Grey’s Anatomy 9×12 – Walking On A DreamTEMPO DI LETTURA 6 min

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Tempo di cambiamenti al Seattle Grace. Le conseguenze della causa legale sono state pesanti per l’ospedale che si trova adesso in una forte crisi economica. Per cercare di risollevarsi, o almeno di contenere il danno, viene chiamato un consulente medico, con il preciso compito di riorganizzare l’utilizzo del budget. Questo esperto si materializza nella persona della dottoressa  Alana Cahill, una donna forte e carismatica, sicura di sé e delle sue competenze. Constance Zimmer, che interpreta il ruolo di questa new entry, aveva già accennato che il suo personaggio non sarebbe stato ben accolto dai medici e avrebbe corso il rischio di essere odiata anche dai fan. Tra i più insofferenti verso la nuova dottoressa troviamo Derek, non disposto a venirle incontro e a non accettare nessuno dei suoi suggerimenti.
È inevitabile che una persona che arriva con il solo scopo di rivoluzionare tutto il tuo ambiente non viene accolta calorosamente, ma sinceramente ho trovato l’intolleranza di Derek un po’ troppo pesante e ho invece condiviso lo sfogo finale della Bailey (anche se forse un po’ troppo forte), nessuno metterà mai indubbio la sofferenza e il dolore provati dai sopravvissuti all’incidente aereo, ma questa crisi dell’ospedale è, seppur correlata, un altro capitolo, che porta nuovi problemi, e potrebbe portare al licenziamento di migliaia di persone; non credo Miranda volesse incolpare direttamente loro della crisi finanziaria (anche se qui si potrebbe aprire un dibattito, era proprio necessario coinvolgere l’ospedale?) ma data la situazione bisogna fare quello che è meglio per ridurre le conseguenze ed essere intransigenti con qualcuno che è lì per aiutare non risolve niente.
Così dopo i primi tre giorni di osservazione, dal libro nero degli sprechi viene salvato il progetto dei bambini africani di Alex, considerato un’ottima pubblicità, ma a farne le spese è il pronto soccorso, che stando alla dottoressa Cahill dovrebbe chiudere perché unisce perdite di risorse a scarsi profitti. Lo ripeterò fino allo sfinimento, ma ho odiato questa storia della causa legale e odio adesso questa crisi dell’ospedale. È un qualcosa che abbiamo già visto, quando nella sesta stagione la crisi del Seattle Grace ha portato alla fusione con il Mercy West, certo ora non ci sono soffitti che crollano, ma i problemi per cercare di rientrare nel budget sono gli stessi. Oltre a rappresentare il consulente medico però, dietro la dottoressa Cahill sembra esserci anche un’altra storia, collegata a Richard Webber suo ex insegnante, che probabilmente conosceremo più avanti, dato che il personaggio di Constance Zimmer non ci lascerà molto presto e personalmente sono interessata a vedere qualcosa in più di lei che da questa prima occhiata sembra un personaggio abbastanza intrigante.
Altra storia al centro dell’episodio è stata sicuramente quella di Arizona. La Robbins si ritrova a fare i conti con la sindrome “dell’arto fantasma”, il percepire dolore in qualcosa che non hai più. Ho trovato questa storyline molto interessante e ben sviluppata, perché anche se Arizona sta cercando di fare tutto il possibile per andare avanti con la sua vita, la perdita di un arto non si supera facilmente e i suoi incubi e il suo dolore mi sono sembrati ben descritti e rappresentati. Mi è piaciuto anche il coinvolgimento in questa situazione di Owen, lui abituato ad avere a che fare con traumi del genere nell’esercito, era la persona giusta per aiutare Arizona, che ora sembra essere riuscita, anche grazie ad una pugnalata alla protesi, a gestire il dolore attraverso il potere della mente, come dimostrato dall’ultima scena di lei e Callie sulla spiaggia.
Passando a storie più leggere, questa settimana abbiamo una Meredith alle prese con gli ormoni della gravidanza, che le provocano forti sbalzi di umore e istinti omicidi verso gli specializzandi. Ma oltre ad essere stata divertente, dobbiamo anche darle merito di essere riuscita a risalire di nuovo su un aereo dopo la terribile esperienza avuta; come ha detto la Bailey, “le brutte cose succedono, ma bisogna passare oltre, lasciarsele alle spalle e prima lo si fa meglio è, altrimenti ti consumano e ti impediscono di andare avanti…” e siamo fieri di Meredith per esserci riuscita!
Tornata dal Minnesota abbiamo trovato una Cristina cresciuta e cambiata e questo mi ha fatto apprezzare ancora di più il suo personaggio; tuttavia, una persona non può cambiare radicalmente, se accadesse non sarebbe più neanche lei, così, messa un attimo da parte in questa puntata, la relazione con Owen, abbiamo riavuto con noi la vera dottoressa Yang. Cristina e il suo amore per la chirurgia non tramonteranno mai e il suo appello, per fini chirurgici, per salvare il progetto africano, è stato esilarante e semplicemente da lei. In più, per me, dovrebbero mettere per contratto che almeno una scena in ogni episodio sia di Cristina e Alex insieme, adoro questi due e uniti sono uno spasso.
Da quando abbiamo visto Derek disperso nei boschi con una mano incastrata in una parte dell’aereo la domanda che ci premeva maggiormente era quando avremmo rivisto il dottor Stranamore nuovamente con il bisturi in mano. Shonda aveva detto di non voler minimizzare questo importante ritorno in sala operatoria, solo che l’evento sarebbe stato messo in secondo piano da qualcos’altro; e così è stato, la crisi dell’ospedale continua a prendersi la scena, ma noi (e Callie) non possiamo assolutamente non essere soddisfatti di aver rivisto Derek Shepherd eseguire un intervento della durata di 23 ore.
Adesso, dovrei parlare di Jackson e della sua specializzanda, che contro ogni previsione continuano a spassarsela insieme, o dovrei soffermarmi su April che a quanto pare ha trovato un nuovo spasimante e potrebbe iniziare qualcosa con lui, ma l’unica cosa che mi viene da dire è che sono infastidita da tutto ciò.
Senza offesa per i fan di questi due personaggi, ma io sono fortemente irritata dal dover vedere April ottenere tra la fine dell’ottava e la metà di questa nona stagione già due flirt che la mettono al centro della sua storia, mentre un membro storico del cast quale Alex Karev non riesce ad ottenere una storyline propria ed interessante da secoli! Sono annoiata dal vedere questo personaggio, che per me avrebbe un enorme potenziale riguardo storie da raccontare, che viene sempre messo ai margini, vorrei per una volta vederlo protagonista e non sempre e solo spalla nelle storie degli altri. Si potrebbe parlare della sua enorme crescita, del suo passato e della sua famiglia, che credo resteranno una curiosità perenne per me, dovevamo rivederlo innamorato… ma siamo già a metà stagione e non si è sviluppato ancora un bel niente. Io non capisco quale sia il problema di Shonda con Alex, seriously!

