La puntata si concentra su Malvo e Nygard, gli antieroi e massimi protagonisti della serie. Lorne, arrestato per un colpo di fortuna dal fantozziano Gus, riesce a farsi rilasciare dopo un interrogatorio-farsa; l’unica in grado di fermare il nostro sicario è Molly e Malvo lo sa bene.
Le situazioni sempre più assurde a cui la serie ci sta abituando, sono intrise di cinismo e humor nero; nonostante la loro surrealtà, hanno senso all’interno della narrazione. Lorne è libero di continuare il suo ricatto verso Stavros e come un Dio sceso in terra, si ispira alle piaghe d’Egitto: la scena al supermercato smuove un senso quasi di compassione verso Milos, geniale la scelta dei grilli. Ma il personaggio di Thorton rivela tutta la sua sottile crudeltà quando è in scena con Hanks e le parti a lui dedicate sono quelle più mistery della narrazione.
Lester, inseguito da Mr. Numbers e Mr. Wrench, riesce a non farsi prendere ma nonostante questo finisce in cella con i suoi due aguzzini, che vogliono chiudere i conti con lui.
Il piumino arancione di Nygard risalta sul bianco luminoso degli ampi spazi del Minnesota: quest’uomo è un estraneo in casa propria che però sta cambiando. Come la sua mano continua a gonfiarsi, lui trattiene dentro se la rabbia e l’inadeguatezza che lo hanno reso inetto: ma questa repressione sta per esplodere e nel momento in cui Lester si guarda allo specchio, vede il sé stesso che può farcela contro il prossimo, nonostante ne abbia paura.
Se “Eating The Blame” dà una scossa alla trama orizzontale, “The Six Ungraspables” si sofferma sulla consapevolezza dei personaggi.
Lester crolla e insieme a lui, anche la sua disastrosa copertura; Molly riesce a farsi ascoltare da Bill e collega tutti gli indizi.
Lester non appare minimamente turbato da ciò che ha fatto: se con l’omicidio della moglie sembrava essere iniziata la sua rivalsa, qui lo vediamo ancora in una situazione drammaticamente passiva.
Molly invece è più che mai attivamente determinata a scoprire il colpevole delle uccisioni ed è grazie alla sue intuizioni che arriva a Nygard; speculare a lei è Gus.
L’uomo ha bisogno di qualcuno che gli dica di provarci, di farcela, anche se già sa ciò che deve essere fatto: la scena del vicino che gli racconta la storia dell’uomo che dona tutto se stesso e ciò che ha fatto per eliminare la sofferenza dal mondo, servirà al poliziotto per agire.
Chi riesce a tenere in piedi le fila del gioco è Malvo, ignaro però che Numbers e Welch sono sulle sue tracce: Lorne agisce in solitaria, la sua calma, il suo agire così serafico, contribuiscono ad alimentare l’alone di mistero attorno a lui.
La qualità dei dialoghi e soprattutto il modo in cui si presentano le vicende, sono di grande impatto emotivo per lo spettatore: l’intreccio continua ed è cadenzato anche dal cambiamento di ritmo negli episodi.
Tuttavia la bellezza, che può essere vissuta anche come debolezza della serie, sta nel dover attendere la fine dei dieci episodi per avere tutti gli elementi necessari così da comprendere profondamente questo film lungo dieci ore: ciò che abbiamo già intuito è che la vicenda ha un respiro ampio, dove destino, autodeterminazione e fatalismo si mischiamo continuamente, nel pieno stile Coen.
PRO:
- Il Lester di Martin Freeman è strepitoso: la mimica facciale, la postura, l’intenzione, rendono l’assicuratore un personaggio reale
- Il Lorne di Thorton: subdolo e crudele al punto giusto
- I dialoghi e la fotografia di grandissimo effetto
- Il disegno più ampio che la serie porta con se
- Non più rifacimento, ma vero e proprio sequel del film
- Colin Hanks che non convince abbastanza
- Qualche esercizio di stile di troppo
Fargo è indubbiamente una novità seriale da non perdere, di qualità ed intrigante: a metà stagione possiamo dire che se da un lato c’è una svolta nella narrazione, che si discosta dalla controparte cinematografica, dall’altro ancora qualcosa non convince del tutto.
A Muddy Road 1×03 | 1.87 milioni – 0.6 rating |
Eating The Blame 1×04 | 1.70 milioni – 0.5 rating |
The Six Ungraspable 1×05 | 1.60 milioni – 0.5 ratings |
VOTO EMMY 1×04
VOTO EMMY 1×05
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.