Hand Of God ha chiarito fin da subito che dalle sue parti non si scherza: con i suoi tempi che possono sembrare lenti ma che in realtà scandiscono la narrazione perfettamente e con il suo linguaggio, figlio di una cifra stilistica ben precisa, mette a segno punti e aumenta l’interesse dello spettatore puntata dopo puntata.
Abbiamo conosciuto i personaggi, li abbiamo osservati posizionarsi sulla scacchiera e, in “Contemplating The Body”, arrivano le prime conseguenze dei rapporti e delle azioni intravisti nei precedenti episodi.
La base che lo spettatore deve sempre ricordare, durante la visione delle puntate, sta nel titolo stesso della serie: la mano di Dio, la giustizia vendicativa di Harris, la chiesa, il potere del giudice, la corruzione di entrambe che si incrociano dando vita ad altrettante azioni contestabili.
Pernell è un uomo che agisce spinto dalla certezza di essere in contatto con l’entità divina che lo guida e lo ribadisce al cadavere di Shane; eppure c’è qualcosa dentro di lui che mette in dubbio questa convinzione: “Also I’ve got a son, you know? It is fired because of you. I’m on the right path, I’m doing the right thing. So why is it so hard, fuck?”.
Per KD invece è molto chiaro il ruolo che Dio gli ha affidato: purificato dai suoi peccati è però una scheggia impazzita che predica la Bibbia con attacchi violenti, interpretandola con un fanatismo molto pericoloso che potrebbe abbattersi anche sul reverendo Paul, ora che ha scoperto la sua tresca.
La coppia Pernell/KD continua a seguire il proprio cammino e gli indizi che possano portarli a scoprire chi ha organizzato lo stupro di Jocelyn e il conseguente tentato suicidio di PJ: non importa chi si sporca le mani dei due, l’importante è raggiungere il fine con ogni mezzo possibile.
Pernell sta perdendo tutto ciò che ha attorno a sé per il suo scopo: il rapporto con la moglie, sempre più agli sgoccioli, le vane promesse fatte a Bobo che non verranno mantenute, poiché verrà sospeso dalla propria carica.
Il giudice è un uomo che si era perso e che si sta perdendo ancor di più nella convinzione di una rinascita che tale non è: per tutta la puntata lo vediamo arrabbiato, determinato, lontano dalla realtà. Si sporca fisicamente le mani e porta con sé il cadavere dello stupratore di Jocelyn, prima confuso non sapendo cosa farne, poi grazie all’ennesima allucinazione, lo porta a casa di Julio.
Pernell è alla deriva, questo è lampante e si aggrappa alla sua vendetta illuminata per non arrendersi all’evidenza. Anche Crystal ha compreso l’instabilità del marito e usa il proprio fascino per cercare di recuperare il salvabile: come il resto dei personaggi, anche lei non è una santa, anzi, è calata nella parte di femme fatale da un lato e madre addolorata dall’altro.
Chi forse nasconde qualcosa o forse no è Jocelyn: toccante e tragica la prima sequenza della puntata dove vediamo la donna simulare ciò che ha portato PJ al coma, comprensibile il voler lasciarsi alle spalle ciò che è accaduto e dare sepoltura al marito ma troppo veloce il coinvolgimento con l’amico Josh, il trasferimento a casa sua.
Potrebbe esserci un futuro legame sentimentale tra i due? Se così fosse, che tipo di impatto potrebbe avere sulla vicenda?
Hand Of God si svela lasciando agli spettatori indizi sui cui farsi domande ed elucubrare in attesa dell’episodio successivo e il bello è che lo fa in modo discreto ma diretto, avvalendosi della bravura su tutti di Ron Pearlman che riesce a dare al suo Pernell ogni sfaccettatura possibile, trasformandolo in un personaggio drammatico e molto forte.
Dialoghi e regia rendono Hand Of God un prodotto interessante e misterioso, un perfetto mix di riflessione e azione che tengono lo spettatore, orfano di alcune serie in particolare, incollato agli schermi.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Your Inside Voice 1×02 | ND milioni – ND rating |
Contemplating Bodt 1×03 | ND milioni – ND rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.