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Una cosa è certa dopo la visione di questi due episodi di Black Lightning: si è scoperto finalmente chi è il vero villain di stagione.
Inutile ribadire che, ancora una volta, non è certamente Tobias, il quale si rende protagonista di una breve e fugace scena di combattimento contro una specie di wrestler-sicario sotto l’effetto della Green Light.
Scena esteticamente bella per quanto riguarda la coreografia di combattimento (e una delle poche in cui si vede Tobias fare qualcosa) ma inutile ai fini della trama generale.
Si pensava che gli autori stessero aspettando il momento giusto per fare esplodere Lady Eve oppure la sorella di Tobias come vere villainess principali dello show. E in effetti la cosa avrebbe avuto anche senso dal momento che buona parte dell’iniziativa (quando si tratta di fare atti criminosi) è quasi sempre loro.
E invece gli autori regalano uno dei cliffhanger più azzeccati di sempre con l’eliminazione, a sorpresa, proprio di questi due personaggi, togliendo ogni dubbio al riguardo.
Da una parte tale scelta è un peccato perché Lady Eve era effettivamente un bel personaggio e averla come villainess principale avrebbe garantito alla serie una bella ventata di originalità e freschezza ma, d’altro canto, l’eliminazione di Lady Eve mette finalmente in luce quello che è il “vero villain” della storia: Gambi/Peter Esposito!
Ovviamente questa considerazione va presa con ironia, però certamente le rivelazioni finali e il cambio di prospettiva che ha assunto il personaggio in queste ultime due puntate sono la vera scossa che lo spettatore aspettava da tempo, in una trama che rischiava di naufragare in una versione live action de Gli Incredibili.
Inutile ribadire che, ancora una volta, non è certamente Tobias, il quale si rende protagonista di una breve e fugace scena di combattimento contro una specie di wrestler-sicario sotto l’effetto della Green Light.
Scena esteticamente bella per quanto riguarda la coreografia di combattimento (e una delle poche in cui si vede Tobias fare qualcosa) ma inutile ai fini della trama generale.
Si pensava che gli autori stessero aspettando il momento giusto per fare esplodere Lady Eve oppure la sorella di Tobias come vere villainess principali dello show. E in effetti la cosa avrebbe avuto anche senso dal momento che buona parte dell’iniziativa (quando si tratta di fare atti criminosi) è quasi sempre loro.
E invece gli autori regalano uno dei cliffhanger più azzeccati di sempre con l’eliminazione, a sorpresa, proprio di questi due personaggi, togliendo ogni dubbio al riguardo.
Da una parte tale scelta è un peccato perché Lady Eve era effettivamente un bel personaggio e averla come villainess principale avrebbe garantito alla serie una bella ventata di originalità e freschezza ma, d’altro canto, l’eliminazione di Lady Eve mette finalmente in luce quello che è il “vero villain” della storia: Gambi/Peter Esposito!
Ovviamente questa considerazione va presa con ironia, però certamente le rivelazioni finali e il cambio di prospettiva che ha assunto il personaggio in queste ultime due puntate sono la vera scossa che lo spettatore aspettava da tempo, in una trama che rischiava di naufragare in una versione live action de Gli Incredibili.
Infatti la narrazione di Black Lightning, per come si sta evolvendo, si può tranquillamente dividere in due tronconi ben distinti: da una parte le indagini sulla morte del padre di Jefferson (legate all’esplosione della malavita a Freeland e a Tobias) e alle vicende famigliari della famiglia Pierce, con l’inclusione attiva di Anissa/Thunder e la sorpresa finale di Jennifer che scopre (com’era prevedibile) di avere anche lei una sorta di potere. E per fortuna perché, come già detto nell’episodio precedente, rischiava di diventare un mero personaggio di contorno.
Sul primo troncone narrativo si hanno le sorprese più interessanti, a cominciare dalle rivelazioni, appunto, sul passato di Gambi che si rivela il vero burattinaio di tutti gli eventi criminosi che sono accaduti a Freeland.
Ovviamente Gambi fa tutto questo con un motivo preciso e, come spiegato nel dialogo finale tra lui e Jefferson, l’ha fatto soprattutto per proteggere proprio il futuro Black Lightning. Un bel salto in avanti per un personaggio che era stato presentato semplicemente come l’ennesima riproposizione di “Alfred di Batman”.
Sul primo troncone narrativo si hanno le sorprese più interessanti, a cominciare dalle rivelazioni, appunto, sul passato di Gambi che si rivela il vero burattinaio di tutti gli eventi criminosi che sono accaduti a Freeland.
Ovviamente Gambi fa tutto questo con un motivo preciso e, come spiegato nel dialogo finale tra lui e Jefferson, l’ha fatto soprattutto per proteggere proprio il futuro Black Lightning. Un bel salto in avanti per un personaggio che era stato presentato semplicemente come l’ennesima riproposizione di “Alfred di Batman”.
“I’m no perfect. Nobody is.”
Chi invece sembra aver fatto un passo indietro nella sua evoluzione caratteriale è Anissa/Thunder.
Dopo la scoperta dei suoi poteri da parte dei genitori, Anissa viene inserita (non con qualche remora) nel team-Black Lightning a fare le veci della “Batgirl di turno”.
