Oggi è andata bene a Briggs ma domani? La corazza di invincibilità che ricopriva il duro di Graceland da “Bag Man” si è ufficialmente crepata, e per tutti è un mezzo shock.
Ci eravamo lasciato con l’improbabile rivelazione che Odin Rossi è Briggs fossero la stessa persona, una rivelazione che, se confermata, avrebbe dato più che una buona motivazione all’FBI per aver messo Mike a fargli da ombra. Ora che è ufficiale le cose sono decisamente diverse a Graceland, almeno per noi. Paul Briggs non è chi pensavamo che fosse ma anzi è chi ci si augurava che non fosse e con la rivelazione del suo alter ego criminale tutto assume un altra sfaccettatura sia nel presente sia nel passato. Vogliamo parlare un attimo di “Hair Of The Dog” e del carico di droga nel siluro? Oppure della pistola alla tempia in “Heat Run“? A questo punto la visione di questi due eventi ha tutta un’altra prospettiva. Se il carico di droga rubato dal siluro alla fine è stato rivenduto a Bello come Odin Rossi, la pistola alla nuca risulta ora come una reazione alla possibilità di essere scoperto da Mike, per non parlare poi del “caso Bello” a cui Briggs stava lavorando da tempo. Insomma è palese che la realtà ora ha due facce come una moneta, quella di tutta Graceland e quella di Briggs.
La serie, dopo un iniziale periodo di relativa tranquillità, ha messo la quinta assestando una serie di colpi di scena non da poco che riportano il livello di gradimento decisamente in alto. Non è più questione di guardare la quadratura del cerchio perchè Eastin e soci hanno letteralmente sfondato lo schermo con questi ultimi due episodi di Graceland e gli ascolti ne sono la conferma. Partito bene ma andato avanti un po’ in sordina, Graceland si può tranquillamente fregiare del termine di “serie estiva più sottovalutata” almeno per l’estate 2013, chi la guarda non può non rimanerne estasiato per l’accuratezza di dettagli e per quella sensazione di dubbio che assale lo spettatore ad ogni momento. Il dubbio è proprio la chiave con cui la serie sta bucando lo schermo; personaggi come Jangles e Briggs non possono essere visti in un solo modo e proprio questa duplice possibile visione dei personaggi è l’elemento cardine che li fa apprezzare perchè, ammettiamolo, l’eroe puro e casto appartiene allo scorso millennio e oggi va di moda “il buono che diventa cattivo”. Walter White docet.
Ma parlando più nello specifico è davvero pregevole l’audacia con cui in “Bag Man” si è fatto vedere il corpo a corpo tra Briggs e Mike e altrettanto lo è stato introdurre il personaggio di Rafael Cortes/Jangles spacciandolo per un federale messicano. Insomma, era chiaro che puzzasse molto come era stato introdotto però l’età era un buon deterrente per non accostarlo al Key Man, ed invece… Allo stesso modo trame che si prospettavano di media-lunga durata vengono prendono improvvisamente una piega inaspettata, una per tutti l’eliminazione del responsabile di Mike ad opera di Briggs ma si potrebbe anche inserire tranquillamente la rivelazione fatta da Mike a Paige.
Ora la situazione è molto ma molto complicata e va degenerando minuto dopo minuto quindi è bene riassumerla un attimo: Briggs/Odin Rossi, che ha appena ucciso il superiore di Mike, è ricercato da FBI, Jangles, Charlie ed è nelle mani di Bello che potrebbe scambiare la sua identità in cambio di uno sconto in prigione; Jangles sta collaborando con Charlie per arrivare a Briggs/Odin Rossi; Mike ha rivelato la sua missione a Paige che non ha gradito molto e al contempo sta provando a capire quale sia la verità, se quella di Briggs o quella del suo defunto responsabile FBI. Di carne al fuoco ce n’è davvero tanta, forse troppa, ma per ora l’acquolina in bocca che ci ha fatto venire basta e avanza per annegare i nostri dubbi.
PRO:
- Jangles è arrivato in città
- Briggs VS Mike
- Team up tra Charlie e Jangles
- Fine della love story di Mike ed inizio di un interessante rapporto con Paige
- Azione e colpi di scena a go-go e completa assenza di tempi morti
- DJ è sempre troppo defilato
Adrenalina a mille e doppi giochi sempre ben orchestrati. Inutile negare il fatto che siamo piacevolmente stupiti per l’andazzo che ha preso Graceland, e a 3 puntate dal season/series finale non possiamo che aspettarci un continuo crescendo.
VOTO EMMY
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.