Brave New World 1×07 – Monogamy And Futility, Part 1TEMPO DI LETTURA 4 min

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Connecting people

Giunti all’imbocco del rettilineo finale, si può dire che Brave New World sta svolgendo bene il compito di mantenere fresca e croccante la discussione su meccanismi e problemi della società, pur trasportando personaggi e situazioni dal 1932 al 2020.
Alcuni punti sono abbastanza semplici: non c’è bisogno, ad esempio, di vestire con colori diversi gli appartenenti a ciascuna casta se c’è la lente a contatto connessa a Indra per far sapere subito a chi la indossa a quale classe sociale appartenga ogni persona che vede. Ovviamente, nel romanzo non si parla di walkman, in grado di scatenare emozioni devastanti in chi non è più giovanissimo.
Altri sono più complessi. In questa trasposizione, la riflessione si incentra su pregi e difetti di Internet (di cui Indra è la nipote evoluta) e ancor più sulla connessione fra gli esseri umani: un essere umano isolato non può quasi essere definito essere umano, è troppo importante il confronto con gli altri e anche rinchiudersi in una propria bolla, o confort zone per usare il termine in inglese, può rivelarsi una soluzione meno geniale del previsto. In questo senso, si può interpretare l’imperativo vigente nella società di New London (per cui ognuno appartiene a tutti gli altri, tutto va condiviso sempre) di cui comunque si vedono i risvolti negativi.
Alcuni temi presenti nel libro non vengono trattati, o accennati solo di sfuggita: ad esempio, si parla del crematorio, del fatto che nessuno a New London sia vecchio e brutto, ma non si spiega che il Nuovo Ordine Mondiale ha deciso, per una questione di ecologia e sostenibilità, di mantenere il numero di abitanti del pianeta a circa due miliardi e che, intorno ai sessant’anni, le persone vengono cremate per estrarre dai loro corpi sostanze riutilizzabili (tutti connessi e al servizio della società anche dopo morti). Ci potrebbe comunque essere tempo per approfondire in un’eventuale seconda stagione.

Un altro giorno perfetto a New London

Venendo all’episodio in oggetto, risulta un po’ noioso il tempo infinito dedicato agli amorosi tormenti di John e Lenina. L’effetto film francese è dietro l’angolo. Forse si vuole creare l’effetto contrasto con i momenti nei quali lei deve gestirsi il corteggiatore incompetente, Bernard Marx, e si vuole sottolineare la differenza fra lo spirito ribelle e il ridicolo involontario, ma il risultato non è ottimale.
Se poi gli sceneggiatori hanno voluto presentare frequenti scene di orge in discoteca per sottolineare quel senso di connessione di cui si parlava sopra, hanno commesso il peccato di hybris di voler battere Sense8 sul suo stesso terreno, non riuscendoci. (Ma basterebbe guardare la sigla di The New Pope).
Molto meglio il minutaggio dedicato a Mustafa Mond e alla rivelazione delle origini del mondo in cui la miniserie è ambientata. Particolare gioia per chi già conosceva l’attore Joseph Morgan: egli si ritrova anche qui ad essere un Fondatore, un potente Originale. Non si capisce invece perché, essendo appunto ai vertici della piramide sociale, sia stato clonato in un gruppo di spazzini Epsilon. Altro punto che potrebbe trovare spazio in un’ipotetica seconda stagione, in un progressivo allontanamento dal materiale cartaceo in stile The Handmaid’s Tale. Intanto si aggiungono interesse e spessore alla storia ipotizzando l’arrivo del “selvaggio” John in città come “mossa suicida” pianificata da Indra. Fomentare una rivolta di appartenenti alla casta più bassa non sembra una buona contromossa, o almeno John si dimostra incompetente in materia quanto Bernard in corteggiamento.
Altro punto veramente positivo è la cura delle scenografie all’aperto, in particolare dei giardini, ben curati da schiere di solerti Epsilon. Va citata anche la colonna sonora: questa volta propone il brano Perfect Day di Lou Reed, dove, sotto l’idilliaca superficie, si parla del complicato rapporto del cantautore con le droghe. Scelta azzeccatissima per un mondo dove tutti funzionano a colpi di soma.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Buona trasposizione di meccanismi e problemi dall’epoca del romanzo all’attuale
  • I giardinieri di New London
  • Il walkman scatena emozioni ma che ne sanno i 2000?
  • Fin troppo tempo dedicato agli amorosi tormenti di John e Lenina
  • Fomentare una rivolta degli Epsilon non sembra una buona strategia

 

La sfida di rileggere il romanzo di Aldous Huxley aggiornando al 2020 una distopia del 1932 si sta avviando ad essere vinta. L’ambientazione è curata e la scelta di porre al centro la connessione fra le persone, con problemi e opportunità che ne derivano, è azzeccata quando si parla di Indra e dei suoi fondatori, molto meno quando si risolve tutto in un’orgia in discoteca. L’ambientazione curata e la scelta della colonna sonora alzano il voto.

 

In The Dirt 1×06 ND milioni – ND rating
Monogamy And Futility, Part 1 1×07 ND milioni – ND rating

 

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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