Fear The Walking Dead è una serie nelle cui recensioni scatta da sempre l’inevitabile paragone con la sua serie madre. Questo particolare (e la serie di commenti probabilmente ripetitivi che caratterizzano il resto delle recensioni) ha spinto la redazione di RecenSerie ad un nuovo sistema di stesura. Lo sparuto team di superstiti che ancora persevera nel recensire suddetta serie svolgerà un lavoro cooperativo. I lettori avranno modo di seguire un’interazione spesso negata dalla scrittura distaccata delle restanti recensioni. I tre recensori (Fd, Fb, e Vl) interagiranno tra loro, instaurando una dialettica che, con la forma del dialogo (anzi, del trialogo), punterà a commentare questa quarta stagione di Fear The Walking Dead. Ogni settimana uno dei tre recensori assumerà il ruolo di “intervistatore” stuzzicando gli altri due con tematiche e punti di interesse individuati durante la visione.
Vl: Quanto era quotata l’introspezione sul gruppo protagonista di FTWD dopo la première su Morgan?
Fb: Quotatissima. Stavolta quantomeno l’introspezione non ha portato alla consueta noia mortale ravvisabile anche e soprattutto nella serie madre. Il merito dello showrunner è stato quello di non trascurare i nuovi arrivati nonostante la parentesi sul gruppo principale.
Fd: Non era minimamente evitabile. Però bisogna ammettere che sotto il regno di Dave Erickson questo episodio sarebbe stato totalmente incentrato sui Clark lasciando in hiatus narrativo quanto successo in “What’s Your Story?“, invece il nuovo showrunner opta per un subdolo ma efficace doppio piano narrativo: passato e presente. E non è una cattiva idea.
Vl: Il nuovo stile dovuto al cambio di guida della serie, secondo voi, avrà ripercussioni anche sulla storia, alla luce di quanto visto finora, oppure sarà tutto fumo e niente arrosto?
Fb: Essendo questo episodio, almeno idealmente, la seconda parte della premiére, è ancora presto per mostrarsi positivi nei confronti della serie. Il cambiamento però è evidente e quindi, quasi certamente, la storia dovrà evolversi in parallelo a questo cambio di stile per non tornare ai livelli miserabili mostrati gli scorsi anni. Ad ogni modo, personalmente credo si tratti di un miglioramento soltanto passeggero, frutto più che altro dell’effetto crossover.
Fd: Finora c’è sicuramente molta più carne al fuoco che in passato e si vede che ci sono idee diverse. Una fortissima ripercussione è già avvenuta sulla sigla introduttiva che, stranamente, non dispiace.
Vl: Ritenete efficace il recap proprosto in questo episodio, con poche sintesi visive, per far capire allo spettatore come si sia arrivati ad un determinato punto?
Fb: Decisamente sì. Un previously più conciso ma efficace è decisamente un ottimo stratagemma per non scoraggiare lo spettatore ancor prima di iniziare la visione.
Fd: Decisamente meglio rispetto al classico e lento spiegone con cui ci hanno ammorbato per 3 anni.
Vl: Vi era mancata Madison?
Fb: Più passa il tempo e meno la sua trasformazione da madre amorevole a leader integerrimo mi convince. Poi boh, vogliamo parlare del suo tuffo in mezzo agli zombie per salvare una perfetta sconosciuta che un secondo prima l’aveva minacciata con una pistola? Ho capito che bisogna avere il cuore ricolmo d’amore e speranza, ma in una realtà post-apocalittica una così la cartelli di schiaffoni a mano aperta e poi, semmai, le parli col cuore in mano quando non è nella condizione di farti saltare la testa per aria.
Fd: Mi era manca Alicia…
Vl: Lo stress post-traumatico di Nick vi sembra una trovata plausibile ed efficace oppure l’ennesima scusa per aumentare l’aura da personaggio maledetto?
Fb: Madonna Nick che brutto personaggio. Personaggio maledetto…da me. comunque è chiaramente un espediente narrativo random su un personaggio che ha dimostrato di non avere solidità, coerenza né tantomeno personalità.
Fd: Lo stress post-traumatico è dettato dall’improvvisa mancanza di stock di gel per i capelli subito dopo il crollo della diga. Per il resto è una scusa bella e buona. Di Nick si sono visti praticamente tutti i lati e quindi ora si tenta di esplorare altre paure e altre versioni del primogenito di Madison. Niente di più e niente di meno.
Vl: Giustificabile in qualche modo la copia di Negan che viene introdotta nel finale?
Fb: Eh, se non ci butti un villain qui non se ne esce fuori. Alla fine il paragone con Negan viene spontaneo, nonostante penso sia difficile replicare una performance come quella di Jeffrey Dean Morgan, ma a prescindere dal confronto non si tratta tanto di una scelta giustificabile, quanto invece di una necessità per far muovere in avanti una serie che altrimenti sprofonderebbe nel profondo pantano della sua inutilità. Ecco, parafrasando Diego Lopez di Boris, Mel non è una copia, è un omaggio.
Fd: Qui secondo me un Negan 2.0 ci può stare se non altro perchè creato appositamente per stare in contrapposizione con la nuova filosofia di Madison & Co. Poi ovviamente c’è sempre quel concetto di preda e predatore che non potrà mai essere messo da parte nè in TWD nè in FTWD. Quindi benvenuto Mel.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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What’s Your Story? 4×01 | 4.09 milioni – 1.6 rating |
Another Day In The Diamond 4×02 | 3.07 milioni – 1.1 rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.