Grey’s Anatomy 14×10 – Personal JesusTEMPO DI LETTURA 3 min

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Grey’s Anatomy ci ha provato a dare quel qualcosa in più. Ci ha provato ma, alla fine, ha fallito.
A seguito dell’episodio della scorsa settimana, forte è stato l’impatto sociale che ha riscosso “1-800-799-7233“: su Twitter si sono susseguiti numerosissimi commenti a favore dell’importanza della puntata che poneva l’accento sulla problematica sempre attuale della violenza domestica, mentre si sono sprecati gli articoli che elogiavano la storyline in questione, con la critica, ovviamente e giustamente, sempre a favore di una risonanza mediatica così ampia per questo tipo di storie, soprattutto in un tempo in cui ad Hollywood spopola l’adesione al movimento #MeToo.
Una storyline, questa della violenza domestica, che si era avvalsa anche dell’arrivo di due interessanti comparse nel cast: oltre allo strepitoso Matthew Morrison, importante si è rivelata anche la presenza di Bethany Joy Lenz, con la stessa attrice che ha rivelato di aver voluto interpretare Jenny per poter raccontare questa storia di abusi molto simile ad una sua esperienza personale. I due episodi dopo il ritorno dalla pausa invernale, dunque, avevano tutte le carte in tavola per poter regalare un’ottima storia. Dopo aver iniziato sulla retta via, però, Grey’s Anatomy si è smarrito ed è scivolato prepotentemente, rendendo il tutto al limite del grottesco. Dopo il discutibilissimo finale di  “1-800-799-7233” che sviava una storyline importante su una falsa “caccia al colpevole”, la fine di Paul Stadler può benissimo rientrare tra i momenti più ridicoli dell’intera serie. Dal punto di vista dello show, sicuramente tutto è bene quel che finisce bene: Jenny e Jo sono libere e, forse, nel corso della stagione, la Wilson e Alex potrebbero addirittura regalare un nuovo matrimonio al Grey-Sloan; Paul è morto e la donazione degli organi è sicuramente un qualcosa di positivo e soddisfacente da guardare. Tutto molto bello, ma lontano dal messaggio e dallo scopo iniziale che una storia del genere richiedeva: nella vita vera il karma non funziona.
Ma questa puntata non si ferma qui con i messaggi sociali. Fortissimo è stato anche il “caso del giorno” con il bambino di colore sparato senza motivo dai poliziotti. Un altro argomento attualissimo in America e che sicuramente meritava tutta l’attenzione possibile e che è stato portato benissimo sullo schermo sia da Jackson che dalla Bailey con il discorso a Tuck. Il problema che riscontra quest’altra storyline è soltanto inerente al tempo e allo spazio. Con 24 episodi a disposizione, Grey’s Anatomy continua a sprecare puntate su inutili episodi centrici, ripetuti Movie su coppie che alla fine non vanno da nessuna parte e filler a volontà. Per poi rinchiudere materiale del genere tutto in un’unica puntata, misto in un calderone già stracolmo. Un tema che avrebbe spiccato ancora di più se affrontato come caso del giorno indipendente e non insieme a mille altri avvenimenti.
Avvenimenti che riguardano soprattutto April. In una puntata in cui ci si divideva tra storie dedicate alla violenza domestica ed altre alla problematica del razzismo e pregiudizio negli USA, sbuca, non si sa come ne perché, un episodio che ruota perlopiù intorno alla Kepner. La crisi religiosa che colpisce April sarebbe anche un altro tema interessante da affrontare, se non fosse già stato preso e ripreso più volte per il personaggio. Paradossalmente, la parte più inattesa può rivelarsi proprio quanto accaduto sul finale di episodio: andare a letto con gli specializzandi è come un rito obbligatorio al Grey-Sloan Memorial, ma vedere April comportarsi allo stesso modo è un cambiamento a 360° che potrebbe portare a dei risvolti nuovi per il personaggio. Dopotutto sono questi i temi che ormai piace riproporre allo show.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Caso del bambino colpito da arma da fuoco (altro argomento socialmente scottante)
  • Jo e Jenny
  • Il discorso di Miranda e Ben a Tuck: emotivamente forte
  • Un calderone stracolmo di storie buttate tutte insieme nella mischia
  • Ennesima crisi di fede di April
  • La fine della storyline sulla violenza domestica
  • Il povero Matthew

 

Tre storie diverse ed emotivamente o socialmente potenti tutte agglomerate in un unico episodio. Grey’s Anatomy spreca ormai milioni di puntate a vuoto e poi accelera temi simili quasi a volersene sbarazzare. Per tornare a focalizzarsi su cosa? Jackson e Maggie in asciugamano?

 

1-800-799-7233 14×09 8.27 milioni – 2.3 rating
Personal Jesus 14×10 8.62 milioni – 2.3 rating

 

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

2 Comments

  1. Non offenderò nemmeno l’intelligenza di chi ha seguito quella scena ridicola e finta dell’ex di Jo che si spacca la testa sulla testiera sul letto, sembra che sia stato sbattuto da qualcuno, talmente innaturale da risultare ridicola.

    Tanto basta a insultare a ripetizione gli autori per questo episodio indegno.

  2. Anche quando hanno materiale, riescono a renderlo ridicolo e patetico…

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