Potrebbe ormai suonare ridondante dire “Questo è il miglior episodio prodotto dal serial finora” ma purtroppo, non disponiamo di un dispositivo simile alla Waverider che ci permette di vedere nel futuro ed evitare di ripetere questa (a volte) fastidiosa catchphrase da recensore. Questa volta, però, DC’s Legends Of Tomorrow si è veramente impegnato, probabilmente per farsi perdonare per “Blood Ties” e “White Knights“. Pur non avendo dimenticato quelle due brutture di episodi, la soddisfacente gitarella nella Star City del 2046 ci ha fatto chiudere entrambi gli occhi verso le puntate sopracitate.
Diciamolo subito: “Star City 2046”, come gli episodi di The Flash che rispondono al nome di “Welcome To Earth-2” e “Escape From Earth-2“, si fa apprezzare per essere il sogno che ogni lettore voleva vedere concretizzarsi. Il sesto episodio è finora il più fumettoso, ma anche quello meglio realizzato a livello di pathos, adrenalina, ambientazione e personaggi partecipanti ed ospiti. Ma togliamoci subito i sassolini dalle scarpe e parliamo prima dei difetti della puntata che, nonostante sia comunque una grande puntata, non è esente da momenti dimenticabili o a cui poteva essere rivolta più attenzione.
Bislacco e imbarazzante tentativo quello di creare qualche love story all’interno dei Thunderbolts DC Comics del Rip Hunter’s Team. Non che degli innamoramenti tra i membri del cast siano vietati da qualche legge della serialità, anzi, con la giusta pianificazione e le dovute giustificazioni avrebbe potuto essere una interessante aggiunta alla interazioni personali dei personaggi. Già, ma solo “con la giusta pianificazione e le dovute giustificazioni”. Il triangolo Jefferson-Kendra-Ray con Stein come quarto incomodo è presentato allo spettatore con poca voglia di farla funzionare veramente e con il piglio di un qualsiasi teen-drama di quarta categoria, cosa che ha trasformato la possibilità di una tematica aggiuntiva in un elemento semplicemente riempitivo e, di conseguenza, dispersivo e inutile. Fortunatamente non solo tutto il resto della puntata fa dimenticare questa ignobile parentesi ma è possibile apprezzare anche il feud instauratosi tra Captain Cold e Heat Wave, dove il secondo si è finalmente deciso a uscire dall’ombra del primo realizzando come non ci fosse una amicizia tra i due ma più una gerarchia. Il litigio tra i due villain non è esattamente una svolta originale, ma va premiata la decisione di aver preso in considerazione questa svolta e averla mostrata.
A dir la verità “Star City 2046” avrebbe un altro difetto: Connor Hawke e Grant Wilson sono poco approfonditi e ridimensionati a poco più che comparse però abbiamo deciso di non tenere conto di questa poca caratterizzazione per il semplice fatto che, caratterizzare loro, avrebbe significato togliere del minutaggio ad altre sequenze; per motivi di tabella di marcia non si poteva fare e il pit-stop alla Starling City del futuro doveva classificarsi come una godibile fermata ad un autogrill del futuro e niente di più: è già stato tanto vederli in azione, accontentiamoci di quello. In più, forse DC’s Legends Of Tomorrow non li ha caratterizzati apposta, proprio perché un domani potrebbero tornare in “versione ufficiale” e non piegata agli eventi di questo futuro dispotico. Forse.
