Grey’s Anatomy gioca a carte scoperte e lancia in scena uno sviluppo narrativo che era più che lecito aspettarsi considerate le ultime stagioni, ma che sembrava a tratti impronosticabile e di difficile esecuzione.
Eppure, progressivamente, tutti i pezzi sono andati per il verso giusto: l’arrivo di Link; la fuga inspiegabile di Alex; il senso di solitudine di Jo che si consola con Jackson; l’abbandono di Seattle da parte di Jackson; il desiderio di maternità di Jo; il rapporto tribolato di Link con Amelia (che nello scorso episodio ha ribadito che nulla è cambiato per lei); il desiderio di paternità di Link. Tanti tasselli che in “Today Was A Fairytale” si compongono perfettamente mettendo in mostra il disegno che gli sceneggiatori sembrano avere in mente: Jo e Link come coppia.
LINK E JO? LA COPPIA CHE SCOPPIA
Una scelta opinabile, sicuramente, ma che nella visione d’insieme della serie assume totalmente senso e validità. Certo, l’infatuazione di Link per Amelia farà da tappo ancora per un po’ probabilmente, ma risulta abbastanza scontato il risultato finale. Specie ora che Amelia sta progressivamente venendo ridisegnata in veste bisex: il pesante flirt che si sta consumando nei laboratori in Minnesota è palese sotto gli occhi di tutti e avrà come risultato l’allontanamento tra Link e Amelia in favore di Jo. Abbastanza lapalissiano come sviluppo, ma con Grey’s Anatomy non si può mai sapere fino all’ultimo.
La puntata si spezza a metà tra il Minnesota e Seattle: nel primo la ricerca di Meredith procede a vele spiegate dopo il pesante confronto tra Hamilton e la Grey stessa in cui il dottore sembrava quasi intenzionato a cacciarla dal progetto; al Grey-Sloan c’è spazio per la caccia a nuovi specializzandi (un vero buco nell’acqua, sembrerebbe), ma soprattutto per il ritorno di Maggie che, a parte passare la puntata sotto le coperte insieme a Winston, ben poco aggiunge all’episodio. Anzi, no, un pregio c’è: con il minutaggio dedicato a Maggie e Winston viene tagliato fuori dall’episodio Owen con somma gioia dello spettatore che per una volta tanto può evitare di ritrovarsi di fronte la faccia perennemente imbronciata e lastricata di tormenti personali dell’ex soldato.
IL DILEMMA DELLA COPERTA CORTA
Tornando al rapporto tra Link e Jo occorre sottolineare un aspetto interessante: avendo “accasato” buona parte del cast con la propria (momentanea?) dolce metà e avendo tagliato fuori dalla narrazione diversi personaggi rispetto alla precedente stagione, gli sceneggiatori sembrano essere riusciti a ritagliare spazio e tempo per costruire delle evoluzioni come si deve.
L’avvicinamento sentimentale tra Link e Jo è sì telefonatissimo, ma perfettamente spiegabile dai vari passaggi narrativi elencati ad inizio recensione. Non si è trattato di uno sviluppo immediato, dettato dalla necessità di avere l’ennesima coppia in scena. No, l’avvicinamento è frutto di uno sviluppo moderatamente dilazionato nel corso di diversi episodi e collegato a sviluppi di trama a tratti indesiderati (l’abbandono di Alex). Un punto a favore degli sceneggiatori, quindi.
Può ritenersi fortunato anche lo spettatore visto che nelle ultime stagioni determinati sviluppi per necessità di trama erano gestiti in maniera pressapochistica: si veda per esempio il trittico Teddy-Owen-Amelia in cui lui fa da spola con la Germania per poi tornare indietro e scoprire il suo vero amore, ingigantendo un tira e molla sentimentale che è stato diluito inutilmente per quasi un’intera stagione. Come detto, quindi, sviluppo abbastanza pronosticabile, ma per le modalità non c’è nulla da obbiettare. Anzi, c’è quasi da esserne felici.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Con Meredith occupata sul frangente Minnesota, al Grey-Sloan latitano personaggi in grado di raccogliere la sua eredità scenica. Eppure il lavoro di squadra funziona il giusto per regalare un episodio godibile e senza affaticare troppo la visione del pubblico. E a volte basta questo. Il prossimo episodio segnerà il mid-season finale e poi se ne riparlerà a febbraio inoltrato: gli sceneggiatori avranno in serbo qualche colpo di scena per il pubblico?
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.