“Why did you attack us?”
“We didn’t! How do you know who we are?”
“We don’t. Where’s the kitten?”
“What kitten?”
“Who’s that woman?”
“You don’t know her?”
“Do you?”
“Why did you burn my house down?”
“I burnt your house down?”
“Where’s Lydia?”
“She’s not here. Bring me the dog!”
“Why do you want it?”
“Why did you take it?”
“We don’t know!”
“Why did you kill Patrick Spring?”
“We didn’t!”
“Did you?”
“Just bring me the dog!”
“The hell are they talking about?”
“Dogs, cats, I don’t know.”
Leggete questo dialogo, pur non capendo chi dice cosa. Leggetelo con un ritmo concitato e osservate la confusione che ne viene fuori. Sappiate che a pronunciarlo sono Dirk e Todd, contrapposti al padrone del cane nonché presunto rapitore di Lydia. Le ultime battute sono riservate agli agenti dell’FBI sui quali questo episodio compie un breve approfondimento, dopo che in “Horizons” si ha avuto modo di conoscere le altre forze dell’ordine impegnate nel caso complicatissimo degli Spring e di tutte le assurdità che vi orbitano intorno.
I fatti stanno a zero: se Dirk Gently’s Holistic Detective Agency manterrà questo ritmo anche nei restanti sei episodi, sarà molto difficile trovare difetti. Intanto perché il tipo di narrazione, che ha origine nel particolare stile di Douglas Adams, è immune da forzature di trama, semplicemente perché esso stesso è un’estetizzazione delle forzature di trama. L’Universo è il vero protagonista di opere come quelle qui riprese, un universo con una logica, un andamento e uno scopo. Tutto ciò che avviene all’interno di esso apparirà casuale ai nostri occhi e completamente privo di senso, e sarà proprio questo aspetto a porre l’umano in un gradino inferiore: personaggi e spettatori/lettori non capiranno mai cosa è successo, perché è successo, ma accetteranno e abbracceranno il potere della coincidenza. Che Dirk Gently e l’assassina olistica facciano lo stesso identico discorso sul caso e sul loro ruolo indefinito è quindi perfettamente normale.
Oltre alla fedeltà stilistica che la serie BBC applica, degno di nota è l’utilizzo del ritmo narrativo, soprattutto nelle scene con protagonisti Dirk e Todd. Come si è visto, l’interpretazione di Elijah Wood è quanto di meglio si potesse sperare, grazie ad una combinazione di fattori quali l’imbarazzo, la goffaggine (quando si libera della tenda delle doccia è uno dei momenti più alti), il disagio, il fastidio e la follia. Paradossalmente Dirk Gently è perfettamente inserito in questo universo fittizio in cui tutto procede random ma con una logica precisa (poco definibile), il vero estraneo è Todd, trovatosi da un giorno all’altro coinvolto in un insieme di eventi che dire bizzarri sarebbe poco.
L’ottimo ritmo, quindi, procede sia verticalmente che orizzontalmente. Verticalmente nelle singole sequenze, caratterizzate da dialoghi brillanti, nonsense e folli, dall’avventura boschiva dell’assassina olistica con il suo ostaggio, alle scorribande nella doccia di Todd e Dirk, fino al già citato confronto sul ponte. Ogni sequenza possiede percentuali uniche di insanità. Allo stesso tempo il ritmo si dispiega bene anche orizzontalmente: tutte le trame, esageratamente sconnesse, entrano in contatto (vedi la sorella di Todd con i pazzi scatenati parcheggiati fuori casa sua) e portano ad avere la certezza che tutto sarà inevitabilmente connesso. Non a caso l’interconnessione degli eventi è il concetto chiave di questa serie.
Essendo 8 episodi con un’unica trama (sebbene frastagliata su molteplici piani), sarà lecito pensare che la qualità avrà modo di mantenersi costante. Sposata l’estetica “adamsiana”, potrebbe essere assai difficile riscontrare difetti. Oppure, al contrario ma con la stessa logica, sarà difficile trovare pregi per coloro che questo genere di filosofia proprio non riusciranno a digerirla. Sta di fatto che, dovendo giudicare la serie in sé, come prodotto televisivo diviso in numero esiguo di episodi, in un verso o nell’altro bisognerà essere fondamentalisti. E il lettore dell’opera originaria è fondamentalista in partenza. Venire a sapere, quindi, che Dirk Gently (e, a quanto pare, anche l’assassina) facciano parte di un gruppo misterioso di persone seguite dalle autorità potrebbe far storcere un po’ il naso. È giusto dare un certo tipo di background al personaggio, creando una mitologia retrospettiva. È anche vero che una scelta del genere dona logica ad un mondo che logica non ne deve avere. Ovviamente è una quisquilia, di fronte alla godibilità che finora questi due episodi hanno regalato. Oltretutto potrebbe anche darsi che nei libri fosse presente un simile elemento e che al recensore sia sfuggito del tutto (commenti chiarificatori in tal senso saranno graditi).
Intanto godiamoci questi appuntamenti settimanali che inevitabilmente si riveleranno essere troppo pochi.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Horizons 1×01 | 0.44 milioni – ND rating |
Lost And Found 1×02 | 0.29 milioni – ND rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.