per la sua reputazione di assassina, trovando la faccenda “troppo figa” ai suoi occhi. E’ importante dire che quest’azienda si occupa di organizzare le pulizie quindi il tutto risulta molto surreale.
Senza menzionare anche una potenziale componente romantica, rappresentata in nuce dall’assistente sanitario della  pazza vicina che, alla fine dell’episodio, le riparerà l’altalena a cui lei era tanto legata, nel piccolo giardino di casa.
Per riassumere, potenzialmente Back To Life presenta tutte le caratteristiche per essere quantomeno un piacevole passatempo con più di un piano di lettura. Non ci si aspetta nulla di originale, sia chiaro, ma non è poco.
La confezione è abbastanza ben fatta, votata ad un approccio realistico, senza particolari scelte di regia, se non l’utilizzo del montaggio molto serrato e con cambi bruschi di inquadrature. Un qualcosa che permette allo spettatore di non essere sempre dalla parte dell’inseguitore. Della storia e dei suoi significati.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La protagonista e i comprimari
  • L’humour inglese, l’unico
  • Forse i troppi toni presentati rischiano di rendere lo show poco centrato

 

Il giudizio non può che essere positivo e si consiglia quindi di proseguire nella visione, sapendo di avere a che fare con un show divertente e che non si vuole troppo prendere sul serio, nonostante le premesse alquanto drammatiche.

 

Episode 1  1×01 0.19 milioni – 0.03 rating

 

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Dopo miliardi di ore passate a vedere cartoni giapponesi e altra robaccia pop anni ’80 americana, la folgorazione arriva con la visione di Twin Peaks. Da allora nulla è stato più lo stesso. La serialità è entrata nella sua vita e, complici anche i supereroi con le loro trame infinite, ora vive solo per assecondare le sue droghe. Per compensare prova a fare l’ingegnere ma è evidentemente un'illusione. Sogna un giorno di produrre, o magari scrivere, qualche serie, per qualche disperata tv via cavo o canale streaming. Segue qualsiasi cosa scriva Sorkin o Kelley ma, per non essere troppo snob, non si nega qualche guilty pleasure ogni tanto.

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