In attesa che Netflix rilasci il resto della stagione, la prima parte di The Crown si conclude con un episodio che si può definire riassuntivo di un pezzo di storia della Corona inglese.
La morte di Diana segna il passaggio a un nuovo ciclo narrativo e l’ultimo capitolo dedicatole mette sullo schermo tutte le emozioni dei personaggi, provando a sviscerare una vicenda che oltre ad essere dolorosa, si è rivelata, soprattutto, molto spinosa.
IL GIORNO DOPO
L’episodio gioca a ricostruire ciò che è avvenuto all’interno della famiglia reale il giorno dopo l’incidente di Diana e Dodi Al-Fayed, partendo da un giro di telefonate e finendo con il chiacchieratissimo funerale della defunta lady Spencer.
La ricostruzione di The Crown è sempre improntata sulla delicatezza della narrazione che punta al racconto e non allo sciacallaggio, che sarebbe stato tanto facile quanto volgare. Si tratta di settimane spinose affrontate dalla regina Elisabetta che, oltre a dover tenere unita la famiglia, ha dovuto fare i conti con una gogna mediatica senza precedenti. La sovrana lettrice, infatti, si trovava nelle sue residenze in Scozia al momento dell’incidente di Diana e Dodi e rientrare in Inghilterra non sembrava per lei un’opzione praticabile. I motivi nessuno potrà mai conoscerli come nessuno saprà mai cosa è davvero avvenuto il giorno dopo quel terribile incidente. Quello che si sa con certezza è che le reazioni dei reali inglesi sono state composte e formali, esattamente come tutte le loro apparizioni pubbliche.
Le immagini di William, Hanry e Carlo dietro il feretro di Diana rimarranno nella storia, così come il gesto di rispetto e cordoglio della regina, che china il capo al passaggio della bara. Si tratta di gesti piccolissimi e quasi impercettibili che dietro nascondono certamente giorni turbolenti, fatti di discussioni, sgomento, dolore e inadeguatezza. Non si è mai pronti a gestire la morte, nessun protocollo reale avrebbe potuto governare un evento così inaspettato e le conseguenze che ha portato con sé.
AFFARI IN SOSPESO
L’espediente narrativo che vede Diana e Dodi di fronte ai rispettivi affari in sospeso (Carlo ed Elisabetta, nel caso di Diana, mentre Dodi si ritrova a dialogare con suo padre) riesce a portare l’episodio su un gradino di godibilità più alto.
La morte improvvisa dei due amanti porta tutti i loro affetti a fare i conti con le parole non dette. Entrambi i rapporti delineati dalla serie sono segnati da un’incomunicabilità di fondo che genera nel tempo dissapori, dispetti e dolore.
La morte, improvvisa e spietata, mette Al-Fayed ed Elisabetta in quella terribile gabbia che è il non detto. La ricostruzione che ne fa la serie forse cela un Carlo troppo sentimentale (e un Dominc West assolutamente lontano dalla figura dell’attuale re d’Inghilterra) ma questo nessuno può dirlo e l’abilità della serie sta proprio nel giocare in quello che la Storia non ha mai potuto fondare con certezza.
Anche il dialogo tra Elisabetta e Diana si dipinge di colori che cronache e interviste non hanno mai riportato, ma l’interpretazione che ne da Peter Morgan non solo spinge a fare qualche riflessione in più che va oltre le chiacchiere da bar, ma consegna alla Storia due donne che hanno segnato un grande pezzo di storia della Corona inglese. E la serie lo fa, come sempre, nel rispetto della memoria di chi non c’è più, ma anche – e soprattutto – di chi resta e si ritrova a fare i conti con il proprio passato.
L’ELEFANTE IN SALOTTO
Nell‘intreccio tra storia e finzione, una delle due prevale nettamente sull’altra, ma dire quale non è compito di nessuno. The Crown sceglie una strada precisa da perseguire nel racconto delle vicende della famiglia reale e accettarlo fa sempre un po’ parte del patto di credulità che il telespettatore sigla nel momento in cui decide di continuare a guardare l’episodio successivo.
Nel gestire la spinosa vicenda, la serie sembra fin troppo romantica e buona, immaginando un rapporto tra Diana e Carlo e tra Diana ed Elisabetta che forse non c’è mai stato. Ma, ancora una volta, la delicatezza di The Crown dimostra come non sia compito di nessuno mettere il naso nelle faccende altrui e che dietro ogni storia non c’è mai una verità così netta da lasciare senza alcun dubbio, ma più probabilmente solo due punti di vista che non si sono mai scambiati la prospettiva nemmeno per un momento.
Seppure, quindi, con qualche romanticheria di troppo e un politicamente corretto che tuttavia trova una giusta collocazione in rapporti interpersonali di cui mai avremo diretta conoscenza, l’episodio chiude una delle vicende più assurde della storia inglese e lo fa, come suo solito, con eleganza e gran cura del dettaglio. Va più che bene così.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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L’episodio chiude una vicenda spinosa e lo fa scegliendo i toni più giusti, nel rispetto della memoria delle due donne che hanno rappresentato un pezzo di storia d’Inghilterra. Indimenticabili.
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Lunatica, brutta, cinefila e mancina. Tutte le serie tv sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre.