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Quella a cui abbiamo assistito è stata una puntata rivelatrice mista ad un turbinio di ricordi dolorosi che ci hanno portato a conoscenza di quello che è accaduto nel bosco: ora sappiamo perché Meredith è arrabbiata e cosa ha portato alla fuga di Cristina.
In questa nona stagione Shonda ci sta facendo conoscere e scoprire una Meredith diventata una donna (a chi non viene da sorridere pensando alla prima scena di lei che caccia Derek da casa) che anche se ha perso tanto e forse troppo ma che combatte e lotta ed è combattiva più che mai.
Il momento che più ci ha coinvolto probabilmente è stato quello in cui Cristina ci racconta i suoi quattro giorni: la descrizione della notte con le mille stelle ed i rumori degli animali; con poche parole dure e scioccanti e il ghiaccio negli occhi ci ha fatto venire i brividi e ci ha commosso, direi un’ottima interpretazione di Sandra Oh.
Abbiamo visto Alex in preda ai sensi di colpa e una Arizona diversa, non più quella dei pattini a rotelle, ma una persona segnata nell’anima e piena di rabbia che deve affrontare un mondo diverso dove accusa la donna che ama per aver perso la gamba. La puntata infine termina con un tramonto caldo e confortante che fa da sfondo alle parole di Meredith che ci racconta come nonostante Seattle le abbia tolto tanto lei sia grata per tutto quello che ha ricevuto, e tutti noi probabilmente abbiamo sorriso e ci siamo commosse sentendo Cristina che finalmente dice alla Grey che lei è ancora la sua persona.
Per quanto riguarda Mark è stato bello rivederlo in vita e ci ha fatto piangere quando l’abbiamo visto chiudere gli occhi; il mio parere personale è che la sua morte fosse l’unica scelta sensata, infatti ora concettualmente ed idealmente Mark e Lexie sono insieme, e diciamoci la verità chi avrebbe gradito vedere il Dottor Bollore con una donna diversa?
Direi che Shonda ci sta facendo scoprire un Seattle Grace Hospital diverso da quello che conosciamo, vuole farci scoprire cosa c’è oltre alle persone e ci ha regalato una puntata di pura emozione, anche se da com’è cominciata la nona serie lascia presupporre che assisteremo ad una stagione ricca e carica di sensazioni forti.
Abbiamo visto Alex in preda ai sensi di colpa e una Arizona diversa, non più quella dei pattini a rotelle, ma una persona segnata nell’anima e piena di rabbia che deve affrontare un mondo diverso dove accusa la donna che ama per aver perso la gamba. La puntata infine termina con un tramonto caldo e confortante che fa da sfondo alle parole di Meredith che ci racconta come nonostante Seattle le abbia tolto tanto lei sia grata per tutto quello che ha ricevuto, e tutti noi probabilmente abbiamo sorriso e ci siamo commosse sentendo Cristina che finalmente dice alla Grey che lei è ancora la sua persona.
Per quanto riguarda Mark è stato bello rivederlo in vita e ci ha fatto piangere quando l’abbiamo visto chiudere gli occhi; il mio parere personale è che la sua morte fosse l’unica scelta sensata, infatti ora concettualmente ed idealmente Mark e Lexie sono insieme, e diciamoci la verità chi avrebbe gradito vedere il Dottor Bollore con una donna diversa?
Direi che Shonda ci sta facendo scoprire un Seattle Grace Hospital diverso da quello che conosciamo, vuole farci scoprire cosa c’è oltre alle persone e ci ha regalato una puntata di pura emozione, anche se da com’è cominciata la nona serie lascia presupporre che assisteremo ad una stagione ricca e carica di sensazioni forti.
PRO:
-
Tutto l’episodio.
-
Shonda è riuscita a coinvolgerci ancora una volta e non vediamo l’ora di vedere la 9×03.
-
Il rapporto ritrovato tra Meredith e Cristina
CONTRO:
- Speravamo di vedere un po’ di Lexie in questa puntata!
Una puntata carica di pathos, coinvolgente e struggente con alcuni picchi pardicolarmente crudi ed estremamente realistici. Direi nel complesso ottima tranne nonostante alcuni personaggi completamente inutili come per esempio Avery.
VOTO EMMY
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.