Città Invisibile 1×02 – There Is No Turning BackTEMPO DI LETTURA 3 min

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Recensione Città Invisibile 1x02Il secondo episodio di Città Invisibile, “There Is No Turning Back”, trasporta di nuovo lo spettatore nell’atmosfera magica di Rio de Janeiro. Una città inquadrata, questa volta, all’interno dell’indagine di Eric sulla misteriosa morte dell’uomo il cui cadavere ha trovato nella propria auto al posto del delfino rosa.
Dunque sembra proprio che il mistero del delfino rosa e ciò che gli è connesso, come la riserva, gli indigeni o le altre divinità, siano al centro della narrazione.
Se nel precedente episodio molto dubbia restava l’azione di Eric (disfarsi di un cadavere di cui non si conosce assolutamente la provenienza nel bel mezzo di una riserva protetta non sembra una mossa geniale per allontanare da sé possibili sospetti), ora la situazione sembra chiarirsi. La volontà di capire cosa sta succedendo intorno a lui è ovviamente il motore dell’episodio ma a questo si uniscono nuove informazioni fornite allo spettatore profano sulla mitologia brasiliana.
È da sottolineare, in ogni caso, quanto questo prodotto possa essere importante per il Brasile che vede per la prima volta in scena, similmente a quanto è accaduto con Roma per la serie di Matteo Rovere, Romulus, le proprie origini e tradizioni ancestrali.

CUCUPIRA E SACI… MANAUS e INEŠ


Il punto di forza di Città Invisibile sta nell’introdurre lo spettatore in un mondo semi-sconosciuto e di farlo con naturalezza. Infatti, la leggenda del delfino rosa di fiume, che qui prende il nome comune di Manaus, sembra proprio una storia comune. Un dio in forma animale si innamora di una donna, si trasforma per lei e, dopo notti d’amore, lascia un figlio nel suo grembo. Sembra proprio la storia di Zeus e Leda, ma al contrario.
Il dio delfino risulta speculare a Cucupira, dio del bosco dalla testa infuocata dell’incipit di “Wish You Were Here”: scompare subito ma rimane nei pensieri di Saci e Luna. Così Manaus è nella mente di Ineš e di Fabiana, la madre del suo bambino.
Interessante è il fatto che Ciço conosca Manaus: il vecchio baluardo della comunità di Vila Torè è più di quel che sembra ed Eric è pronto a scoprirlo.
Risulta, infine, molto dolce la sequenza che vede protagonisti Luna e Saci. Il dio senza gamba si è aggiudicato da subito un posto speciale tra i personaggi per la sua provenienza e per il forte carattere gioioso.

ERIC E LA SUA SITUAZIONE FAMILIARE


Eric è oramai travolto dalla situazione. Anche se si comporta come un uomo in lutto, a volte non sembra esserlo davvero. I ricordi di Gabriela corrispondono a momenti in cui lei era d’aiuto o di supporto nei suoi confronti, per questo dà l’idea che l’unico motivo del dispiacere per la sua morte sia il dover fare da solo adesso. Si coglie quindi una punta di poca sincerità e anche di interesse precedente. Forse è anche dovuto alla nuova situazione di padre single, troppo stretta nonostante l’aiuto della nonna, la quale riesce però a farsi fregare da un dio birichino che entra in casa.
Tuttavia, non essere di grande aiuto alla povera Luna che gli confessa il vuoto che sente dopo aver perso la mamma è di certo un fatto oggettivo. Neanche il tentativo di far sentire una certa normalità alla figlia va a buon fine, con la sensibilità di quest’uomo che risulta praticamente inesistente. Sembra, infatti, che il suo interesse sia rivolto altrove, come se non gli interessa tanto quanto è successo alla moglie ma piuttosto quanto sta succedendo alla riserva.
Inoltre, il suo farsi abbindolare così facilmente non depone molto a suo favore, come accade con il numero misterioso. Rimane comunque il mistero sugli occhi bianchi e quella sorta di buco sulla testa del cadavere e questo spinge a continuare nella visione.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • E’ interessante l’osservare in scena le tradizioni ancestrali di un Paese non immediatamente vicino dal punto di vista culturale
  • La già sottolineata attenzione per l’ambiente e l’identità di un popolo
  • Le divinità all’opera che agiscono in termini molto umani
  • Episodio forse troppo sbrigativo per le informazioni riportate
  • Eric anche se si comporta come un uomo in lutto a volte non sembra esserlo in maniera sincera

 

Per il momento non si tratta di un capolavoro ma di un buon intrattenimento che aiuta a occupare un po’ di tempo libero.

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La notte sognivaga passeggia nel cielo ed il gufo, che mai dice il vero, sussurra che sono in me draghi ch'infuocano approdi reali e assassini seriali, vaghi accenti d'odio feroce verso chiunque abbia una voce e un respiro di psicosfera che rende la mia indole quanto mai nera. Però sono simpatica, a volte.

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