Passando al resto, l’intero set-up dell’episodio cattura lo spettatore fin da subito per le sue premesse, sviluppate poi in maniera egregia e riservando sorprese e colpi di scena ad ogni angolo narrativo, puntando e giocando tanto sull’inversione di ruoli e luoghi che offre il contesto futuristico in cui si viene catapultati. È vero che sembra più una puntata extra di Arrow come è vero che è una pausa dalla trama generale di DC’s Legends Of Tomorrow, tuttavia se i viaggi nel tempo ci hanno insegnato qualcosa è che scenari del genere non sono mai fini a sé stessi e mostrati solo per pura “masturbazione sci-fi” ma per avvertire e mostrare cosa succederebbe in caso del fallimento dei nostri eroi. Oltretutto, quanto visto nella Star City conciata peggio di un rave party universitario, potrebbe anche essere un enorme trailer a future trame da concretizzarsi nel serial dell’arciere; ovviamente non sappiamo con esattezza cosa succederà ma DC’s Legends Of Tomorrow ci suggerisce non troppo velatamente che il susseguirsi della quarta stagione di Arrow potrebbe avere esiti disastrosi se nel Team Green Arrow non ritorneranno White Canary e Atom a dare man forte. Inoltre gli eventi di “Star City 2046”, anche se non rientrano direttamente nella crociata contro Vandal Savage, sottolineano comunque l’importanza della riuscita della loro missione, poiché il fallimento della squadra avrà ripercussioni su tutto il resto e finirà per influenzare il retaggio anche di personaggi non direttamente coinvolti.
La parte del leone però se la aggiudica Stephen Amell che interpreta sempre lo stesso personaggio ma in una salsa completamente rinnovata: un Freccia Verde anziano, amareggiato, disilluso, sconfitto e con un braccio robotico in sostituzione di quello perduto. Inutile dire che questo non solo è stato l’easter egg più anticipato e teaserato dalla CW, ma anche quello che ha soddisfatto di più una volta che si è palesato nella puntata, in quanto interpretazione estremamente fedele ad una delle più affezionate versioni del personaggio per recitazione e look (la barba da capretta la desideravano in tanti sin dal primo episodio).
- DC’s Legends Of Tomorrow riesce ad avere la moglie ubriaca e la botte piena, mostrandoci Connor Hawke senza però dire che è il figlio di Oliver Queen. In questo serial (ma sopratutto in questa linea temporale) è il figlio di John & Lyla Diggle che ha adottato uno pseudonimo. Quindi possiamo dire che che questo Connor Hawke è, al momento, pesantemente rivisitato. Ma chissà, magari le cose per Arrow andranno diversamente in futuro e ci verrà mostrato il vero Connor.
- Ovviamente, essendo John Diggle un personaggio inventato per lo show, di conseguenza anche suo figlio si classifica come un personaggio inventato ex-novo per il serial DC Comics.
- La versione di Oliver Queen invecchiata e senza un braccio è una diretta citazione alla versione mostrata in “Il Ritorno Del Cavaliere Oscuro”, graphic novel scritta e disegnata da Frank Miller ambientata in un futuro in cui la maggior parte dei supereroi si è ritirata a vita privata e ha appeso al chiodo costume e maschera: tranne Bruce Wayne, il quale ritorna ad essere Batman dopo dieci anni di stop in una Gotham City uguale ma differente a quella che conosceva.
- I nomi delle due strade che Oliver cita sono una citazione a Dennis O’Neil e Neal Adams, quelli che potremmo definire i padri adottivi del personaggio. O’Neil riuscì a dare a Freccia Verde uno spessore psicologico non indifferente nella serie limitata Green Lantern/Green Arrow, in cui lo trasformò da ignobile scopiazzo di Batman/Robin Hood, ad un difensore della classe operaia, oltre che iconoclasta liberale, invocatore dell’azione diretta e del cambiamento radicale. Adams invece rifece tutto il suo costume e creò il look con cui oggi è maggiormente conosciuto.
- Il Deathstroke di questo episodio si spaccia per Grant Wilson, figlio di Slade Wilson, l’originale Deathstroke. Anche nei fumetti Grant è il figlio di Slade e debuttò su New Teen Titans #1 del 1980 con il nome di battaglia di Ravager con la missione di uccidere i Giovani Titani; purtroppo per lui fallì alla grande e morì nel tentativo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Fail-Safe 1×05 | 2.25 milioni – 0.8 rating |
Star City 2046 1×06 | 2.47 milioni – 0.9 rating |
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