È ormai assodato che gli episodi migliori di Clarice sono quelli che hanno come storyline principale i traumi legati all’esperienza di Buffalo Bill.
Non che ci fosse bisogno di questa puntata per scoprirlo.
Gran parte dell’eco della serie è dovuta infatti al film Il Silenzio Degli Innocenti, ed è normale che qualsiasi riferimento ad esso sia più che gradito per lo spettatore della serie.
In questo caso, gli autori giocano intelligentemente su questo aspetto confezionando una puntata dall’alto tasso adrenalinico, capace di catturare l’attenzione dal primo all’ultimo minuto.
CLARICE-CATHERINE-LILA, TRE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA
Buona parte del minutaggio quindi riguarda il “piano” di Catherine (Marnee Carpenter) di rintracciare la madre naturale di Buffalo Bill, Lila Gumb (un’intensa e straordinaria Maria Ricossa, già vista in Designated Survivor) per scoprire cosa può aver dato origine alla sua pazzia.
L’episodio si caratterizza, fin da i primi minuti (ambientati nella sala bingo più inquietante di sempre), per una suspense continua che viene accresciuta mano a mano che le scene si susseguono. Concretamente la storyline si conclude con un nulla di fatto, rivelandosi un episodio puramente dialogico (e con una conclusione, per fortuna, positiva). Ma, fino a quel momento, la tensione rilasciata è tanta, unita ai dialoghi che rivelano un legame sottinteso fra Clarice (che prontamente risolve la situazione), Catherine e Lila, tutte e tre accomunate dall’essere, in un certo senso, “vittime” di Jame Gumb.
La recitazione delle tre co-protagoniste è veramente qualcosa di incredibile ed è proprio questo a creare, più di ogni altra cosa, questo continuo stato di tensione, fino alla catarsi finale.
LA “STRANA COPPIA” MURRAY-JULIA
Per quanto riguarda il versante più “orizzontale” della serie (quello relativo al caso del “complotto farmaceutico”) seppure rimanga in secondo piano rispetto al resto, non si può dire che sia del tutto statico.
L’episodio vede l’introduzione di Julia Lawson (Jen Richards) all’interno del “gruppo segreto” di Clarice e soci. Si può intendere questa come la “parte comica” della vicenda, che smorza il clima di tensione perenne di casa-Gump. Ma è tutt’altro che un mero riempitivo.
Vista l’importanza che viene data al character in questione, si presuppone che Julia riserverà non poche sorprese per quanto riguarda le indagini. Inoltre, tutto ciò ha il merito di approfondire un’ulteriore sfumatura di Murray che, con un imbarazzo quasi puerile, offre un ulteriore lato inedito di sé, discostandosi dall’immagine di misantropo e cinico che si porta appresso. L’accoppiata Murray-Julia potrebbe rivelare dunque non poche sorprese da qui al finale di stagione.
I MISTERI DELLA PSICHE
“Motherless Child” non tradisce, dunque, lo spirito della serie, che rimane uno show improntato tutto sui misteri della psiche umana, più dialogico che non d’azione vera e propria. Una scelta che, se sfruttata bene, può portare anche ad episodi come questo, dove rimane comunque lo show don’t tell, pur non accadendo nulla.
In particolare risulta molto rilevante il dialogo finale fra Clarice e la dottoressa Li (Grace Lynn Kung) che getta nuova luce sui traumi della protagonista, rivelando come questi possano essere molto più confusi e imprevedibili di quanto possano sembrare. Un cliffhanger che ridà linfa vitale allo show alimentando la speranza che possa risollevarsi un po’ d’interesse, visti gli ascolti non proprio brillanti.
A soli due episodi dal finale di stagione, dunque, e con un futuro ancora incerto, Clarice si dimostra ancora una serie piena di sorprese. Si spera che questo mood non sia sporadico ma rappresenti l’inizio di una raggiunta stabilità per la scrittura dei prossimi episodi.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Episodio che si divide in due tronconi principali: da una parte Clarice che deve correre in casa-Gump per sventare il “piano” di Catherine, dall’altro le indagini sulla casa farmaceutica in cui nascono amicizie imprevedibili. Per entrambe le storyline una struttura ottima e interpretazioni eccelse.
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!