Dr. Death 2×03 – The HorizonTEMPO DI LETTURA 3 min

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Dr. Death 2x03 recensioneArrivati al terzo episodio, iniziano ad arrivare le prime avvisaglie sul comportamento sospetto del dottor Macchiarini. Finora, come sottolineato nelle recensioni precedenti, il personaggio interpretato da Edgar Ramirez aveva ottenuto una raffigurazione quasi impeccabile. L’unico allarme per lo spettatore era rappresentato dal suo essere protagonista della serie, per il resto il dottor Macchiarini sembrava il prototipo del medico perfetto: competente, avanguardista e fortemente empatico con i suoi pazienti.
“The Horizon” segna un primo punto di svolta nella trama che conta ancora ben cinque episodi per affrontare il resto della storia. Dopo i primi impercettibili segnali disseminati qua e là negli scorsi episodi, adesso le prove iniziano maggiormente a delinearsi, tanto che la stessa Benita non può più fingere di non notarle.

L’ITALIA, LA MAMMA E… IL PAPA


Come sottolineato nella recensione del pilot, questa seconda stagione ha proposto un approccio diverso rispetto a quella con protagonista Joshua Jackson. Oltre ad una caratterizzazione più umana di Paolo Macchiarini come medico, vi è anche una parentesi più corposa che riguarda la vita sentimentale del protagonista. Un approccio che ha favorito il ruolo primario del personaggio di Benita Alexander regalando al pubblico la possibilità di apprezzare le doti attoriali di Mandy Moore.
L’aspetto più personale narrato attraverso questa relazione è sicuramente funzionale alla trama, così come sembra importante il ruolo giornalistico di Benita nel far luce sulle vere capacità di Macchiarini. E infatti questo approccio ha funzionato nei primi due episodi, dove i protagonisti si sono ben distribuiti sia lo spazio insieme che quello diviso tra relazione e medicina.
Il terzo episodio, però, si discosta un po’ da questo metodo narrativo regalando un necessario passo in avanti nella relazione ma uno meno accattivante a livello di storytelling.
Il viaggio in Italia tra musica, vino e stereotipi vari è una parentesi meno stimolante e che esula un po’ dalla vera essenza della serie. Niente di particolarmente pesante, anzi, il tutto risulta sempre scorrevole grazie all’ottima chimica tra Ramirez e Moore che ben si amalgamano sullo schermo, tuttavia, tra una chiacchierata in italiano con la mamma e una foto del Papa, la parte più accattivante della storia si perde un po’.

QUALCHE INDIZIO IN PIÙ


Un intoppo a cui la serie pone rimedio subito dopo. La seconda parte dell’episodio, infatti, inizia ad entrare nella fase più “investigativa” della storia e lo spettatore si ricorda perché Macchiarini è protagonista di Dr. Death.
A parte l’epifania finale di Benita che decide di assoldare un investigatore privato per far luce sulle varie controversie di Paolo, gli indizi disseminati nell’episodio sono molteplici. Il carattere del medico inizia pian piano ad emergere attraverso comportamenti che potrebbero anche perdersi nel contesto generale. L’annuncio del matrimonio ai colleghi di Benita è uno di quegli atteggiamenti passivo aggressivi da non sottovalutare, con l’uomo che impone la sua decisione con fare quasi innocuo. Allo stesso modo, il fatto che Benita stia rivoluzionando la sua vita per Paolo lasciando il lavoro e trasferendosi a Barcellona lascia intuire una sorta di celata manipolazione.
Elementi che assumono significati maggiori insieme al resto distribuito sia nel presente che nel passato (il fallimento dello studio sui topi del 2012 in Svezia potrebbe rivelare i primi strascichi nascosti). Dalla falsa conoscenza del Papa traspare un Paolo megalomane che ovviamente non riesce a tenere fede alle sue menzogne. Intanto, le continue e poco amichevoli telefonate in russo iniziano a suggerire alcuni problemi/falle nel piano di Macchiarini.
Tutti elementi ancora ben celati che mantengono alta la curiosità dello spettatore affascinato da una storia che finora sta nascondendo bene il suo lato oscuro.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Emergono i primi indizi sulla non immacolata reputazione di Macchiarini 
  • Edgar Ramirez e Mandy Moore funzionano bene insieme 
  • Ancora tutto così misterioso, ancora tutto così accattivante 
  • La parentesi in Italia a casa Macchiarini
  • Una puntata che pone più l’accento sulla relazione tra Paolo e Benita rispetto alla medicina

 

Sempre un buon episodio per Dr. Death che conferma la sua capacità narrativa favorita dai due ottimi protagonisti. La puntata scende leggermente solo per la mancanza del materiale medico in favore di una più corposa parentesi sentimentale, pur necessaria. Le aspettative per i restanti cinque episodi, però, restano alte.

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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