DC’s Legends Of Tomorrow 1×16 – LegendaryTEMPO DI LETTURA 8 min

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“In 2166 an immortal tyrant named Vandal Savage conquered the world and murdered my wife and child.
I assembled an elite team to hunt him throughout time and stop his rise to power. 
Unfortunately my plane is opposed by the body I swore allegiance to, the Time Masters. 
In the future my friends may not be heroes but, if we succeed, they will be remembered as Legends”.

Alleghiamo qui l’introduzione agli episodi (da immaginare recitata con l’accento shakespeariano dell’attore Arthur Darvill) di questa serie che ci lascia con molti interrogativi e con poche risposte. Uno fra tutti, la domanda fondamentale che ci segue dall’inizio della stagione e che è insita nell’introduzione stessa rappresentando il cuore di tutto questo show: riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?  cambiare il corso della Storia e imprimere il loro nome su di essa, diventando, per l’appunto, delle Leggende?
Agli spettatori l’ardua sentenza dopo la visione di questo ultimo ed estenuante episodio di DC’s Legends Of Tomorrow.
Estenuante non perché sia noioso, anzi, bensì per il fatto che riassume in un’unica puntata tutte le vicende di questa prima stagione, aprendosi e chiudendosi lì dove tutto era iniziato, ovvero in quel di Star City nel 2016. Nel corso della puntata vediamo chiudersi alcune porte della storia e, nello stesso tempo, aprirne molte altre, non meno interessanti, che non mancheranno di lasciare lo spettatore con il fiato sospeso per la seconda stagione già annunciata dello show. E, soprattutto, per il mega-crossover annunciato sempre da The CW con tutti i protagonisti del Flarrowverse riuniti (Arrow, The Flash, Supergirl e, ovviamente, DC’s Legends Of Tomorrow).
In attesa di sapere che cosa ci riserverà il futuro (e qui sarebbe bello avere l’Oculus del precedente episodio) per il momento la nostra sete di azione viene appagata in questo ultimo episodio dove le Leggende si trovano ad affrontare non uno ma ben tre Vandal Savage, dislocati in tre diverse epoche storiche già visitate negli episodi precedenti (1958, 1975 e 2021) per creare un paradosso temporale (Schrodinger fatti da parte!) e compiere un rituale che, se avvenisse secondo le regole, gli darebbe ancora più potere di quanto già non abbia. La lotta contro Savage uno-e-trino offre quindi la possibilità di ampliare ulteriormente l’azione e le scene di battaglia grazie a un ritmo serrato di inquadrature e di campi e controcampi che, per una buona mezzora, tengono incollato lo spettatore nella/e battaglia/e finale/i come se gli sceneggiatori avessero voluto dare sfogo a tutta la rabbia finora controllata e inespressa dei personaggi nei 15 episodi precedenti. Una scelta che, evidentemente, è pensata per aumentare la suspense e l’adrenalina dello spettatore che è costretto ad aspettare fino all’ultimo minuto per conoscere l’esito dello scontro finale. Una costruzione ben riuscita e organizzata nei minimi dettagli.
In questo episodio, perciò, si fondono in un unico momento la linea verticale del singolo episodio e la linea orizzontale di tutta la stagione che, riallacciandosi alle puntate precedenti, rende questa prima stagione un unico grande film diviso in 15 episodi, una novità per quanto riguarda gli standard della tv generalista, americana e non solo, in genere non avvezza a questo tipo di operazioni.
Allo stesso modo lo spazio dato a ogni membro del team in questa battaglia finale è giusto e adeguato confermando così l’ottima china presa negli ultimi episodi (purtroppo dovuta anche alla perdita di un personaggio come Snart che si prendeva tutta la scena) e lasciando a tutti il proprio momento di gloria, compreso anche quello per i personaggi di Hawkman e Hawkgirl che erano rimasti sempre in disparte per tutta la stagione.
Il vero protagonista però rimane sempre lui: il capitano e mentore della squadra, Rip Hunter, in assoluto il personaggio più sfaccettato e imprevedibile di tutta la serie, con numerosi dubbi e ripensamenti, subdolo, ingannevole certo ma, in fondo, dotato di grande umanità nei confronti delle persone a cui tiene. Protagonista di alcune scene memorabili, in questo episodio come altrove, purtroppo lo è anche in una delle più inutili di tutto l’episodio, più precisamente quella che va dal minuto 30 al minuto 35, di cui lo spettatore potrebbe tranquillamente fare a meno skippando oltre (ma qui gli va lasciato il libero arbitrio anche se suggeriamo di guardare due volte l’episodio e fare la prova con e senza la suddetta scena) per la sua ridondanza e inutilità ai fini della trama generale.
Difatti nemmeno questo episodio è privo di difetti: anche qui gli sceneggiatori sono riusciti a riunire tutta la trama della stagione ripetendo alcuni errori già visti nei precedenti episodi, tra cui gli evidenti buchi di sceneggiatura (fin dalla prima scena) di cui ormai abbiamo fatto l’abitudine e che sembrano far parte inevitabilmente della natura stessa della serie.
Sono però piccoli difetti all’interno di quella che è diventata una delle serie tv più interessanti di quest’anno. Partita in sordina, con un buon Pilot ma con diversi episodi dimenticabili, la serie ha assunto un proprio equilibrio che le ha permesso di trovare una sua forma ibrida di narrazione (verticale e orizzontale insieme) che ne rappresenta la vera novità, oltre al fatto che ci troviamo di fronte al primo vero team-up supereroistico per il piccolo schermo (l’equivalente della saga degli Avengers per il cinema) che lo pone a un livello diverso e più alto del semplice “spin-off di The Flash e Arrow”, come era stato presentato, e che rende la DC anticipatrice rispetto alla rivale Marvel per la prima volta nella storia in questo genere d’operazione, almeno per questo medium (la serie dei Marvel’s The Defenders per Netflix comincerà le riprese solo dopo la fine del 2016). Tanto più che la serie ha dato ampio spazio proprio a dei personaggi interessanti che, altrimenti, sarebbero rimasti solo come comprimari nelle serie da cui derivano, ampliando così l’Universo DC.
Il cliffhanger finale poi lascia aperte ancora molte porte e suscita curiosità per quanto riguarda l’evolversi delle vicende anche in correlazione a tutto il Flarrowverse, compresa una possibile suggestione lasciata da un certo personaggio (che trovate descritto nell’immagine  e nell’Angolo Del Nerd qua sotto) per un riferimento preciso alla Justice Society Of America.
Ce n’è abbastanza, quindi, per suscitare curiosità verso la seconda stagione di questa serie che, nel bene e nel male, è riuscita nell’intento di emozionare ed entusiasmare milioni di nerd fan in tutto il mondo.

