La quinta stagione di Gomorra si incardina su dinamiche storiche per la serie (la pseudo-fratellanza, il tradimento, l’alleanza) e si può dire che essa trae origine dalla terza stagione, che ha visto come nodo centrale il sodalizio tra Genny, Ciro ed Enzo.
Protagonista di questo settimo episodio è proprio Enzo (Sangue Blu) non a caso uno dei personaggi più longevi, al pari dei protagonisti, in una serie di cadaveri che camminano, destinati, prima o poi, alla stessa fine.
“‘Mo tu si’ libero. E chist è a pace tua”
FRATELLI DI SANGUE (BLU)
Quella di Sangue Blu è una storia lunga, con radici salde tanto quanto quelle di Gennaro e di Ciro. Fin dalla sua introduzione nella terza stagione, Enzù ha giocato un ruolo attivo nella partita camorristica; la rabbia e la voglia di riscatto lo hanno spinto a entrare nel giro di chi comanda, a costi sempre troppo alti. E seppur con un passato differente, è il sentimento di vendetta e di rabbia che ha unito fin dal principio Enzo e Ciro. I due sono fratelli e non hanno mai smesso di ribadirselo. Solo Ciro può comprendere la frustrazione di Enzo, relegato al ruolo del figlio della sconfitta, e l’umiliazione per la grazia concessa alla sua famiglia dopo la morte del padre. Solo Ciro, sopravvissuto al dolore della morte della moglie e della figlia, comprende la sempre più crescente rabbia di Sangue Blu, rimasto solo al mondo dopo la perdita della sorella e del nipote.
Il sentimento di fratellanza che ha unito da sempre i due è stato il silenzioso filo conduttore degli episodi finora andati in onda. L’ammirazione sconfinata di Enzo nei confronti di Ciro è stata più volte sottolineata dai toni solenni e dalla reverenza mostrata dal ragazzo nel parlare a tutti dell’Immortale. Ma non è solo questo. E’ un rapporto che ha evidentemente radici più profonde e che si conclude nella scena finale di questo settimo episodio, dove il sangue versato da Enzo rappresenta una vera e propria rinascita per l’organizzazione criminale.
LA FRATELLANZA IN GOMORRA, UNA REALTA’ BEN DIVERSA
Ben oltre il sentimento di fratellanza che lega Ciro e Enzo, c’è la comunanza di interessi. A dimostrazione di quanto siano labili i rapporti di amicizia e fiducia nel mondo di Gomorra, la serie non smette di ricordare che, molto prima di Sangue Blu, l’unico vero fratello di Ciro è stato Genny. I reciproci tradimenti e la freddezza con cui entrambi conducono una guerra per procura, sono indice di come anche l’idilliaco sodalizio Genny-Ciro debba essere riconsiderato alla luce della realtà criminale: gli spettatori di Gomorra lo sanno bene, se c’è qualcuno che deve accoltellarti alle spalle, quello sarà proprio tuo fratello.
Non esiste una famiglia in Gomorra, non esiste alcuna fratellanza o alleanze incrollabili. Tutto si piega alla comunanza di interessi e il sacrificio è solo lo strumento utilizzato per far leva sulla menti più semplici, sui soldati che offriranno la propria vita a servizio di un ideale inesistente, in un gioco dove tutti i sodalizi sono sensibili alle raffiche di vento, anche quelli nati da un altisonante promessa di appartenenza di sangue.
UNA CITTÀ DECISAMENTE TROPPO PICCOLA
La faida tra Gennaro e Ciro è ormai diventata trasversale, toccando un po’ tutti, tra camorristi, broker e presta-nomi, rendendoli tutti merce di scambio o cadaveri feticcio.
La quinta stagione ha finora evidenziato una schiacciante supremazia di Ciro, nei confronti di un Gennaro che detiene un’autorità ormai sempre più debole. La vacillante leadership di Savastano sembra destinata a crollare in maniera irreversibile, ma la morte di Sangue Blu sposta l’asse della partita proprio in favore del boss di Secondigliano.
Ruolo decisivo è giocato questa volta da Azzurra, che si mostra ancora una volta una donna consapevole del mondo in cui vive e della protezione che oggi ottiene grazie a Gennaro, ma che domani potrebbe trasformarsi in una persecuzione e costarle la sua vita e quella di suo figlio. E’ stato già sottolineato nelle recensioni precedenti come le donne in Gomorra abbiano un peso tutt’altro che scontato e che non le lascia fuori dalle logiche di potere e di interesse. La serie è sempre stata attenta alla cura della figura femminile nella realtà malavitosa, evidenziando come non tutte le donne finiscono per subire la vita criminale, ma anzi ne fanno una scelta di vita (Scianel, Patrizia, Donna Nunzia) cercando anche loro di piegare la situazione a favore dei propri interessi (Azzurra, Luciana).
L’episodio porta alla luce la differenza tra una più navigata Azzurra e Luciana, una donna molto intelligente, ma che si dimostrerà estremamente ingenua. La situazione diventa occasione per dimostrare, se ancora ce ne fosse bisogno, che non esiste umanità in Gomorra, dove la moglie che ha umiliato il marito è lasciata alle mani di quest’ultimo.
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La guerra tra Ciro Di Marzio e Gennaro Savastano continua a lasciare dietro sé una scia interminabile di cadaveri. Il confronto tra i due è inevitabile e sempre più vicino e pare proprio che restare neutrali non sia un’opzione.
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Lunatica, brutta, cinefila e mancina. Tutte le serie tv sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre.