Da una puntata che si chiama “Dicks” ci si aspetta come minimo che sia degna di essere ricordata per qualche scena epica, come minimo. Certo è che se la scelta del momento clou se la giocano un bacio rubato durante una pulizia dei denti ed un ragazzo che gira con il gingillo fuori per la stanza, diciamo che la morale la riuscite a trarre anche da soli.
Continuo a ripetere che questa stagione di Californication sta girando a vuoto in attesa del series finale, il vero problema è che sta girando talmente tanto alla larga dai temi caldi di cui vorremmo tanto sentire che non appena si tira in ballo la terza stagione, con un Hank Moody in versione insegnante del college, scatta subito l’operazione nostalgia e con essa anche quella del confronto. Impari, straziante, oggettivamente da evitare per non peggiorare la sensazione di costipazione provata durante certi momenti di questa, inutile, settima stagione.
La sensazione di vedere un vecchio che si trascina stanco e senza forze al traguardo è esattamente l’esempio che fa al caso nostro, in alternativa però trovate una citazione dello stesso Hank Moody: “Non benissimo. E’ come essere costipati ed essere obbligati a mettersi le dita in culo per tirare fuori un pezzo di merda secco e sbriciolato alla volta. Solo che qui si tratta di parole“. E a sentire queste frasi è come se Tom Kapinos si stesse confessando con noi, ammettendo di aver finito le idee e di ritrovarsi quindi nella posizione di dover guadagnare tempo prima di chiudere definitivamente la serie.
“Dicks” è l’emblema della stanchezza di Kapinos, una stanchezza che per assurdo non permette un adeguato coinvolgimento di Charlie e che, anzi, lo sminuisce in un modo che non può essere tollerato per il suo carisma. Runkle deve essere sminuito e preso in giro dal mondo intero ma c’è modo e modo di farlo perchè, parte del suo successo, risiede proprio nello sbeffeggiamento continuo subito dal personaggio. Come lo si sta trattando in questa serie è invece troppo avvilente e triste per poter riuscire a chiudere un occhio e far finta di niente. Dalla masturbazione in bagno (giusto per fargli fare qualcosa di un tantino scabroso), fino al vomito sul pacco in erezione di “Getting The Poison Out”, la parabola di Runkle è decisamente in picchiata così come la sua carriera. Eppure è ancora vivido il ricordo di scene come questa, momenti che si spera possano ancora fare capolino prima del gran saluto.
La logicità non fa parte dell’equazione che ha reso grande Californication, questo lo sappiamo e ci va bene, però un minimo di coerenza ci vorrebbe anche solo per tenere le labbra a posto. Parlo ovviamente del bacio “rubato” durante la pulizia dei denti, un bacio che ci poteva stare fino alla scorsa stagione ma qui, ora e specialmente durante l’ultimo spassionato tentativo di Hank di sistemare le cose con Karen, è una cosa che non si può proprio vedere.
Al contrario si sta rivelando una delle poche note positive il personaggio di Levon ma su questo aspetterei ancora un po’ prima di cantare vittoria perchè secondo me non ha espresso ancora tutto il suo potenziale anche se il suo “Do you want to fuck me?” detto a Karen gli ha fatto guadagnare molti punti. Ad ogni modo il suo è un percorso in crescita, l’esatto opposto di questa stagione. Amarezza…
PRO:
- Mi sorprende dirlo ma senza Levon tutto sarebbe decisamente peggio
- I momenti padre-figlio-prostituta
- Charlie Runkle: bistrattato ed in perenne declino
- Mancanza di logicità in certi momenti
Like Father Like Son 7×03 | 0.21 milioni – 0.1 rating |
Dicks 7×04 | 0.45 milioni – 0.2 rating |
Getting The Poison Out 7×05 | 0.4 milioni – 0.2 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.