Bad Monkey 1×01 – The Floating-Human-Body-Parts Capital of AmericaTEMPO DI LETTURA 7 min

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Recensione Bad Monkey 1x01 PilotNel panorama televisivo contemporaneo, sempre più saturo e pullulante di pattume seriale, l’incontro tra grandi nomi e, soprattutto, una solida scrittura, è l’unica vera garanzia di successo. Bad Monkey, la nuova serie di Apple TV+, creata e prodotta da Bill Lawrence e Matt Tarses e con protagonista Vince Vaughn, sembra proprio incarnare questa formula, offrendo un mix di umorismo nero, mistery e un cast variegato che promette di catturare immediatamente l’attenzione del pubblico.
Basata sull’omonimo romanzo di Carl Hiaasen, Bad Monkey trasporta lo spettatore, fin dalle prime battute, in un mondo ricco di personaggi eccentrici, ambientazioni suggestive e una narrazione stratificata che, pur non priva di difetti, si impone come un prodotto molto intrigante e potenzialmente vincente per la piattaforma.

MICHELLE MONAGHAN COME CORINNA NEGRI


Il pilot di Bad Monkey si sviluppa attraverso una struttura narrativa a doppio binario che, sebbene inizialmente sembri presentare due storie indipendenti e ben distinte, rivela connessioni che emergono in modo chiaro solo nella sequenza finale dell’episodio. Questo approccio narrativo abilmente orchestrato da Bill Lawrence, a cui è interamente affidato l’adattamento televisivo di questa premiere, non solo mantiene alta l’attenzione dello spettatore, ma crea anche un gioco di specchi tra le due trame, in cui ciascuna vicenda riflette e arricchisce l’altra.
La prima linea narrativa segue le vicende di Andrew Yancy, un detective di Miami interpretato da Vince Vaughn. Yancy, sospeso dal suo incarico per aver spinto il marito della sua amante giù dalla banchina del porto, si trova in una sorta di limbo professionale, lontano dal distintivo e dal rispetto di cui un tempo godeva. La sua possibilità di riscatto si presenta in modo inaspettato quando un gruppo di turisti, durante una battuta di pesca, rinviene un braccio umano. Yancy, vedendo in questo macabro reperto la possibilità di rientrare nel giro e riconquistare il suo ruolo di detective, decide di intraprendere un’indagine personale, nonostante il disinteresse della polizia di Miami, che ritiene il caso fuori dalla propria giurisdizione. Questo percorso investigativo non solo lo porterà a confrontarsi con i limiti imposti dalle autorità e dalle circostanze, quantomeno bizzarre, ma lo spingerà anche a fare i conti con le sue scelte passate e con il rapporto complicato che ha con Bonnie Witt, donna sposata con cui l’uomo ha una relazione, interpretata da Michelle Monaghan.
Parallelamente, la seconda linea narrativa si concentra su Neville Stafford, un giovane ragazzo interpretato da Ronald Peet, che vive in una piccola casa ricavata da un vecchio capanno da pesca appartenuto al defunto padre. Questo rifugio, situato su una pittoresca spiaggia della Florida, rappresenta per Neville non solo un legame con il passato e con la memoria paterna, ma anche un’ancora di stabilità in un mondo che sembra volerlo espellere. Tuttavia, la serenità di Neville viene minacciata dalla decisione della sorella Samara di vendere la proprietà, cedendo alle pressioni dei compratori interessati a costruire un resort di lusso sulla spiaggia. In preda alla disperazione e al senso di impotenza, Neville si rivolgerà quindi a una donna conosciuta come Dragon Queen, interpretata da Jodie Turner-Smith. Questa donna, una sorta di strega che pratica il voodoo, incarna un legame con l’occulto e con le tradizioni esoteriche che dominano l’immaginario di Andros, l’isola dove vive il ragazzo. Neville, spinto dalla rabbia e dalla frustrazione, chiede alla Dragon Queen di aiutarlo a vendicarsi di chi vuole cacciarlo dalla sua casa, ricorrendo a uno dei suoi oscuri rituali.
Le due linee narrative, sebbene apparentemente scollegate, sono tessute insieme da un sottile filo conduttore che diventa visibile solo con il progredire dell’episodio. Questo filo è rappresentato dal senso di perdita e di disillusione che accomuna i due protagonisti, Yancy e Neville, entrambi alle prese con forze che sembrano al di fuori del loro controllo: Yancy combatte per riconquistare il suo status e il rispetto che sente di aver perso, mentre Neville lotta per mantenere l’unico legame tangibile con il suo passato e con l’eredità paterna. In un certo senso, entrambi sono personaggi borderline, spinti ai bordi della società dalle circostanze e dalle proprie scelte, e la loro lotta per riaffermare il proprio posto nel mondo costituisce il cuore emotivo della narrazione.

