Confusi ma anche sorprendentemente ottimisti? Non siete i soli. E in effetti è una sensazione nuova che non si sperimenta tutti i giorni con una serie tv, specialmente durante gli episodi di fine stagione, quando tutto viene più o meno fatto volgere al termine in modo da tirare le somme. Black Lightning però ha già dimostrato di non essere una serie supereroistica convenzionale (niente villain unico e nemmeno tanti scontri), ma con questi due episodi si presenta al pubblico anche per la sua peculiare vena camaleontica che, di fatto, nel giro di 1 ora e 20 ha ribaltato il modus operandi della serie. Ed è bastato “semplicemente”:
- far diventare Anissa la supereroina Thunder
- dare poteri anche alla sorellina più piccola Jennifer
- trasformare Gambi in una sorta di traditore dal passato losco
- eliminare temporaneamente Tobias Whale
- resuscitare Lala dal nulla.
Martin Proctor: “You know what I find confusing? You quit the ASA because you could no longer stomach what we were doing, yet you stayed in Freeland. Not only did you stay, you helped raise Jefferson Pierce, the son of the man who was investigating us, as if he were your own son.
[…] Jefferson Pierce is Black Lightning. What? Uh, no, he’s not. He’s been hiding in plain sight all this time.”
Sparigliare le carte in tavola è infatti una mossa audace che può portare molti benefici a Black Lightning, soprattutto perché finora era mancata una vera e propria verve caratteristica della serie. Se The Flash ha un proprio team ed un villain stagionale, e lo stesso si può dire di Arrow, DC’s Legends Of Tomorrow è stato creato con fisionomia e stile diversi, ma pur sempre con uno scopo ed un villain annuale, Black Lightning, al contrario di tutto e tutti, si è fatto riconoscere innanzitutto per una struttura stagionale non procedurale, poi per l’assenza di un villain specifico (prima Lala, poi Tobias Whale, poi a giudicare da queste puntate di nuovo Lala ed il nuovo arrivato Proctor) e ora anche per un cambio di caratterizzazione in corsa, quasi fosse subentrato un nuovo showrunner. E invece almeno questa opzione non c’è stata in quanto i coniugi Brok e Samil Akil sono e rimangono al timone.
Eppure è innegabile che ci sia stato un cambio di passo in questi ultimi due episodi, è innegabile perchè la resurrezione (con tanto di allucinazioni bonus) di Lala, la scoperta che pure Jennifer abbia i poteri ereditati dal padre ed il mettere su schermo la prima coppia supereroistica composta da padre e figlia non possono che far puntare lo show versa una nuova direzione.
Tuttavia, in questo calderone di novità, bisogna anche notare alcune scelte stilistiche di dubbio gusto che non possono essere evidenziate. La scelta di allontanare Thobias momentaneamente è difficile da capire ma, per quanto destabilizzante e funzionale proprio per questo motivo, crea (in)volontariamente un vuoto di potere e di carisma che Proctor per ora non può colmare. A questo si può aggiungere anche la scelta di ripescare dal cilindro la vice preside del liceo, Kara Fowdi, come nuova “spotter” di metaumani, e non bisogna aggiungere niente visto che la forzatura è già di per sè evidentissima ed evitabilissima. Senza questa pecca il realismo ne avrebbe guadagnato parecchio.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Book Of Revelations 1×08 | 1.45 milioni – 0.5 rating |
The Book Of Little Black Lies 1×09 | 1.55 milioni – 0.5 rating |
Sins Of The Father: The Book Of Redemption 1×10 | 1.55 milioni – 0.5 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.