“You know what they used to call her, her interns? The Nazi.”
La season premiere di questa dodicesima stagione ci aveva lasciato, una settimana fa, con “l’elezione” di Miranda Bailey come nuovo Chief of Surgery del Grey-Sloan Memorial Hospital, una promozione che tutti i fan della serie si erano sempre aspettati sin dalle primissime stagioni, un degno riconoscimento per colei che è sempre stata, appunto, la Nazi. In “Sledgehammer” ci eravamo ritrovati ad esaltare la presentazione al Consiglio della Bailey, rivedendo in lei barlumi della vecchia Nazista e augurandoci che il personaggio di Miranda, dopo gli alti e bassi accusati negli ultimi anni, potesse finalmente tornare al vecchio regime. La Bailey che si è presentata in ospedale al suo primo giorno come Capo, tuttavia, è apparsa come una versione rivisitata (male) della vecchia Nazista. Altezzosa e irriguardosa, il nuovo Chief voleva che il suo primo giorno fosse “perfetto”, ma si è ritrovata invece a calcare un po’ troppo la mano, mettendo ben presto in una scomoda posizione colleghi e marito. La scorsa recensione era terminata con l’augurio di non ritrovarci nuovamente ad assistere a passi in avanti intervallati da altri passi indietro per la Bailey ma, in realtà, questa altalena è stata ben presto servita direttamente in questo secondo episodio. Pessimo inizio a parte, infatti, va apprezzata la seconda parte della giornata del chirurgo generale, quella nella quale si rende conto dei propri sbagli e trova il coraggio di chiedere scusa e ripartire da capo, il tutto grazie all’aiuto di Webber con quest’ultimo, anche questa volta, artefice della rivalutazione e della presa di coscienza di quella che da sempre è stata la sua “pupilla”. Uno di quei rapporti, il loro, tra quelli storici di Grey’s Anatomy, che fa sempre piacere rivedere all’opera.
L’altra storyline sotto i riflettori per questa puntata era senz’altro quella di April e Jackson, una tiritera, la loro, che va ormai avanti dalla scorsa stagione e che in questo episodio non ha ancora trovato una conclusione. Seppur la particolare situazione di April in questa puntata, con la sua quarantena all’interno della bolla, abbia rappresentato anche la parte comica dell’episodio, con tanto di luogo di ritrovo per le confessioni di gran parte dei medici, i toni cambiano per quel che riguarda l’evolversi della situazione della coppia dove, nel contesto del proprio matrimonio, bisogna constatare un certo perbenismo da parte della Kepner. Il cambiamento e la crescita subita dal suo personaggio sono senza dubbio visibili, ma è il suo appellarsi alle promesse matrimoniali quando le fa più comodo che lascia perplessi: Jackson, come lui stesso chiarisce, ha diritto di dire la sua nella relazione, bisogno ultimamente un po’ troppo spesso dato per scontato dalla moglie che, dopo l’accoglienza ricevuta, questa volta per salvare il proprio matrimonio, dovrà fare qualcosa di più che appellarsi a Dio.
Mentre il resto della puntata, poi, scorre tra Callie alle prese con nuovi incontri e Owen e Amelia che ancora devono capire cosa vogliono, merita qualche considerazione Meredith. In questi primi due episodi la Grey è stata un po’ messa da parte, tuttavia, nonostante il suo attuale “allontanamento” dalle storie principali, importante è stato il passo avanti compiuto in “Walking Tall”. Le ultime stagioni ci sono sempre state presentate come il momento perfetto per la Grey per focalizzarsi sulla carriera ma, in realtà, dopo accenni a rivisitazioni delle ricerche della madre ed uso di stampanti 3D, le storyline di Meredith incentrate sul lavoro sono sempre state alla fine messe da parte; la promozione come Capo di Chirurgia Generale ottenuta in questo episodio, insieme al corso di insegnamento per gli specializzandi già iniziato dalla season premiere, sembrano un ottimo primo passo per smuovere la storia di Meredith e focalizzarla, almeno per ora, principalmente verso la sua carriera, sempre così spesso accennata, ma finora mai davvero approfondita.
In definitiva, “Walking Tall” mantiene fede alle caratteristiche con la quale ci è stata presentata la dodicesima stagione riproponendo, come nella season premiere, quel tono leggero ed ironico che ha caratterizzato i primi tempi della serie, in questo caso attraverso April e la sua bolla, mantenendo vivo anche l’interesse nel caso medico che, seppur non ai livelli emozionali della scorsa puntata, ha portato quel che bastava per vedere i nostri medici lavorare insieme.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Sledgehammer 12×01 | 9.55 milioni – 2.8 rating |
Walking Tall 12×02 | 8.58 milioni – 2.3 rating |
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.