Già da qui si può notare come le analogie tra il “Cavaliere Oscuro” e il “Gesù Nero di Freeland” stiano cominciando a diventare molte (d’altra parte è sempre DC Comics). In questo s’inseriscono anche i dialoghi/siparietti comici tra Black Lightning e l’ispettore Henderson, che sembrano presi pari pari da quelli tra Batman e l’ispettore Gordon(con tanto di scena sul tetto, manca solo il Bat-segnale).
Ma se, nel caso di Gambi, gli autori riescono a mantenersi fedeli ai “cliché di genere” rinnovando un personaggio-stereotipo che diventa veramente un personaggio a tutto tondo, in questi casi sembra quasi che questi vogliano servirsi di suggestioni narrative prese da altre serie per creare uno strano ibrido tra la saga di Batman (con evidenti echi di Frank Miller) e Marvel’s Luke Cage.
In effetti la scena in cui Tobias ascolta compiaciuto un disco di musica jazz sembra quasi una parodia del Cottonmouth di Mahershala Ali.
E anche nel caso di Anissa questa tendenza si rivela negativa in quanto un personaggio nato con buone prospettive e potenziali conflitti paterni, si ritrova a fare dastampella aiutante all’anziano padre-supereroe e da scusa per infilare nella narrazione spiegoni e tirate d’orecchi sul politically correct da tenere in combattimento (della serie “da un grande potere derivano grandi responsabilit…” ops, questa è la Marvel però).
A parte questo, però, si può notare il grande balzo in avanti che è stato fatto per rendere più complesso anche il personaggio di Jennifer, compreso un buon cliffhanger finale in cui si lascia supporre che anche lei presto entrerà come parte attiva nel Team-Black Lightning.
Una bella sorpresa, così come il ritorno/risurrezione (tra l’altro in pieno periodo pasquale) di Latavius/Lala, riportato in vita dalle arti magiche(?) di Lady Eve,anche se nessuno spiega come mai si trovasse dentro una camera d’albergo.
Il ritorno improvviso di Lala fa sperare in un villain finalmente degno di questo nome, e magari in un possibile ritorno anche della stessa Lady Eve (se c’è riuscito lui perché non un altro?).
Divertente poi anche il siparietto comico nell’auto con i suoi scagnozzi e il fantasma di Lavanda, anche se è ancora tutto da spiegare come mai ora i due, che si odiavano in vita, siano complici/amanti dal ritorno nell’aldilà.
Domande che suscitano certamente curiosità e che riescono a risollevare una trama che stava scadendo nella noia totale. Sperando che gli autori si mantengano su questi ritmi anche per i prossimi episodi.
Dopo la scoperta dei suoi poteri da parte dei genitori, Anissa viene inserita (non con qualche remora) nel team-Black Lightning a fare le veci della “Batgirl di turno”.
Già da qui si può notare come le analogie tra il “Cavaliere Oscuro” e il “Gesù Nero di Freeland” stiano cominciando a diventare molte (d’altra parte è sempre DC Comics). In questo s’inseriscono anche i dialoghi/siparietti comici tra Black Lightning e l’ispettore Henderson, che sembrano presi pari pari da quelli tra Batman e l’ispettore Gordon
Ma se, nel caso di Gambi, gli autori riescono a mantenersi fedeli ai “cliché di genere” rinnovando un personaggio-stereotipo che diventa veramente un personaggio a tutto tondo, in questi casi sembra quasi che questi vogliano servirsi di suggestioni narrative prese da altre serie per creare uno strano ibrido tra la saga di Batman (con evidenti echi di Frank Miller) e Marvel’s Luke Cage.
In effetti la scena in cui Tobias ascolta compiaciuto un disco di musica jazz sembra quasi una parodia del Cottonmouth di Mahershala Ali.
E anche nel caso di Anissa questa tendenza si rivela negativa in quanto un personaggio nato con buone prospettive e potenziali conflitti paterni, si ritrova a fare da
A parte questo, però, si può notare il grande balzo in avanti che è stato fatto per rendere più complesso anche il personaggio di Jennifer, compreso un buon cliffhanger finale in cui si lascia supporre che anche lei presto entrerà come parte attiva nel Team-Black Lightning.
Una bella sorpresa, così come il ritorno/risurrezione (tra l’altro in pieno periodo pasquale) di Latavius/Lala, riportato in vita dalle arti magiche(?) di Lady Eve,
Il ritorno improvviso di Lala fa sperare in un villain finalmente degno di questo nome, e magari in un possibile ritorno anche della stessa Lady Eve (se c’è riuscito lui perché non un altro?).
Divertente poi anche il siparietto comico nell’auto con i suoi scagnozzi e il fantasma di Lavanda, anche se è ancora tutto da spiegare come mai ora i due, che si odiavano in vita, siano complici/amanti dal ritorno nell’aldilà.
Domande che suscitano certamente curiosità e che riescono a risollevare una trama che stava scadendo nella noia totale. Sperando che gli autori si mantengano su questi ritmi anche per i prossimi episodi.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Non si può che dire “Thank” agli autori che finalmente danno una scossa non indifferente alla trama e aprono diverse possibilità per rinverdire lo show che si stava affossando diventando una mezza via tra una sit-com famigliare e Luke Cage. Come Latavius/Lala, invece, la serie rinasce dalle sue ceneri e non rimanere che vedere come si svilupperà da qui in avanti.
Three Sevens: The Book Of Thunder 1×06 | 1.64 milioni – 0.5 rating |
Equinox: The Book Of Fate 1×07 | 1.46 milioni – 0.5 rating |
The Book Of Revelations 1×08 | 1.45 milioni – 0.5 rating |
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!