 

PRO:
  • I sempre efficaci discorsi della Bailey Derek dimostra di aver riacquistato definitivamente l’uso della sua mano e torna ad operare
  • Meredith vince la sua paura e risale sull’aereo
  • Arizona che lotta ancora con la sua perdita ma alla fine domina il dolore
  • Il ruolo svolto da Owen per aiutare Arizona
  • Gli ormoni di Meredith e la sua continua battaglia con Ross
  • L’accoltellamento col bisturi della protesi di Arizona, che l’ha aiutata a razionalizzare la perdita della gamba
CONTRO:
  • La crisi dell’ospedale e le inevitabili conseguenze che ne derivano
  • Il perenne sottoutilizzo di Alex ( e Justin Chambers)
  • Gli incubi di Arizona

 

In definitiva, nonostante ci siano stati eventi da non sottovalutare, come il ritorno di Derek ad operare e un altro importante passo in avanti di Arizona verso il superamento del suo trauma, questa è stata una puntata più di transizione, che ci ha soltanto accennato del periodo di cambiamenti che attende tutti al SGMW, dopotutto Constance Zimmer farà parte del cast almeno per altri quattro episodi, quindi quello che abbiamo visto è solo l’inizio.

 

VOTO EMMY

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

3 Comments

  1. I rapporti tra i medici del SGMW cominciano a scricchiolare, anche a causa dell'incredibile somma ricevuta dai sopravvissuti…ha ragione la Bailey in questo caso. Ma tanto, come ho già detto, presumo già che finiranno per "devolvere" i loro 15 milioni di risarcimento per salvare il pronto soccorso. Ho apprezzato (non posso crederci di usare questo verbo per lei) April ed il suo atteggiamento con la specializzanda che se la fa con il suo ex…pensavo l'avrebbe tartassata ed umiliata invece è stata davvero superiore e una "brava" insegnante.

  2. Bè,in fin dei conti è stata proprio la stessa April a lanciarla tra le braccia di Jackson, se la deve prendere solo con se stessa 😀 Per quanto riguarda l'ospedale anche secondo me ha ragione la Bailey, io penso che non avrebbero proprio dovuto fare causa all'ospedale, cosa si aspettavano? e se davvero saranno i sopravvissuti a finanziarne la ripresa, non posso dire che l'idea mi entusiasmi molto…

  3. Andrò contro corrente ma l'uscita dela Bailey l'ho trovata molto fuori luogo. Si è lamentata con Derek riguardo la sua ostilità nei confronti della tizia asserendo che non tutti hanno 15 milioni di euro, per cui sono preoccupati di rimanere senza lavoro, senza considerare minimamente che chiudendo il pronto soccorso ci saranno delle persone che effettivamente perderanno il lavoro (infermieri, paramedici…)questo almeno nella realtà non so a GA. Comunque io non se credere che i sopravvissuti rinunceranno al risarcimento o se effettivamente chiuderanno il pronto soccorso… Comunque tutta questa storia della crisi dell'ospedale non mi piace. La storia dell'incidente aereo doveva essere chiusa con la causa, così la trascineranno ulteriormente a meno che i chirurghi coinvolti nell'incidente non devolvano il risarcimento all'ospedale per salvarlo dalla bancarotta (e personalmente preferire mille volte così)

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