“This is a new day in Freeland […] With the support of the police chief, I embrace my new role as deputy chief. And I promise the people of Freeland a better police department.”
Dall’inizio di stagione ad oggi si può dire che Black Lightning ha dimostrato di essere una serie molto camaleontica al suo interno.
Partita come la classica serie stand-alone sull’unico supereroe afroamericano della DC, è diventata ben presto un family-drama in cui (quasi) tutta la famiglia Pierce (altrimenti detti “i nuovi Incredibili“) deve fare i conti con poteri paranormali ereditati dal capo-famiglia.
È divenuta poi, da un paio di puntate, una spy-story complottistica, complice l’abbandono del villain principale Tobias, coinvolto solo parzialmente con quanto successo negli ultimi episodi.
Non che la cosa sia necessariamente un male (Tobias è sempre stato abbastanza inutile come villain), anzi la mega-cospirazione ordita dall’ASA nei confronti della popolazione di Freeland ha dato sicuramente una vivacità allo show che rischiava di affossarsi in beghe familiari da soap-opera e inutili attese prima che esplodesse lo scontro tra protagonista e antagonista dello show. Inoltre, questa storyline orizzontale ha permesso di far luce su personaggi che all’inizio apparivano come semplici comprimari dello show (Gambi e la segretaria Kara) e che si sono poi rivelati personaggi a tutto tondo capaci di sentimenti ambivalenti e contrastanti.
Uno dei meriti dell’episodio, da questo punto di vista, è l’aver concluso, in maniera ottimale, la storyline riguardante i dissidi tra Jefferson e Gambi, riportando quest’ultimo dalla parte di “buoni” grazie a uno stratagemma veramente insolito e originale che permette la scarcerazione del protagonista: l’uso di un ologramma. Espediente che gli sceneggiatori decidono di usare in modo abbastanza superficiale e con una buona dose di botta di culo fortuna sfacciata che rende in realtà abbastanza semplice superare le avversità del Team-Black Lightning (guarda caso la strada è praticamente deserta attorno a Thunder e all’ologramma).
A proposito di personaggi secondari, la puntata riesce a mettere in luce anche il supporto dell’amico Henderson, finora rimasto abbastanza in disparte nelle scene d’azione, una versione afro-americana del commissario Gordon che interveniva solo a missione compiuta. L’episodio, invece, regala anche per lui un ruolo da vero protagonista dello show, dimostrando come Black Lightning possa essere tranquillamente definita una “serie corale” (nonostante il nome). Non rimane che aspettare gli ultimi due episodi e vedere se anche Tobias avrà la sua parte di gloria, anche se, a onor del vero, lo show sembra funzionare benissimo anche senza di lui e la misteriosa organizzazione ASA capeggiata da Martin Proctor (un ottimo e carismatico Gregg Henry) è senza dubbio una minaccia ben più interessante da seguire.
Da segnalare poi l’uso delle interviste (ovviamente finte) alla “gente comune” di Freeland che commenta le vicende del supereroe. Si tratta di un espediente abbastanza di casa nei cinecomics Marvel (dove in genere compare Stan Lee a fare il suo cameo, qui purtroppo non c’è un autore DC altrettanto famoso) e serve a dare maggior verosimiglianza alle vicende del protagonista di turno. Ed è, inoltre, un buon modo per ironizzare sul mondo dei social e dell’informazione riguardo le opinioni della cosiddetta “gente comune”. Tutto questo rende ancora più “verosimile” la storia poiché coinvolge anche le “masse”, in una sorta di coro greco alle vicende appena narrate. In questo modo la storia (che già di per sé tende molto al sociologico) viene calata ancor di più nel contesto sociale in cui è ambientata.
Da segnalare poi le coreografie dei combattimenti che si fanno sempre più elaborate e ricercate, e con una buona colonna sonora di sottofondo che non guasta mai.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Sins of the Father: The Book of Redemption 1×10 | 1.55 milioni – 0.5 rating |
Black Jesus: The Book Of The Crucifixion 1×11 | 1.50 milioni – 0.5 rating |
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!