BILL LAWRENCE, UNA GARANZIA


Uno degli aspetti più riusciti del pilot è proprio la costruzione di queste due narrazioni parallele, che mantengono alta la tensione e l’interesse dello spettatore. La sceneggiatura, opera dello stesso Bill Lawrence, riesce a tessere un intreccio complesso senza mai perdere il controllo della narrazione, alternando momenti di umorismo pungente a scene più cupe e misteriose. Il dark humor, in particolare, emerge come uno dei punti di forza della serie, conferendo a Bad Monkey un tono distintivo che la distingue immediatamente da altre produzioni simili.
La serie si avvale inoltre di un cast di supporto che, pur con qualche eccezione, offre performance solide e convincenti. John Ortiz nel ruolo di Rogelio Burton, il miglior amico di Yancy, e Natalie Martinez nei panni del medico legale Rosa Campesino, riescono a dare vita a personaggi sfaccettati e credibili, contribuendo a creare un ensemble dinamico e ben assortito.
Tuttavia, non tutte le interpretazioni riescono a brillare allo stesso modo. Michelle Monaghan, nei panni di Bonnie Witt, offre una performance decisamente sottotono, risultando poco credibile e incapace di conferire la giusta profondità al suo personaggio. Il confronto con l’interpretazione vivace e carismatica di Vaughn rende ancora più evidente la debolezza del suo ruolo, che, se non corretto nei prossimi episodi, rischia di compromettere la chimica tra i due personaggi.
Vince Vaughn, al contrario, si dimostra perfettamente a suo agio nel ruolo di Yancy, un detective dai metodi anticonvenzionali e un atteggiamento ribelle, ma con un senso di giustizia che lo spinge a superare i limiti imposti dalle regole. Vaughn riesce a bilanciare umorismo e dramma con naturalezza, creando un personaggio affascinante e complesso che, pur con le sue molteplici sfaccettature, rimane coerente e ben definito.
Dal punto di vista tecnico, Bad Monkey si avvale di una regia sobria ma efficace, che riesce a catturare l’essenza delle atmosfere tropicali della Florida, contribuendo a creare un contesto visivo che amplifica il senso di mistero e pericolo. La fotografia, luminosa e dai toni saturi, contrasta con i temi oscuri della trama, creando un effetto straniante che ben si adatta al tono generale della serie.
Un aspetto interessante del pilot è il ruolo del narratore, interpretato da Tom Novicki, che assume una funzione duplice: da un lato, è un personaggio all’interno della storia, il pescatore che guida i turisti durante la battuta di pesca; dall’altro, diventa la voce che guida lo spettatore attraverso le varie svolte narrative. La scelta di utilizzare un narratore interno alla trama aggiunge quindi un livello di metanarrazione che arricchisce l’esperienza visiva, permettendo di esplorare i collegamenti tra le due storie parallele e di svelare gradualmente le connessioni tra i personaggi.
La serie riesce a dosare con abilità gli elementi della detective story tradizionale con quelli della commedia nera, offrendo una miscela che, pur non innovativa, si rivela efficace e coinvolgente. L’incipit della storia, con il ritrovamento del braccio umano, non rappresenta certo una novità nel genere, ma è nella gestione dei personaggi e dei dialoghi che Bad Monkey trova la sua cifra stilistica e Lawrence, già noto per il suo lavoro su altre serie comedy di successo come Scrubs, Ted Lasso e Shrinking, dimostra ancora una volta la sua abilità nel creare universi narrativi complessi e personaggi immediatamente memorabili.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Episodio pilota molto interessante
  • Incipit abbastanza standard per una detective story ma dialoghi e situazioni elevano il tutto
  • Vince Vaughn perfetto nel ruolo del detective Andrew Yancy
  • Sebbene classificato come drama, si tratta di una dark comedy scritta molto bene
  • Si vede, come al solito, lo zampino della penna di Bill Lawrence

 

In definitiva, il pilot di Bad Monkey riesce a catturare l’attenzione dello spettatore grazie a una scrittura solida, un cast ben assortito e un tono distintivo che mescola bene black humor e componente mistery. Nonostante la performance poco convincente di Michelle Monaghan, unico vero neo di questo episodio pilota, la serie si presenta come un prodotto promettente, capace di intrattenere e incuriosire. L’episodio scorre veloce, lasciando allo spettatore la voglia di scoprire cosa accadrà nei successivi capitoli della storia, elemento cruciale per il successo di una detective story. Apple TV+, con Bad Monkey, conferma ancora una volta la sua capacità di offrire prodotti di qualità nel genere comedy, consolidando il suo catalogo con una serie che, se mantenuta sugli stessi livelli, potrebbe rivelarsi una delle sorprese più interessanti della stagione.

 

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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