Dirk Gently’s Holistic Detective Agency 1×01 – HorizonsTEMPO DI LETTURA 4 min

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Douglas Adams non ha solo scritto la celeberrima Guida Galattica Per Autostoppisti. Ha scritto anche i quattro libri che completano la pentalogia (si dice?). E ok, ma questo c’entra poco. Quello che volevamo dire è che non ha solo scritto questa saga, ha anche scritto un’ulteriore mini-saga (se così la si può definire) meno conosciuta ai più.
Tutto è connesso, questo ci insegna il “detective olistico” Dirk Gently. Ed ecco che il primo libro (che porta lo stesso nome della serie) risulta essere lo sviluppo di “Shada”, serial di Doctor Who, abortito a causa di uno sciopero (recuperato in seguito completando le parti non girate dalla voce narrante di Tom Baker e uscito anche in forma di romanzo).
Douglas Adams utilizza la sua opera con protagonista il detective Dirk Gently (e il suo seguito: in italiano “La lunga oscura pausa caffè dell’anima”) per ampliare la sua filosofia, raccontando un universo dominato da un caos che ha una logica, in cui il nonsense è pura estetica e armonica bellezza.
In ogni caso andatevi a leggere i libri che qui dobbiamo parlare della serie TV.
Dirk Gently’s Holistic Detective Agency si colloca temporalmente dopo gli eventi del “La lunga oscura pausa caffè dell’anima”. Gli sceneggiatori scelgono quindi di non avventurarsi in un adattamento dei romanzi, quasi una forma di rispetto per l’estrosa scrittura del compianto autore britannico. Lo stesso Dirk fa riferimento alla risoluzione di due casi: un divano rimasto incastrato tra alcune scale e Thor (sì, la divinità nordica). Chi non ha letto i libri, venendo a conoscenza di questi due soggetti, capisce che forse un’occhiata la meritano, tanto per entrare in sintonia con questo particolare mondo letterario (prima) e televisivo (poi). Se da un lato gli sceneggiatori scelgono di non rischiare con un adattamento, sicuramente dall’altro rilanciano realizzando a tutti gli effetti un seguito, ripescando un personaggio cristallizzato nell’opera cult di un autore rispettato e apprezzato dai più.
Rischiano, quindi, ma fino ad un certo punto. La creazione del personaggio di Todd risulta come il varco che permette al diffidente spettatore di approcciarsi alla serie con un efficace volto noto. Elijah Wood ha dimostrato più volte di saper interpretare alla perfezione la parte della persona a disagio, sconvolta da eventi più grandi di lui. E non stiamo facendo questo riferimento parlando della saga cinematografica che tanto l’ha reso famoso, bensì di Wilfred, serie ingiustamente mai troppo considerata. Esattamente come nella comedy targata FX, assistiamo ad un insieme di espressioni disorientate, sconvolte, infastidite, sconfortate. Ma se a questo aggiungiamo che gli eventi cui assiste Todd rappresentano al meglio l’estetica “adamsiana”, il piatto è servito. Lo stesso cane avvistato più volte, lui stesso vestito con una pelliccia attraverso un’ascensore, un biglietto della lotteria vincente, proiettili vaganti, un detective olistico, dei pazzi scatenati che gli distruggono l’appartamento, il coinvolgimento in due diverse morti con conseguente bizzarro interrogatorio: basti solo pensare che in 50 minuti avviene tutto questo alla stessa persona.
Il lavoro compiuto dal personaggio di Todd, utile quindi a introdurre lo spettatore in un universo narrativo dove la coincidenza cosmica è una ragion di vita, funge da tappeto rosso per collocare il personaggio chiave: Dirk Gently. Paradossalmente, l’estroso lavoro del bravo Samuel Barnett (alcuni possono averlo recentemente visto nell’ultima stagione di Penny Dreadful) risulta essere quello più facile, date le premesse sopra elencate. L’eccentricità del Time Lord di Doctor Who (a cui, come abbiamo visto, la genesi di questa storia è legata), oppure l’estro investigativo di uno Sherlock Holmes, concedono a Barnett dei modelli ben visibili su cui operare. Ciò non toglie che il suo ruolo sia funzionale e la scrittura del suo personaggio esatta.
Tornando al buon Douglas, è importante che il neofita capisca che in questa serie le leggi della buona scrittura televisiva tenderanno a saltare. Si sarà capito come sia inutile classificare una scelta di trama come “forzata” o “gratuita”. Non esisterà progressione logica nei vari sviluppi e le scelte che ci farebbero inorridire in altre serie, verosimilmente, ci faranno godere in questa.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Elijah Wood e il suo Todd
  • Adattamento perfetto all’universo di Douglas Adams
  • Successione di eventi surreali
  • Una solida, folle, delirante trama orizzontale che si delinea
  • Il Todd impellicciato
  • Dirk Gently interpretato da Samuel Barnett
  • Coincidenze cosmiche
  • BBC America ridà nuova vita ad un personaggio sconosciuto ai più
  • Peccato il tutto non sia ambientato in Inghilterra

 

Non si sa che strada prenderà questa nuova serie, sta di fatto che per ora gli elementi sono tutti estremamente positivi. Se metà del delirio verrà mantenuto, in tutti gli altri episodi ci sarà da divertirsi.

 

Horizons 1×01 0.44 milioni – ND rating

 

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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