Si tratta di due puntate dal coefficiente decisamente alto per Dexter. Ed il coefficiente è inversamente proporzionale alla valutazione. Ma occorre andare con ordine.
Il coefficiente è determinato dalla mole di sviluppi interessanti messi in scena dalle due puntate.
Zach Hamilton diventa di fatto un adepto di Dexter che si prende carico del giovane, insieme alla dottoressa Vogel, per poterlo aiutare ed incanalare in modo corretto la sete di sangue che lo contraddistingue. Un espediente narrativo già in precedenza presentato in Dexter, ma che assume qui contorni ben definiti: Zach è il nuovo Dexter e quest’ultimo ha il compito di essere il suo Harry, guidandolo e spiegandogli chiaramente le regole del “gioco”. Un gioco in cui, a conti fatti, il ragazzo nemmeno riesce a prendere parte seriamente, venendo eliminato brutalmente nel finale dell’ottava puntata. Un plot twist che colpisce, chiaramente, ma che fa intravedere una poca lungimiranza ed una inconcludenza snervante dal lato della sceneggiatura. Perché confezionare un personaggio ad hoc come quello di Zach Hamilton, perdere tempo a creargli un background ed una nemesi all’interno della polizia (Quinn), farlo avvicinare a Dexter, per poi eliminarlo con una semplicità chirurgica? A che cosa sono serviti, di fatto, gli ultimi tre episodi andati in onda? Perché quello che si ritrova in mano lo spettatore è un nulla di fatto.
Altra parentesi interessante è quella riguardante Hannah, ricomparsa nel precedente finale di puntata. La donna è tornata a Miami, ma appare e scompare dalla vita di Dexter, cercando di attirarlo a sé per togliersi di dosso il nuovo marito, un uomo possessivo, maniaco e totalmente ossessionato da Hannah e dal suo passato (di cui è totalmente a conoscenza). La vicinanza con Hannah è stato un aspetto che ha aiutato Dexter ad umanizzarsi, tuttavia in questi due episodi l’uomo sembra più pendere verso il suo lato geloso, piuttosto che in quello riflessivo e dotato di raziocinio. Un’involuzione dovuta probabilmente allo stato di pericolo di Hannah, ma si tratta di un qualcosa che lascia comunque sorpresi (in negativo).
Eppure Dexter sembra essere mosso da “un desiderio più forte della voglia di uccidere”, come lui stesso ammette. Un qualcosa che potrebbe aiutare a coronare il sogno di Dexter di avere una vita finalmente normale, lontana da teli di plastica, sacchi e cadaveri giustiziati. Una vita futura con Harrison e, perché no, Hannah. Sognare è lecito.
Da contorno a questi due elementi narrativi (Zach e Hannah) gestiti in maniera diametralmente opposta ci sono poi vari altri spunti che lasciano dubbioso lo spettatore riguardo alla sceneggiatura.
Dexter predica a Zach di mantenere le distanze in pubblico e di non farsi mai vedere insieme a lui. Una regola subito accantonata visto che Zach aiuta Dexter (in cerca di Hannah) ad entrare ad una festa nella Miami bene. Sicuramente nessuno li avrà visti arrivare in Porsche ed entrare alla festa insieme. Nessuno.
Debra continua ad avere un apriporta per qualsiasi scena del crimine dal momento che nessuno si pone troppi problemi nel farla entrare nell’appartamento vicino a quello di Dexter dove è appena stato ritrovato il cadavere di Cassie. Forse bisognerebbe smetterla di farsi troppe domande.
Il fidanzato/ragazzo con cui esce Cassie dice di non aver mai visto Zach, cosa non vera essendosi imbattuto nel ragazzo che parlava animatamente con Dexter. Buco di sceneggiatura che potrebbe essere collegato ad una connessione tra questo ragazzo e la morte di Cassie, tuttavia gettare fumo negli occhi alla polizia e confermare una possibile pista non sarebbe stato d’aiuto?
Una puntata, come si diceva, dal coefficiente alto considerati gli sviluppi della narrazione, ma che risulta ben al di sotto della sufficienza per la pessima gestione dei personaggi e della trama.
Senza tenere in considerazione che Debra e Dexter hanno da poco fatto pace e, giustamente, compare Hannah per riaccendere gli animi. Vera scena clou? La cena a quattro con Hannah, Dexter, Vogel e Zach: una interessantissima tavolata dove l’argomento principale riguarda cadaveri, morti violente e possibili colpevoli. Delicatissimo.
PRO:
- Zach Hamilton… per quanto rimanga all’interno dello show per brevissimo tempo, un vero peccato
- Dexter ed i suoi insegnamenti a Zach: fatta eccezione per quando li infrange lui stesso, la chimica tra i due è innegabile
- Hannah torna a Miami
- Consigli tra serial killer
- “Un desiderio più forte della voglia di uccidere“: la vera evoluzione che si attendeva da parte di Dexter sembra essere finalmente alle porte
- La felice cenetta tra amici: Hannah, Dexter, Zach e la dottoressa Vogel
- Ritorno del killer chirurgo!
CONTRO:
- Zach Hamilton eliminato, gestione pessima
- Dexter ed i suoi insegnamenti (infranti) a Zach
- Hannah compare; poi scompare; poi ricompare; poi sfugge a Dexter… un tira e molla decisamente eccessivo
- Dexter geloso
- Debra e le scene del crimine: una passione che non andrà mai in pensione
- La scena a letto tra Dexter e Hannah: forse era evitabile?
Due puntate che fanno precipitare la votazione dello show e privano Dexter di una figura che sarebbe forse stata in grado di raccogliere la sua eredità. Ed ora cosa avranno in serbo gli sceneggiatori per il loro pubblico?
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.