Servant 2×04 – 2:00TEMPO DI LETTURA 4 min

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SERVANT 2x04 recensioneSean: “My wife is not a bad person, she thinks what she’s doing is right.

In questa seconda stagione di Servant si assiste a un capovolgimento dei ruoli e in “2:00” si compie la trasformazione definitiva. E quale episodio avrebbe potuto diventare emblema di questo shift se non proprio quello diretto da M. Night Shyamalan?
Sul suo account Instagram, il regista ha infatti dichiarato quanto segue: “I directed ep 2:00. Each season i choose an episode or episodes to direct which i think are the riskiest – the ones that will push me as a storyteller. From the moment we thought of this dark episode i said ‘I’m doing this one!’.”

UNA SERIE DIVERSA DALLE ALTRE


Servant non è una serie per tutti: non perché sia troppo spaventosa o inquietante, ma semplicemente perché rispecchia lo stile del suo creatore che non sempre è apprezzato dalla maggior parte dell’audience. L’intreccio è strutturato in maniera tale da svelare lentamente ciò che sta capitando. Lo spettatore si ritrova quindi a dover risolvere l’enigma mettendo insieme tanti piccoli pezzi di puzzle disseminati qua e là tra le puntate, pezzi di informazioni fornite al momento giusto. Spesso non si capisce pienamente quello che accade, per poi stupirsi quando quei pezzi, apparentemente insignificanti, iniziano ad avere un senso. La conseguenza è che il ritmo della serie non è incalzante, ma quasi sospeso (non lento) e ci si ritrova a voler arrivare con impazienza al nocciolo della questione.
Lo stesso effetto (seppur di genere completamente diverso) si è ottenuto nella serie originale Amazon Prime Homecoming, che è riuscita a dividere pubblico e critica per le scelte registiche e stilistiche, e accumunata a Servant per la sospensione dell’avanzare dell’intreccio in diversi momenti.

UN EPISODIO DIRETTO DA M. NIGHT SHYAMALAN


Il creatore Shyamalan torna a guidare la cinepresa con il suo tocco magistrale e il suo stile originale, regalando una puntata piena di colpi di scena e twist inaspettati, in cui si assiste alla trasformazione senza ritorno di Dorothy. La sua continua ricerca di risposte che ha caratterizzato i primi tre episodi della seconda stagione, la conduce ora ad assaltare fisicamente ed emotivamente Leanne (ora sua prigioniera) quando l’orologio suona le 2:00 ogni notte. Ci deve essere un significato dietro al risveglio perenne alla stessa ora della notte, anche se ancora non è dato sapere. Potrebbe avere a che fare con l’ora della nascita di Jericho, testimoniata dalla scena finale mentre Dorothy fissa la culla vuota e l’orologio, ma la serie è sempre pronta a rimescolare le carte in tavola.
La vittima è diventata carnefice: Dorothy ha deciso di prendere in mano le redini del proprio destino e di quello di Jericho, diventando uno dei character più controversi della televisione. Leanne dice che non ha idea di dove si trovi il figlio perduto: non stupisce che sia una risposta inaccettabile per Dorothy, considerando la sua disperata ricerca.
Un altro avvenimento degno di nota riguarda Sean, che finalmente riacquista gusto e olfatto. E’ l’unico che dimostra compassione per Leanne, la quale prega su una pagina con la scritta “Sean” e, come per magia, lui ottiene nuovamente la percezione dei propri sensi. Non è chiaro quale sia esattamente il potere di Leanne, anche se già nella prima stagione era stato più volte mostrato come lei fosse in grado di fare del bene a chi la trattava altrettanto e, allo stesso tempo, punire chi la maltrattava.
La fonte di questo potere rimane tuttora sconosciuta e mai apertamente trattata. Possibile è che ora il suo potere sia legato indissolubilmente a Sean, testimoniato dal fatto che nel climax finale, quando Dorothy colpisce e seppellisce viva Leanne, Sean percepisce nuovamente il dolore sulla mano, come se Leanne gli stesse inviando una richiesta di aiuto.

DOMANDE SENZA RISPOSTA


Dati gli avvenimenti di questa puntata, si aprono scenari inaspettati per il resto della stagione: Dorothy ha superato il limite, difficilmente il matrimonio tra lei e Sean sopravvivrà. Il resto del culto, invece, continua inaspettatamente a non apparire, forse perché attende di vedere fino a dove si spingeranno i Turner per ritrovare Jericho. Proprio Jericho (versione 2.0) potrebbe essere morto, o addirittura mai realmente esistito, considerando che non è dato sapere fin dove possono spingersi i poteri del culto e di Leanne. C’è sicuramente un quadro più grande che è ancora tutto da scoprire, nonostante ci si trovi quasi a metà della seconda stagione.
E’ questo il bello di Servant, che è anche il suo punto debole. La serie non sta dando risposte, con una trama che non avanza, ma si dissemina in tante piccole sottotrame che sembrano allontanare sempre più le risposte. La serie è già stata rinnovata per una terza stagione e si vocifera che una quarta potrebbe essere quella finale.
Di questo passo, le risposte arriveranno (forse) solo negli ultimi episodi della quarta stagione.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • M. Night Shyamalan dirige l’episodio
  • Colpi di scena e twist inaspettati
  • La trasformazione di Dorothy in uno dei character più controversi della televisione
  • Troppe domande e poche risposte

 

Con “2:00” si assiste a un climax nell’intreccio anche se, ancora una volta, affiorano nuove domande prima di dare risposta a quelle precedenti. Lo stile è impeccabile e la tensione è palpabile, grazie alla maestria di M. Night Shyamalan, regalando momenti di tensione e inquietudine degni dei suoi migliori film. Servant divide il pubblico, nonostante anche chi lo ama vorrebbe smetterla di vivere di supposizioni per poter iniziare a capirci qualcosa.

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