“There are men entrusted with winning the war who are in a much better position than we are to decide what targets have to be bombed and who has to do it”.
Il fulcro della narrazione rimane, come era prevedibile, Yossarian. Il suo personaggio, in linea con il resto dello show, non presenta dei caratteri definiti in modo netto e stereotipato. Non si tratta, infatti, di un eroe, dato che ha provato varie volte a farsi riformare per essere rimandato a casa. Allo stesso tempo, però, non è neanche il classico anti-eroe, di una persona malvagia o di un codardo. Yossarian è, semplicemente, una persona comune, la quale ritiene di aver fatto il suo e di non dover più contribuire all’azione bellica del suo paese. C’è da dire, inoltre, che non è un personaggio costruito per piacere (in maniera un po’ ruffiana) al pubblico, dato che varie volte le sue azioni non si sono certo mosse in tal senso; si pensi, ad esempio, alla rissa con il commilitone che stava cercando di allietare la convalescenza di un uomo ferito gravemente. Scelte di questo tipo rafforzano il messaggio che prima Haller, e poi i creatori dello show volevano mandare, ossia quello di un uomo assolutamente nella media che si trova ad affrontare le atrocità del conflitto. Un personaggio molto più classico, soprattutto per i prodotti statunitensi sulla guerra, era rappresentato da Clevinger, ragazzo colto e anche molto devoto alla causa della vittoria statunitense. Il fatto che egli sia il primo, tra i personaggi di rilievo, a perdere la vita non è certo un caso e si ricollega al discorso fatto fino a questo momento: la guerra è atroce e ingiusta, tanto che può succedere che sia il più desideroso a combattere il primo a morire. Ciò mostra, inoltre, una sottile critica alle convinzioni di Clevinger e di tutti coloro i quali la pensano come lui.
“Well, what I’m actually saying, sir, is that for you this time it’s actually an infinity percent markup because because I’d like you to have these tomatoes, sir, to do with as you may! Well, that’s very generous of you, but I couldn’t possibly take all these tomato And then of course in the normal course of business, I could offer you future shipments at very attractive rates, almost at my cost, sir. So you’d be dropping from infinity percent back to 500, 300, thereabouts, should you wish to participate.”
L’universo di Catch-22 si compone poi di personaggi che rappresentano gli aspetti più comici dello show. Da Major Major Major, il quale viene nominato ufficiale per una svista, a Milo, al quale sono riservati diversi siparietti che lo vedono intento a guadagnare sempre di più dalla sua attività di commercio. Anche loro, però, non producono risate fini a se stesse; i loro character rappresentano critiche a quanto avviene generalmente in un contesto bellico, dal piacere nel costringere i sottoposti a fare sempre più missioni al tentare di arricchirsi in modo non propriamente legale. Si segnala, inoltre, la prima interazione con un italiano da parte dei soldati americani. Un character, rappresentato da Giancarlo Giannini, sicuramente interessante, ma anche abbastanza stereotipato, dato che rappresenta un uomo italiano circondato da bellezza (l’antica gloria romana) e decadenza (l’Italia del momento), il tutto condito con una sana dose di mancanza totale di ideali che lo porta a proporsi al miglior offerente. In definitiva, il secondo episodio ha confermato le premesse del pilot, con una narrazione che volge verso un orizzonte decisamente interessante e uno Yossarian senza il suo compagno di viaggio, sempre più volenteroso di porre fine alla sua guerra. Sarà interessante vedere, a questo punto, come verrà fatto rientrare in gioco il personaggio di George Clooney, consci dell’impossibilità che l’unico arco narrativo a lui dedicato fosse nella parte iniziale del primo episodio.
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Episode 1 1×01 | ND milioni – ND rating |
Episode 2 1×02 | ND milioni – ND rating |
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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.