Poteva Recenserie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per questa incarnazione live-action della città più malfamata dei fumetti? Ma certo che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, come abbiamo fatto per Marvel’s Agents Of SHIELDMarvel’s Agent CarterGotham e Costantine, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata.

  1. Il personaggio che compare alla fine, Rex Tyler, è il supereroe Hourman. Comparso per la prima volta su Adventure Comics #48 del 1942, Rex attraverso una serie di esperimenti e incidenti scoprì la “vitamina miracolosa”, il Miraclo. Delle dosi concentrate di Miraclo dati a dei topi per alcuni test, incrementavano la loro forza e la vitalità di molto sopra la media così come si rafforzarono alcune parti del loro corpo. Dopo averne presa anche lui una dose, Rex scoprì di aver ottenuto la superforza e la super velocità per la durata dell’effetto, cioè un’ora, prima di ritornare ai livelli umani: da qui il nome “Hourman”.
  2. A proposito di Hourman, nel 2013 la CW aveva ordinato una serie tv incentrata totalmente sul personaggio di Rex Tyler e il suo supereroico alter-go, ma si concluse in un nulla di fatto.
  3. Sempre Rex dice di far parte di un gruppo chiamato Justice Society Of America. Supergruppo di supereroi comparso per la prima volta su All-Star Comics #3 del 1940, la JSA è il primo team precedente anche alla più famosa Justice League, composta da eroi che andavano in voga nella Golden Age dei comics. Il gruppo viene inaugurato formalmente per volere del Presidente Roosevelt come arma contro l’Asse. I membri fondatori sono: Flash I (Jay Garrick), Lanterna Verde (Alan Scott), Hourman (Rex Tyler), Atomo (Al Pratt), Sandman (Wesley Dodds), Hawkman (Carter Hall), Dottor Fate (Kent Nelson) e Lo Spettro (Jim Corrigan). Durante la Silver Age, la DC reinventò molti dei membri della Justice Society inserendo alcuni di loro nella Justice League of America. Tuttavia, invece di considerare la JSA rimpiazzata dalla JLA, la DC rivelò che la JSA esisteva su Terra-2 e la JLA su Terra-1. Questo permise ogni anno, tra il 1963 ed il 1985, dei crossover interdimensionali dei 2 gruppi.
  4. Molti fan hanno pensato che il giovane soldato ucciso da Vandal Savage sia il Sergente Rock, anche se è improbabile che un osso duro come lui si sia fatto freddare in questa maniera così stupida.
  5. L’idea che i meteoriti siano di origine Thanagariana è una totale rivisitazione del serial. L’idea di combinare gli elementi mistici e alieni della storia nelle origini di Hawkgirl e Hawkman, invece, non lo è. Gran parte delle origini moderne di Kendra (che in parte vediamo nello show) è presa a piene mani da David Goyer e Geoff Johns nella loro reinvenzione del personaggi nelle pagine della serie JSA.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Vandal Savage x 3= più azione per tutti
  • Rip Hunter
  • Legame tra trama orizzontale e verticale e con tutto il Flarrowverse
  • Giusto spazio dato a tutti i personaggi
  • Cliffhanger finale
  • Evidenti buchi di sceneggiatura
  • Scena ridondante che si può tranquillamente saltare (30’00”-35’00”)

 

Degno final season per una delle serie tv rivelazioni di quest’anno, il primo team-up supereroistico pensato per il piccolo schermo. Pur non mancando di evidenti difetti e buchi di sceneggiatura, l’episodio si conferma in linea con le più rosee aspettative del pubblico e lancia un ottimo cliffhanger per la seconda stagione e per il mega-crossover con il resto del Flarrowverse.

 

Destiny 1×15 1.89 milioni – 0.7 rating
Legendary 1×16 1.85 milioni – 0.7 rating

 

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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