È abbastanza palese che Aguirre-Sacasa ed i suoi sceneggiatori abbiano optato per un cambio di passo in questa seconda stagione. Un cambio di passo audace e che si sposa bene sia con la trama (che non può permettersi di vivere alcun momento di staticità, soprattutto pensando al nuovo ruolo di Sabrina Morningstar), sia con la ricerca di un nuovo villain (visto che Lucifer è stato parzialmente battuto e, comunque, non rappresenta più quella figura mistica ed inarrivabile che era stata dipinta nella precedente stagione).
Con Lucifer e Father Blackwood incatenati e momentaneamente fuori dai giochi, un Inferno che all’improvviso si è riempito di pretendenti al titolo ed una Sabrina che si è ormai arruffianata le simpatie di Lilith, la mancanza di un vero pericolo che tenesse viva l’attenzione era un problema che andava risolto. E la soluzione si chiama: “the Pagans”, ovvero una congrega di streghe e stregoni degli Old Gods.
TREMATE, TREMATE: LE STREGHE I PAGANI SON TORNATI!
Capo dei Pagani: “Witches of night, your time is over. The old gods are returning. The old ways, the blood ways, are coming back. Bow and pray to our gods, or your blood will be used to water the sacred earth. You have three days to decide.”
L’introduzione di questa nuova congrega, che di fatto era stato già fatto nella scorsa, esprime tutto il potenziale ancora inesplorato di questa stagione ed arriva proprio nel momento di maggior bisogno, ovvero prima di scemare nella noia.
Nelle precedenti puntate ci si era in qualche modo adagiati al pensiero che, con un Lucifer in cattività ed un Inferno da gestire, questa parte non avrebbe riservato ancora grosse sorprese. Invece è con estremo piacere che si constata come, non solo l’inserimento dei Pagani sia riuscito in maniera naturalissima, ma abbia anche dato ulteriore spinta alla trama senza sovrastare/cancellare quanto fatto di buono finora. La situazione andrà chiaramente esplorata meglio nei prossimi episodi ma si può già ben vedere l’impatto positivo avuto qui
PICCOLI PROBLEMI DI CUORE
Nick: “Hell. I went to Hell. I took the Dark Lord inside me. I was stripped naked and put in chains by Lilith, tortured on the inside, humiliated and debased on the outside for weeks. That felt like decades. And there was no reprieve, no respite, not for one lousy second. It was It was a catalog of violation. I had no control over my body or my fate. I was a punching bag for Lucifer and a plaything for Lilith. I wrestled your father for dominance, and it was exhausting. I didn’t sleep, not once. It was a place of no rest, no peace, just pain, and hurt and burning and freezing. All to protect you, and this world that you care so much about.”
Arriviamo poi ad un punto che è un po’ frustrante per tutti coloro (come il sottoscritto) che hanno passato da un po’ la fase adolescenziale: Chilling Adventure Of Sabrina è e rimane, sempre e comunque, un prodotto con un particolare focus giovanile. Non è un caso se in ogni puntata Zelda ricorda a tutto il pubblico pagante di Netflix che Sabrina è solo sedicenne, e va bene così, ci mancherebbe altro, se non fosse che alcune reazioni dei personaggi principali lasciano un po’ perplessi.
Lo sfogo di Nick riportato qua sopra è proprio l’esempio perfetto a supporto di questa affermazione: non solo enfatizza tutto il suo dolore ma riporta questa situazione ad un livello in cui colpevolizzare Sabrina per la salvezza della Terra, cioè per essersi sacrificato per lei, rappresenta il lato più negativo. Una riflessione abbastanza puerile che abbassa lo standard della conversazione.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Chapter Twenty-Three: Heavy Is the Crown 2×03 | ND milioni – ND rating |
Chapter Twenty-Four: The Hare Moon 2×04 | ND milioni – ND rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.