Girls 5×08 – Homeward BoundTEMPO DI LETTURA 4 min

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Quando ad inizio episodio vediamo Shoshanna e il suo problematico rientro in patria, iniziamo ad abituarci all’idea di un altro episodio monografico (o semi-monografico). Prendendo in considerazione i precedenti (“Japan” e “The Panic In Central Park“) e l’apporto che hanno portato all’interno di questa positiva stagione, sicuramente non si sarebbe potuto che gioirne.
Illusione fallace. Il preambolo di Shoshanna è soltanto il 50% della sua breve – come sempre efficace – comparsa. La protagonista effettiva di Homeward Bound è un’altra, ovvero Hannah. La sua apparizione, che smentisce la nostra impressione iniziale, dà il via ad una rapida panoramica di tutti gli altri personaggi dello show, rendendo così la 5×08 quell’episodio corale che non ci saremmo mai aspettati. Ma, dicevamo, la protagonista morale è Hannah.
L’intera sequenza dopo la schermata introduttiva riassume alla perfezione le due facce della medaglia Girls.
Nell’ordine: Hannah lascia Fran in maniera surreale e altamente disfunzionale, segue scena dalla dubbia comicità (l’inseguimento intorno alla toilette), segue caduta, segue abbandono carico di rancore. Chi recensisce non può capire alla perfezione le dinamiche e i flussi dei pensieri femminili, per questo motivo mai si permetterà di accusare la sceneggiatura di forzare la mano in un certo tipo di atteggiamenti per piegare la serie a proprio vantaggio, andando oltre il reale e il verosimile. Chi scrive questo non lo dirà mai. Vero è che, sempre chi scrive, potrà far riferimento ad un tipo di flusso di pensiero maschile: è totalmente inverosimile che un personaggio lineare come Fran possa convivere con la personalità bizzosa di Hannah. Che il fuck you sia arrivato all’ottavo episodio su dieci: quello è veramente strano. Quasi paragonabile ad un buco di trama, se considerato che la linea tematica della stagione è stata proprio la difficoltà a convivere con le eccentricità di Hannah.
Ecco quindi la faccia negativa di Girls che qui viene altamente palesata: i personaggi sono disfunzionali e lo si è capito, ma spesso questo diventa un pretesto per regolare l’andamento della stagione o del singolo episodio (e non vi è flusso di pensieri femminile o maschile che tenga: la poca continuità tra un episodio e l’altro ne è la dimostrazione). Esempio: Marnie è sicuramente nel podio dei personaggi meno sopportabili dell’intera serie, grazie ad una dose letale di egocentrismo. Eppure quando la vediamo rifiutarsi di andare a prendere Hannah perché impegnata con un’importante registrazione, nessuno potrà pensare: “che stronza”.
Tifiamo tutti per Shoshanna e abbiamo tifato tutti per Shoshanna nel tentativo di fare della sua vita qualcosa di diverso rispetto alle amiche. L’idea del Giappone e di un distacco poteva sicuramente tracciare una crescita per questo personaggio il cui potenziale è sempre stato abbastanza sottovalutato. La deriva sembra di estremo pessimismo: Shosh non è come le sue amiche, rischia di diventare peggiore. Come diventa peggiore? Allestendo intorno a lei uno scenario altamente nonsense: un ristorante giapponese (a evocare nostalgia per un luogo da cui è fuggita), un pasto costoso, la poca voglia di rimettersi in gioco pensando alla richiesta del sussidio di disoccupazione.
Tornando ad Hannah, ciò che il suo luciferino personaggio porta allo show è anche una ventata di positività (l’altra faccia della medaglia) notando la santità e la bontà dei personaggi che la circondano. Ray, Adam e Jessa con il tempo hanno subito – loro sì – delle vere evoluzioni, costruite proprio sulla sopportazione del personaggio della Horvath. L’intera sequenza che vede un Ray “sedotto e abbandonato” è quanto di più crudele e disfunzionale (termine assai ricorrente, per forza di cose) il personaggio di Hannah abbia toccato in questo episodio.
Anche il processo di crescita di Jessa e Adam, come accennato, è quindi il risultato di un ambiente colmo di figure disfunzionali (ancora), nel caso specifico di “Homeward Bound” la sorella di Adam, Caroline, con il suo bizzarro marito.
Ma non è che per caso, di fronte al progressismo ostentato da una serie come Girls, si cerchi in qualche modo di celare e far passare (più o meno involontariamente) una morale di tipo conservatore? Risulta abbastanza chiaro, vicini al finale di questa quinta stagione, di come, per certi personaggi, una forma di redenzione sia possibile, mentre per altri, dai comportamenti altamente forzati imprevedibili, siano condannati a rimanere circondati da un’aura di negatività costante.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il personaggio di Hector Molina
  • Ray, Adam, Jessa: esempi di positività e di crescita progressiva che lo show ha dimostrato di saper raccontare
  • L’intero repertorio dei comportamenti di Hannah sono un ottimo deus ex-machina per portare la storia dove si vuole
  • Shoshanna nuovamente bistrattata
Un episodio dall’alto tasso ritmico, dal profilo corale, che non lascia spazio a respiro tanto è elevata la successione di più o meno sconvolgenti sequenze. Come già ribadito, l’eccentricità e l’imprevedibilità spesso vengono portati in scena un po’ troppo ad hoc.
La qualità scenica che la HBO non smette di regalarci, oltre ad alcune apprezzabili scene (Adam e Jessa, l’entusiasmo finale di Hector, la telefonata in russo di Ray), ci spinge comunque a salvare l’episodio.
Hello Kitty 5×07 ND milioni – ND rating
Homeward Bound 5×08 ND milioni – ND rating

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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