Gomorra 5×09 – Episodio 9TEMPO DI LETTURA 4 min

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Recensione Gomorra 5x09

La fine è ormai vicina. Dopo 58 episodi e un film, Gomorra si prepara a dire addio ai suoi spettatori con uno dei series finale più attesi di sempre all’interno dello Stivale (e non solo) e, a prescindere dal risultato, il mondo si prepara a salutare forse la serie italiana più influente della nostra contemporaneità televisiva.
Era il lontano 6 maggio 2014 quando il mondo per la prima volta faceva la conoscenza di Gennaro Savastano e Ciro Di Marzio, personaggi che ora, col senno di poi, appaiono quasi irriconoscibili se accostati ai loro corrispettivi di sette anni fa. Ne è passata di acqua sotto i ponti dal primo omicidio di Genny, da quella “prova di coraggio” atta a capire se il primogenito dei Savastano possedeva la stoffa per seguire le orme di suo padre. Oggi, quegli stessi luoghi, appaiono ancora più tristi del solito, caricati di quel senso di nostalgia tipica dei finali di serie, e non a caso ripercorsi dallo stesso Gennaro, non soltanto per strizzare gli occhi al fan di lunga data, ma anche per sottolineare l’attuale stato d’animo del protagonista, evidentemente incapace di gestire il carico emotivo della guerra al suo “miglior nemico” Ciro.
Questo penultimo episodio comincia così a chiudere tutti i conti in sospeso, preparando il terreno per il tanto atteso episodio 10, crocevia obbligato di tutte le storie rimaste ancora aperte giunte a questo punto della narrazione e (finalmente) conclusione della travagliata relazione tra Genny e Ciro. Questa è la puntata dei tradimenti e dei voltafaccia, del doppio e del triplo gioco per portare a casa la pelle, in una sequela di colpi di scena (talvolta un po’ telefonati, ma sempre coerenti in termine di progressione narrativa) e omicidi plurimi volti a mantenere alto il pathos e i ritmi narrativi in vista del tanto atteso confronto finale tra Gennaro e l’Immortale.

LA FRAGILITÀ VIOLENTA DI UN UOMO DISPERATO


A farla da padrone in questo episodio sono però le fragilità dei vari protagonisti. Gennaro e la sua evidente instabilità, tra tic nervosi, momenti di rabbia incontrollabile e timore nei confronti del suo diretto avversario; Ciro e la consapevolezza di aver perduto tutto, di essere soltanto uno strumento in mano al destino e l’unico strumento per la liberazione definitiva di Secondigliano dall’egemonia del Clan Savastano; Azzurra, messa di fronte alla scelta più dura della sua vita; ma anche quella di gente come ‘O Maestrale, Luciana, O’ Munaciello, disposti a tutto pur di salvare la pelle e quindi perennemente sotto scacco in questa guerra fratricida.
Dopo quanto avvenuto negli episodi precedenti, con la morte cruenta di Sangueblu per mano di Gennaro e il rapimento del figlio del magistrato dopo che il piccolo Pietro è stato portato via dai servizi sociali, è giunta finalmente l’ora della resa dei conti, in una guerriglia urbana che viene portata avanti, quasi fosse una guerra santa, nel nome di Ciro l’Immortale.
Il Don di Secondigliano si trova ormai ai ferri corti nella battaglia con il suo acerrimo rivale e, allo stato attuale delle cose, con le spalle al muro e pronto a salpare verso più rosei orizzonti, sembra davvero difficile immaginare un happy ending per la famiglia Savastano (soprattutto dopo il tradimento definitivo della sua consorte), e in particolar modo per Genny. Stesso discorso vale per Ciro, tornato fra i mortali per compiere la sua missione, ma perfettamente consapevole di non essere altro che uno strumento nella guerra ai Savastano, e decisamente pronto a morire per la causa senza il benché minimo ripensamento.
L’unica cosa certa è che da guerre come questa è impossibile uscirne se non in una cassa di legno, in un gioco al massacro che non ha vincitori ma solo vinti, e che nel migliore dei casi rappresenta soltanto un posticipare poco più in là l’inevitabile appuntamento con il proprio destino.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Tutti i conti in sospeso cominciano a chiudersi
  • Doppi e tripli giochi ovunque
  • Un viaggio nel viale dei ricordi
  • La fine di ‘O Maestrale
  • Azzurra pedina fondamentale nel piano di Ciro
  • Gennaro che pensa alla fuga piuttosto che alla guerra con Ciro
  • Gennaro comunque, sapendo che Ciro è sulle sue tracce e che tutti sono pronti a tradirlo, sembra non impegnarsi molto per non farsi mettere nel sacco

 

Un episodio che ha il duro compito di scaldare i motori in vista del capitolo finale della serie e che riesce perfettamente a portare a termine questo delicato incarico nonostante l’enorme bagaglio di aspettative in esso riposto. Giunti a questo punto l’unica cosa da fare è premere Play e sperare che l’ultimo capitolo di questa epopea lunga un lustro ripaghi a dovere le suddette aspettative. E se così non fosse, si tratterebbe di una delle delusioni (televisive) più cocenti di sempre.

 

 

 

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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