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The Creator

Ci sono moltissime forzature nella trama di cui si avrebbe fatto volentieri a meno, forzature che minano l'intera qualità di un film che è stato promosso in giro per il mondo come "una versione decisamente migliore di Blade Runner". Cosa che ovviamente non è.

3.5
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In un futuro post-apocalittico, si assiste ad un mondo colpito da una guerra tra umani e intelligenza artificiale.

Mostrato parzialmente al CinemaCon nell’aprile di quest’anno, The Creator venne presentato dicendo che avrebbe fatto sembrare “Blade Runner un gioco da ragazzi”. Una spacconata che sarebbe forse stata meglio evitare sia per la differenza in termini di incassi, sia per quanto riguarda responso di critica e soprattutto per la qualità generale del costrutto.
Probabilmente l’aver evitato una presentazione di questo tipo non avrebbe di certo migliorato incassi o giudizio generale, ma quanto meno avrebbe risparmiato di guardare in retrospettiva al film (dopo aver letto questo commento) e pensare “ma facevano sul serio?”.
The Creator è un film fantascientifico scritto, prodotto e diretto da Gareth Edwards (Rogue One) e, nonostante la premessa possa far intendere un determinato giudizio, obbiettivamente sarebbe esagerato etichettarlo troppo negativamente. Si tratta di un sci-fi poco attento ai dettagli, in cui i buchi di trama (necessari per spostare la storia da un punto A ad un punto B) risultano grossolani ed evidenti. Ma la storia, pur non essendo niente di eccezionalmente nuovo, intrattiene. Forse a “salvare” la pellicola c’è la tematica della storia (Intelligenza Artificiale), così vicina al quotidiano, oggi come oggi.
Sta di fatto che John David Washington, che interpreta il sergente Joshua Taylor, è un volto sufficiente a traghettare il film nel “godibile”, senza esagerare e senza dare la percezione allo spettatore di avere fra le mani un nuovo Blade Runner. Checché ne fosse stato detto al CinemaCon.

Ten years ago today, a nuclear warhead was detonated in Los Angeles. Nearly a million people incinerated…in the blink of an eye…by the artificial intelligence created to protect us.
We banned A.I. in the Western world so this will never happen again. Yet the republics of New Asia…do not share our concern, and continue to develop A.I embracing them as equals. Now, make no mistake. We’re not at war with the people of New Asia. But the A.I. they harbor. This is a fight for our very existence. For as long as A.I. is a threat…we will never stop hunting them.

Inizialmente pensato con il titolo True Love, The Creator racconta la storia di un ex agente (John David Washington) che viene reclutato per dare la caccia e uccidere il Creatore che avrebbe segretamente progettato un’arma per porre fine alla guerra che era iniziata diversi anni prima quando una IA aveva fatto detonare una bomba atomica sopra Los Angeles. Questo è un sunto molto raffazzonato della storia visto e considerato che la pellicola si compone di quattro parti: un lungo prologo dove viene raccontata una porzione molto importante sia di contesto storico (la bomba su Los Angeles, ma non solo), sia del passato di Joshua Taylor; seguono tre capitoli (The Child, The Friend, The Mother) in cui la storia prosegue e si conclude, ampliando questa caccia al Creatore. Il termine corretto, utilizzato anche all’interno del film, è Nirmata (che deriva dal nepalese e significa “creatore divino”).

Kami: What do you want, sweetie?
Alphie: For robots to be free.
Kami: Oh. We don’t have that in the fridge. How about ice cream?

Menzionata la composizione del film, andrebbe quindi detto che il primo vero lato negativo della pellicola (al netto dei buchi di trama) è l’enorme quantitativo di elementi di cui si compone la storia. Tra prologo, flashback, racconti, plot twist, caccia all’AI ed altro ancora, il film mette sul fuoco un numero eccessivo di trame che singolarmente risultano interessanti (motivo per cui Gareth Edwards si dovrebbe guardare con più attenzione in futuro), ma che tutte insieme finiscono per ledersi a vicenda.
Il budget del film (al netto del marketing) si aggira attorno agli 80 milioni, ma una produzione di questo tipo, secondo il parere di Edwards, ne avrebbe richieste molto probabilmente circa 300. Quindi dove sono stati recuperati? Non dal comparto grafico, visto e considerato che gli effetti speciali sono ben fatti difficilmente si potrebbe argomentare diversamente. Edwards per ovviare all’esborso, all’utilizzo di greenscreen o StageCraft, ha spedito in oltre 80 location sparse per il mondo una piccola squadra così da dare “profondità” al film e dare la parvenza di una copertura planetaria. Una decisione particolare, ma evidentemente dettata dal budget e dalla necessità di risparmiare.
Il regista ha poi detto che il risultato finale si è avvicinato a quello che sarebbe stato utilizzando, per esempio, StageCraft. Dal punto di vista del pubblico una controprova purtroppo non ci sarà mai, quindi tanto vale affidarsi alle parole del regista (ovviamente di parte).

Whose side are you on, huh?


Pur non presentando una storia del tutto nuova, Gareth Edwards ed il suo The Creator riescono ad intrattenere in maniera più che sufficiente. Purtroppo la trama raccoglie diversi cliché del genere e l’inimicizia che poi si tramuta in amicizia tra un’intelligenza artificiale ed una persona non è un argomento così nuovo da far gridare al capolavoro. Ma resterebbe pur sempre una sceneggiatura più che buona se fosse priva di buchi di trama. Per evitare spoiler, questi passaggi sono stati omessi all’interno di questa recensione, basti solo pensare però che l’intera metà del film non sarebbe avvenuta se un determinato evento (fatto accadere in maniera totalmente forzata) non fosse successo. Cioè, a conti fatti l’intero film perde di senso per alcuni specifici buchi di trama, ma si tratterebbe di voler trovare del negativo nell’intera pellicola.
The Creator resta un discreto film sci-fi, senza infamia e senza lode che magari con qualche accortezza e maggior focus su una determinata parte di storia avrebbe avuto maggiore fortuna. Chissà, magari Gareth Edwards imparerà la lezione già dalla prossima pellicola.

 

TITOLO ORIGINALE: The Creator
REGIA: Gareth Edwards
SCENEGGIATURA: Gareth Edwards
INTERPRETI: John David Washington, Madeleine Yuna Voyles, Gemma Chan, Allison Janney, Ken Watanabe, Sturgill Simpson
DISTRIBUZIONE: 20th Century Studios
DURATA: 133′
ORIGINE: Thailandia-USA, 2023
DATA DI USCITA: 29/09/2023

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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