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Clarice 1×12 – Father TimeTEMPO DI LETTURA 3 min

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recensione Clarice 1x12Clarice prepara il suo finale di stagione con un episodio che mira, fin da subito, a riannodare i fili delle varie sotto-trame e preparare psicologicamente lo spettatore a quello che, con molta probabilità, sarà lo scontro finale.
Tutto questo grazie ad un abile plot twist che ribalta, per buona parte, quanto era stato visto negli episodi precedenti e in parte conferma quanto sia buono il lavoro di sceneggiatura dietro questa serie procedural dai toni thriller/horror, nonostante alcuni elementi dello show purtroppo continuano a non convincere affatto.

TEAM-VICAP IN AZIONE


L’episodio si  apre con il Team-Vicap in grande spolvero, ormai unito e conscio delle proprie potenzialità. I vari membri hanno ormai consolidato la propria chimica e compiuto, per buona parte, il proprio percorso di formazione, riuscendo finalmente ad essere una squadra affiatata sotto ogni punto di vista.
È quindi una soddisfazione anche per lo stesso spettatore, che ha seguito la serie fin dall’inizio, assistere alla scena della perquisizione nella sede della Alastor Pharmaceuticals, così come vedere Clarice dare al poliziotto più “simpatico” dell’FBI (ma in generale tutto il Team-FBI suscita alquanto ribrezzo in questa serie) quello che merita.
Non si può infatti non simpatizzare per questo gruppo di “losers” che si trova a dover affrontare un’indagine complicata avendo perennemente i bastoni fra le ruote da colleghi e superiori. Clarice è infatti, primariamente, una serie che tratta dei rapporti umani, mostrando il lato peggiore di questi. Ed è questo, in fondo, il vero motivo per cui guardare lo show.

VILLAINS DA MANUALE


Ma il lato forse più interessante, che viene esaltato soprattutto in questo episodio, è la “doppiezza” delle persone e i misteri della psiche umana. E mai come in questa puntata si vede come i gufi le persone non sono quello che sembrano.
In particolar modo il personaggio di Joe Hudlin (Raoul Bhaneja), uno dei più riusciti di questa prima stagione, in grado di apparire come “mente” di tutto il complotto farmaceutico per poi rivelarsi una vittima sacrificale di questo sistema.
Allo stesso modo Nils Hagen, il cui quadro affisso sulla parete dello studio rivela un significato ancora più profondo di quanto non sia apparso in “Achilles Heel“. Questo per merito di un altro character che, anche se non è una vera e propria villainess, rivela anch’essa dei tratti fortemente interessanti nella sua negatività: si sta parlando di Eva Gallows (Rebecca Liddiard), che riprende il discorso legato alla “psicologia dell’arte”, vero leitmotiv di questa stagione.

CLARICE SOTTOTONO


Con un parco-villain del genere si arriva dunque al sospirato cliffhanger finale che, come al solito, ribalta nuovamente tutto rivelando chi sia il vero “cattivo” della situazione. Una situazione che pone in primo piano la stessa Clarice, protagonista della serie che ha però dovuto “cedere il passo” agli altri personaggi. Infatti, a parte la scena onirica iniziale (in cui viene finalmente rivelato il trauma infantile legato al padre), il suo è un ruolo più di supporto che non di azione vera e propria.
È un po’ il prezzo da pagare in una serie in cui il tema principale è la psicologia criminale e la struttura della trama è quasi tutta dialogica, si va però avanti con la consapevolezza che il finale di stagione regalerà sicuramente delle sorprese in questo senso.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Verità sul passato di Clarice
  • Team Vicap al completo e “rissa” con l’FBI
  • Eva Gallows e la “psicologia dell’arte”
    Cliffhanger finale
  • Team FBI simpatici come un gatto attaccato ai testicoli!
  • Episodio quasi tutto dialogico
  • Morte di Joe Hudlin

 

La penultima puntata della prima stagione di Clarice segue la fortunata scia dei precedenti episodi e regala allo spettatore un cliffhanger adrenalinico che precede la visione dell’ultimo episodio.

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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